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giovedì 20 novembre 2025

Alexander Atabekian - Un anarchico sulle strade della libertà (III°)

"Hamayankh" ("La Comune")

"Hamayankh", il primo periodico anarchico di Atabekian in armeno, vive 5 numeri a Parigi nel 1894 (Max Nettlau).Il periodico aveva 8 pagine contenenti articoli sull'anarchismo e sui movimenti rivoluzionari armeni in generale, poi brevi notizie sui movimenti anarchici nel mondo ed eventi politici, sotto il titolo di "Movimento Rivoluzionario Internazionale". Gli articoli sui massacri e sulla resistenza dominavano negli opuscoli pubblicati dalla ARF. Uno di questi opuscoli, "La Resistenza a Sason e Mus" è scritto in uno stile retorico lirico e nichilista. Oltre a pubblicare articoli della ARF, "Hamayankh" criticava anche le strutture autoritarie e centraliste dei movimenti rivoluzionari armeni.

"Hamayankh" era molto apprezzato tra gli immigrati armeni in occidente e nei Balcani (Max Nettlau). Stoianoff fece il possibile per diffonderlo verso i rivoluzionari armeni che venivano dai Balcani, dal Caucaso meridionale e dalla Turchia.

Non vi è nessun articolo con la firma di Atabekian su "Hamayankh". E' possibile che egli abbia scritto sotto pseudonimo a causa dei guai giudiziari seguiti all'espulsione da Parigi. Anahide Ter Minassian spiega l'assenza della firma di Atabekian sotto gli articoli come una possibile precauzione per la costante repressione ai danni degli anarchici.

"Hamayankh" venne pubblicato anche nella regione di Reshd in Iran. Per Minassian la pubblicazione di "Hamayankh" in Iran è da attribuire allo stesso Atabekian. Il titolo del giornale riflette le idee del suo editore. La data della sua pubblicazione (1880) è alquanto precoce (Tuncay - Zurcher, 199) Anche. Karekin Levonyan scrive che la prima versione iraniana di "Hamayankh" è del 1880 e che l'editore sia proprio Atabekian (Armenian Press, 1794-1934). La data del 1880 è problematica nel contesto della biografia di Atabekian.

Atabekian Visse a Shusha, fino alla fine delle scuole superiori. Diverse fonti datano la sua partecipazione al movimento comunista anarchico al 1890 e collocano il suo viaggio in Iran dopo il 1896. Il che renderebbe prematuro collocare la pubblicazione di "Hamayankh" al 1890.


LA CANZONE D’AUTUNNO - Paul Verlaine

I lunghi singulti

dei violini

d’autunno

mi lacerano il cuore

d’un languore

monotono.


Pieno d’affanno

e stanco, quando

l’ora batte

io mi rammento

remoti giorni

e piango.


E mi abbandono

al triste vento

che mi trasporta

di qua e di là

simile ad una

foglia morta.


Una società anarchica

Una società anarchica è, di per se stessa, comunista, essa sarà definibile una volta che noi ci saremo liberati dal peso di tutte le gerarchie interne ed esterne e avremo abbattuto tutti gli ordinamenti statali-capitalisti. Sarà definita quando ognuno sarà posto nella condizione materiale di potere seguire liberamente, senza alcuna ingerenza autoritaria, le sue particolari e inimitabili inclinazioni, fuori da tutti i tabù e da ogni genere di catene e inibizioni sociali.

E’ logico che questo modo di vedere la questione del vivere individuale e sociale porti a dar corso a nuove e più attraenti forme di vita liberata. Nella visione anarchica rivoluzionaria, il comunismo appare epurato da tutti i suoi più odiosi aspetti religioso-autoritari e viene quindi valorizzato criticamente nei suoi aspetti positivi, in quanto non mutila ne appiattisce la personalità dei singoli che comunitariamente lo mettono in pratica, ma, al contrario, il loro associarsi dà modo di esaltare qualitativamente le singole diversità.

In sostanza, l’utopia anarchica è un invito rivolto agli uomini per vivere la propria vita da protagonisti e non da anonime comparse, dentro il corso vivo degli avvenimenti interni ad una umanità non più popolata da fantasmi, ma da individui in carne ed ossa, divenuti finalmente consapevoli della necessità che l’unico ordine sociale che si può riconoscere è quello in armonia con il proprio movimento di vita, con la propria incessante ricerca di libertà e di desideranti orizzonti.


giovedì 13 novembre 2025

Alexander Atabekian - Un anarchico sulle strade della libertà (II°)

Alexander Atabekian e l'anarco-comunismo

I saggi scritti da Kropotkin nel 1879 e che comparvero sul giornale "Le Revolt" stavano provocando azioni di rivolta sia individuali che collettive, ponendo l'enfasi sull'importanza della trasformazione degli scioperi in ribellioni. Questi saggi vennero raccolti da Elisée Reclus e pubblicati col titolo di "Discorsi di un Ribelle" a Parigi nel 1885. Questa pubblicazione divenne molto popolare tra i giovani anarchici del tempo. Lo stesso Atabekian si unì al movimento comunista anarchico dopo aver letto Kropotkin. Iniziò a lavorare nella vecchia stamperia ucraina Kuzman (che era l'unico posto ri riferimento per gli anarchici di Ginevra) al fine di stampare i saggi in armeno ed in russo.

Vi preparò i seguenti saggi: "Ai contadini armeni" e "Lettera ai rivoluzionari armeni da una Organizzazione Internazionale Anarchica" (Max Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band V).

Oltre a lavorare per questi opuscoli, Atabekian si stava mettendo in contatto con gli anarchici di Ginevra, di Parigi ed in Italia. Kropotkin, Max Nettlau, Stoianoff, Paraskev, Jacques Grave and J. Gross sarebbero stati presto i primi anarchici che egli incontrò e con cui ebbe scambi epistolari. Luigi Galleani, P. Stoianoff ed Elisée Reclus (i quali erano ricercati per le loro azioni durante il 1 Maggio 1890 a Parigi) si recarono a Ginevra dove incontrarono Atabekian. Fu qui, nella tipografia Kuzman, che stamparono il manifesto alla memoria degli anarchici condannati a morte a Chicago (ll Novembre, 1887) per poi affiggerlo nelle strade di Ginevra.

Atabekian, insieme a Stoinoff, incontrò Kropotkin a Londra, dove pianificarono l'invio degli opuscoli alla prima organizzazione anarchica nata nella Russia meridionale. Dopo il suo ritorno a Ginevra, Atabekian - ormai tipografo esperto nel creare sistemi di stampa pratici e multiuso - trasferì il suo lavoro nella tipografia Kuzman nella casa in cui viveva. (che sarebbe in seguito diventata il luogo in cui vennero conservati i manoscritti di Bakunin. Alcune parti dei manoscritti vennero pubblicati anonimi da Atabekian sulle pagine di Les Temps Nouveaux poco dopo). Egli stampò in russo il primo volume dell'opera di Bakunin "La Comune di Parigi e l'idea dello Stato" per i tipi della Anarchiceskaya Biblioteka che aveva messo su in casa sua. (Jaap Kloosterman, Les papiers de Michel Bakunin a Amsterdam).

Altre sue edizioni in armeno e russo per l'Anarchiceskaya Biblioteka furono:

Kropotkin: Diritti Politici (1893), Decomposizione dello Stato (1892), Anarchismo (1893), Le Minoranze Rivoluzionarie (1894), Lo Spirito di Rivolta (1893; Elisée Reclus: Ai nostri fratelli contadini; Errico Malatesta: Tra contadini (articolo pubblicato con una prefazione per gli Armeni nel 1893); Jacques Grave: Perché siamo rivoluzionari? (1894) (M. Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band VS. 481.82)

Nel suo articolo intitolato "Anarchismo e Movimenti Armeni nell'Impero Ottomano", Anahide Ter Minassian nota che sulle prime pagine degli opuscoli pubblicati da Atabekian vi è il timbro "pubblicato con l'autorizzazione del Ministero dell'Istruzione" (in lingua ottomana) (Osmanii Imparatorlugu’nda Sosyalizm ve Milliyetcilik (1876-1923), ed. Tuncay, Mete - Jan Zurcher, Erik)

Questi opuscoli circolavano tra gli immigrati armeni, grazie a Stoianoff che si recò nel Caucaso del sud, ad Istanbul ed anche in Bulgaria dopo essere stati espulso da Parigi. Secondo alcune fonti Atabekian cercò di far arrivare gli opuscoli a Izmir ed anche a Istanbul. (E' difficile stabilire se lo facesse in prima persona p tramite altri compagni. L'archivio di Atabekian è stato smembrato tra 4 paesi e solo una parte classificata).

I massacri ottomani ai danni degli armeni nel 1895 (Sason, Samsun, Zeytun etc.) prostrarono profondamente Atabekian. "Era così sconvolto dai massacri che fu per molto in tempo incapace di riprendere la sua attività politico-editoriale" (M. Nettlau Anarchisten und Syndikalisten Band V).

Atabekian continuò i suoi studi in medicina a Lione e a Parigi. Si laureò a Ginevra con una tesi sull'angina. Dopo il decreto di espulsione che gli venne notificato per le sue pregresse attività a Parigi, lasciò l'Europa si trasferì prima in Bulgaria e poi in Iran nella regione di Reshd, dove sarebbe rimasto per 16 anni.


FORTUNATE SON – Creedence Clearwater Revival

Certa gente è nata per sventolare la bandiera

Oh, sono rossi, bianchi e blu

E quando la banda suona Hail to the Chief*

Oh, loro puntano il cannone su di te, Signore 


Non io, non io

Io non sono il figlio di un senatore

Non io, non io

Non sono uno fortunato

Yeah!


Certa gente è nata con la camicia

Signore, non si fanno mancare niente

ma quando l’esattore bussa alla porta

Signore, le loro case sembrano

il mercatino dell’usato


Non io, non io

Non sono il figlio di un milionario

Non io, non io

Non sono uno fortunato


Certa gente è nata con le stelle negli occhi **

Oh, e ti mandano laggiù in guerra, Signore

e quando gli chiedi

“Quanto dovremmo dare?”

Oh rispondono solo di più, di più, di più


Non io, non io

Non sono il figlio di un militare

Non io, non io

Non sono uno fortunato


Non io, non io

Non sono il figlio di un militare

Non io, non io

Non sono uno fortunato



Tutto è di tutti

Si dicono delle belle cose sulla necessità di dividere ciò che si possiede con coloro che non hanno nulla. Ma chiunque provi a mettere in pratica questo principio è subito messo in guardia che tutti questi grandi sentimenti son buoni soltanto per i libri di poesie, non certo per la vita reale ... E ci abituiamo, ed educhiamo i nostri figli a vivere con una moralità a doppia faccia, da ipocriti! ... Ma una società non può continuare a vivere in questo modo; essa deve ritornare alla verità o sparire.

Tutto è di tutti! E purché l'uomo e la donna arrechino la loro quota di lavoro, hanno diritto alla loro quota di ciò che sarà prodotto da tutti. E questa quota concederà loro come minimo l'agiatezza. Finiamola con queste formule ambigue quali il diritto al lavoro, o a ciascuno il prodotto integrale del suo lavoro. Ciò che noi proclamiamo è il diritto all'agiatezza - l'agiatezza per tutti! 



giovedì 6 novembre 2025

Alexander Atabekian - Un anarchico sulle strade della libertà (I°)

Alexander Movsesi Atabekian nacque il 2 febbraio 1868 a Shusha, in una famiglia aristocratica armena (principesca - melik), da un medico. Atabekian studiò inizialmente in un college della sua città natale, laureandosi nel 1886, e poi proseguì gli studi in medicina all'Università di Ginevra (1889-1896) e a Lione. Dal 1888 al 1890,

Nell'ultimo quarto del 19° secolo, Alexander Atabekian è stato una figura attiva dell'anarchismo europeo, specialmente nel movimento anarchico russo e nei movimenti rivoluzionari in Armenia. Ha pubblicato in lingua armena ed in russo parecchi opuscoli, compresi i saggi su Bakunin, Kropotkin ed Errico Malatesta per i tipi della Biblioteca Anarchica che aveva fondato a Ginevra.

Max Nettlau rileva come sia stato grazie agli sforzi ed ai sacrifici di Alexander Atabekian, il quale studiava medicina a Ginevra, che fu possibile disporre delle pubblicazioni anarchiche in armeno tra il 1891 ed il 1894. (Max Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band V).

Nei primi anni della sua formazione (1888-1890) Alexander Atabekian contribuì all'impaginazione di "Hinchak" ("Il suono della campanal") che era il periodico del Hinchakian Social Democratic Party, pubblicato da un socialista armeno, Avetis Nazarbekian. Gli articoli ed i saggi su "Hinchak" vertevano soprattutto sul genocidio degli Armeni compiuto dagli Ottomani, sulla resistenza armena e sui pogrom di cui furono vittime gli Armeni sia in Georgia che in Azerbaijan.

Lasciò il partito e divenne anarchico nel 1890 leggendo "Parole di un ribelle" , una serie di saggi scritti da Pëtr Kropotkin nel 1879 per il giornale "Le Révolt" , poi raccolti e pubblicati nel 1885 da Élisée Reclus.

Atabekian continuò la sua attività di propaganda anarchica verso i villaggi armeni ed ottomani e stabilì rapporti con i i militanti anarchici della Federazione Rivoluzionaria Armena (ARF) dopo che ebbe aderito al movimento anarchico in Europa (1890). I  suoi studi universitari ostacolarono la pubblicazione di propaganda rivoluzionaria; nel 1893 gli venne l'idea di trasferire la sua attrezzatura tipografica alla Free Russian Press di Londra, che stampava e distribuiva letteratura proibita in Russia, sia rivoluzionaria che liberale. Insieme all'anarchico bulgaro Paraskev Stoyanov, Atabekian incontrò Kropotkin, che gli chiese di tenere la sua attrezzatura tipografica, piuttosto che darla a persone le cui idee erano molto lontane dall'anarchismo. Il gruppo utilizzò invece la macchina da stampa di Atabekian per pubblicare quattro opuscoli in russo, tra cui l'inizio di " Parole di un ribelle" di Kropotkin . Nel 1894 diresse " Community" , l'unico periodico anarchico armeno, che uscì per cinque numeri.

Durante la Rivoluzione ottomana, Atabekian nutriva sentimenti contrastanti, sostenendo la lotta armena per la liberazione, soprattutto quando i resoconti dall'Anatolia, che filtravano al grande pubblico, rivelavano le sofferenze della popolazione cristiana armena per mano dei musulmani ottomani. Allo stesso tempo, criticò duramente il coinvolgimento della Russia, ma sapeva che senza di essa la Rivoluzione sarebbe stata una causa persa. Ciò non fermò le sue feroci critiche all'evento, che arrivarono al punto da essere emarginato dai partiti Hunchakian e Dashnak.

Dopo la laurea nel 1896, Atabekyan si stabilì in Bulgaria (poiché gli era stato proibito di entrare in Russia) e abbandonò gradualmente l'attività politica. Tra il 1896 e il 1917 lavorò come medico nella Persia settentrionale; dal 1914 al 1917 nell'esercito imperiale russo come capo di un ospedale da campo sul fronte caucasico. Dopo lo scioglimento dell'esercito imperiale in seguito alla Rivoluzione di febbraio, incontrò nuovamente Kropotkin e divenne un anarchico attivo a Mosca. Fu direttore del periodico anarchico Pocin dal 1919 al 1923, rappresentando la tendenza anarco-cooperativa del movimento libertario.