derive verso la liberta'
Bodo’s Project è un progetto di comunicazione “altra” per la creazione e la circolazione di scritti, foto e di video geneticamente sovversivi. La critica radicale per azzerare la società della merce; la decrescita, il primitivismo, la solidarietà per contrastare ogni forma di privatizzazione iniziando dall’acqua. Il piacere e la gioia di costruire una società dove tutti siano liberi ed uguali.
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giovedì 7 agosto 2025
giovedì 31 luglio 2025
L’Anarchia nel XX secolo – Parte LXXXIX
1972
5 maggio - A Pisa, in uno scontro tra giovani extraparlamentari e forze di polizia, viene ridotto in fin di vita il giovane anarchico Franco Serantini. Il ragazzo, orfano dei genitori, era cresciuto nella miseria e nella brutalità delle pubbliche istituzioni; soltanto in un raggruppamento anarchico, cui si era accostato di recente, aveva trovato amicizia e calore umano. Arrestato e interrogato in carcere alla presenza del difensore d'ufficio dott. Cariello, viene praticamente lasciato morire nella cella nonostante lamenti dolori alla testa e implori un medico. Svanito il tentativo di sotterrarlo di nascosto, scoppia, per interessamento delle sinistre extraparlamentari di Pisa, il “caso Serantini”. Le forze di polizia verranno accusate di avere massacrato il giovane anarchico; la magistratura e l'autorità carceraria, di non avere provveduto al suo ricovero in ospedale nonostante le palesi gravissime condizioni.
CANNA SEPIARIA
Nome botanico Phragmites australis. Famiglia Poaceae. Nomi comuni Canna sepiaria, cannuccia di palude.
Descrizione botanica e habitat: pianta erbacea perenne alta 1-4 m; fusto eretto, con rami ascendenti; foglie grigio-verde, un anello di peli prende il posto della ligula; fiori in panicolo molto lungo con numerose spighette violetto scuro con 4-6 fiori, peli setosi alla base del fiore; frutto come cariosside; semi sottili, con setola, bruni. Fiorisce da giugno a ottobre. Cresce in canneti al bordo di fiumi, in acque profonde fino a 2 m, pascoli di altura, campi umidi coltivati e boschi umidi (0-1200 m). Comune, spesso piantata per stabilizzare il suolo di argini di fiumi, ruscelli e laghi.
Dati etnobotanici: era una pianta già nota nell'antico Egitto come fonte di materiale da costruzione. In quel contesto, sarebbe stata rappresentata in pitture murali e probabilmente in geroglifici. E citata da Dioscoride, Teofrasto e Plinio il Vecchio. In passato, si beveva un prodotto fermentato a base di semi. Per gli Indiani Navajo del Nord America, si tratta di una pianta a uso rituale, di un oggetto rituale esso stesso, legata a un episodio mitico in cui l'umanità fu salvata da una grande inondazione. Oggigiorno, si impiega come analogo dell'ayahuasca, combinando la radice con ruta siriaca. Nella tarda antichità, si usava in impacco con cipolle per togliere spine e schegge. Si pensava inoltre, che curasse slogature e dolori. In Europa, è usata come diuretico. Gli Indiani Navajo ne bevono il the per problemi di stomaco e malattie delta pelle. Si impiega anche il decotto contro eccesso di muco, tosse e dolori polmonari.
Fitochimica: Contiene DMT, 5-Me0-DMT, bufotenina e gramina. Potrebbe essere infestata da Claviceps purpurea e Claviceps microcephala.
Effetti: Allucinogena e visionaria, come analogo dell'ayahuasca. Potrebbe allucinogena e visionaria per la presenza di alcaloidi dell'ergot da C purea ed eventualmente da C. microcephala.
L'eguaglianza sociale
Dal punto di vista anarchico si realizza veramente la libertà individuale solo attraverso il completo dispiegamento dell’uguaglianza sociale e si realizza veramente l’uguaglianza sociale solo attraverso il completo dispiegamento della libertà individuale. Insomma, si afferma che per realizzare l’uguaglianza bisogna far leva sulla libertà, per realizzare la libertà bisogna far leva sull’uguaglianza. Per attuare l’una far leva sull’altra, vuol dire portare fino in fondo i loro presupposti, ma per attuare i presupposti di entrambe occorre accettarne del tutto le conseguenze. L’anarchismo, in altri termini, rinfaccia al liberalismo di essere una dottrina parziale della libertà e al socialismo di essere una dottrina parziale dell’uguaglianza. La parzialità consisterebbe nel fatto che tutte due queste dottrine intendono realizzare i loro principi facendo dipendere temporalmente i due valori, nel senso che prima si dà corso all’uno poi all’altro, laddove l’anarchismo ritiene che solo nell’attuazione della loro contemporaneità stia proprio il segreto della loro riuscita.
giovedì 24 luglio 2025
L’Anarchia nel XX secolo – Parte LXXXVIII
1971
24 gennaio - In un memorabile incontro gli operai di Stettino in sciopero chiedono al nuovo primo ministro polacco, Gierek, l'abolizione dei metodi burocratici nel sindacato e nel partito, l'abolizione degli aumenti dei prezzi alimentari, la punizione dei servizi di sicurezza responsabili della repressione anti-operaia. Gli scioperanti impongono a Gierek e ai suoi ministri di inchinarsi davanti ai nostri mort», che la stampa aveva precedentemente definito con il termine di e «teppisti».
1-4 agosto - A Parigi, si riunisce clandestinamente un congresso internazionale delle Federazioni anarchiche.
Novembre - II periodico "Guerre de Classes" (Tours 1971-72) diventa l'organo della Organisation Cammuniste Libertaire, nata dalla fusione tra il Mouvement Communiste Libertaire e alcuni gruppi dell’Organisation Révolutionnaire Anarchiste del Sud della Francia. Ne fa parte tra gli altri anche Georges Fontenis che col Manifeste du Communisme libertaire lanciato a Parigi nel 1953 aveva sostenuto l’esigenza di un'organizzazione più centralizzante e vincolante e di un'analisi più rigorosa in sostituzione del tradizionale umanismo retorico e dell'autonomia associativa. Fontenis, che è rimasto molto colpito dal nuovo modello rivoluzionario «di massa» del Maggio, è ritornato a un certo anticentralismo, senza rinunciare peraltro al tentativo di rinnovare i contenuti fondamentali dell'anarchismo con analisi economico-sociali che tengano conto della lezione marxista. In questo tentativo di vivificare il marxismo con gli aspetti positivi del neo-spontaneismo del 1968-1969 e con certe acquisizioni di fondo del pensiero comunista eretico, l'anarchismo francese mette a frutto l'influenza innovatrice del marxista libertario Daniel Guérin, che è il direttore della nuova serie di "Guerre de classes".
LIBERARE LO SPAZIO
Liberare lo spazio da questa innaturale sovrapposizione è il compito di una geografia che voglia essere anarchica. Natura contro storia significa spazio contro Stato, armonia tra uomo e natura significa, invece, spazio riconciliato con la storia. E questa è esattamente, per Reclus, la società anarchica: la riorganizzazione. senza autorità, dello spazio. La disarticolazione della logica gerarchica che irregimenta il territorio statale deve avvenire individuando i gangli politici, militari ed economici che costituiscono le basi stesse del "sistema nervoso" del dominio. Liberato lo spazio dalla sovrapposizione autoritaria dello Stato, e quindi dai suoi rapporti di forza del tutto innaturali, gli uomini dovranno organizzare la società secondo quella unica "legge" che legittima un'osservanza universale: la legge di natura.
Ma poiché. come abbiamo visto, la natura si modifica nel tempo a causa dell' azione umana (è, appunto, la Storia che interviene sullo spazio), allora occorre trovare una sintesi tra queste due istanze, sintesi capace di riportare il sociale all' interno del naturale. La via indicata da Reclus parte dall' idea federalistica della aggregazione spontanea delle comunità umane. In altri termini, lo spazio viene riorganizzato senza l'intervento dell' autorità perché gli uomini che vi abitano non hanno bisogno di coercizioni per vivere, visto che, «ad onta della violenza, la natura tende a rimettere ciascun popolo dentro i confini naturali». Confini, beninteso, che non hanno nulla a che fare con quelli rivendicati dalle varie culture nazionalistiche e patriottiche; questi confini, infatti non esistono in natura, come invece pretendono tali ideologie.
La rivoluzione non possiamo farla da soli
Poiché la rivoluzione non possiamo farla da soli, cioè non possiamo colle sole nostre forze attirare e spingere all’azione le grandi masse necessarie alla vittoria, e poiché anche aspettando un tempo illimitato le masse non potranno diventare anarchiche prima che la rivoluzione sia incominciata, e noi resteremo necessariamente una minoranza relativamente piccola fino al giorno in cui potremo cimentare le nostre idee nella pratica rivoluzionaria, negare il nostro concorso agli altri ed aspettare per agire di essere in grado di farlo da soli, sarebbe in pratica, e malgrado le parole grosse e i propositi radicali, un fare opera addormentatrice, ed impedire che si incominci colla scusa di volere con un salto arrivare di botto alla fine. Noi non vogliamo aspettare che le masse diventino anarchiche per fare la rivoluzione, tanto più che siamo convinti che esse non lo diventeranno mai se prima non si abbattono violentemente le istituzioni che le tengono in schiavitù. Credo che l’importante non sia il trionfo dei nostri piani, dei nostri progetti, delle nostre utopie, le quali del resto hanno bisogno della conferma dell’esperienza e possono essere dall’esperienza modificate, sviluppate ed adattate alle reali condizioni morali e materiali dell’epoca e del luogo. Ciò che più importa è che il popolo, gli uomini perdano gli istinti e le abitudini pecorili, che la millenaria schiavitù ha loro inspirate, ed apprendano a pensare ed agire liberamente. Ed è a questa grande opera di liberazione che gli anarchici debbono specialmente dedicarsi.