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giovedì 3 luglio 2025

L’Anarchia nel XX secolo – Parte LXXXV

1969 

16 dicembre - In un affrettato confronto, il tassista milanese Rolandi riconosce in Pietro Valpreda il misterioso individuo che si sarebbe fatto trasportare sulla sua autovettura per 135 metri nel convulso traffico del centro di Milano per andare a depositare la bomba il pomeriggio del 12 dicembre. Valpreda, sconcertato, si sente dire dal giudice Occorsio: «Noi le contestiamo 14 morti e cento feriti». Verso la mezzanotte di martedì 16 dicembre la cella d'isolamento n. 32 del carcere di Regina Coeli, a Roma, si richiude alle spalle di Pietro Valpreda, mentre sui giornali scoppia l'isterismo anti-anarchico. Valpreda verrà tenuto in cella d'isolamento per 38 giorni, senza una notizia dal mondo esterno, senza un libro, un giornale, una voce, con una lampadina accesa notte e giorno sulla testa, e il freddo, la puzza e il vitto immondo. Comincia cosi il caso Valpreda, legato alla strage di Milano. Mentre vengono arrestati gli altri giovani componenti del circolo 22 Marzo e le vittime dell'attentato  salgono a 16, la sinistra italiana subisce l'iniziativa dell'apparato statale e sulle prime non sa replicare alle accuse. Soltanto parte della sinistra extraparlamentare reagirà nei primi mesi del 1970 con cortei e manifestazioni in favore degli anarchici arrestati, e denunciando nella «defenestrazione » di Pino Pinelli un nuovo crimine di Stato. Pinelli diventa cosi la diciassettesima vittima di quella che viene definita la «strategia della tensione», il tentativo cioè di reagire col terrorismo alle richieste operaie e studentesche maturate negli anni 1968 e 1969 nelle fabbriche, nelle scuole e nella società civile. Valpreda farà tre anni di carcere in attesa di processo sulla sola «prova» della incredibile corsa in taxi per pochi metri; il misterioso tassista morirà di crepacuore, gli anarchici più giovani, Roberto Gargamelli, Roberto Mander, Emilio Bagnoli, Emilio Borghese e altri saranno imprigionati, perseguitati in Italia e all'estero. Soltanto dopo che un'avanguardia di militanti extraparlamentari, di borghesi illuminati, di avvocati della sinistra avrà fatto riaprire il caso, le indagini andranno nella direzione fascista, giungendo a individuare gravissime responsabilità dei settori più reazionari della politica italiana, in un intreccio fitto di rapporti tra la destra eversiva e i corpi speciali dello Stato. 


TRASH - Stephen Daldry


Sotto il cielo di Rio de Janeiro, tra cumuli di rifiuti e palafitte in bilico su acqua sporca, tre giovani amici, condannati alla miseria più oscura, minacciati dalla violenza della polizia, abituati a guadagnarsi da vivere scavando nell’immondizia, non hanno mai perso il senso dei valori di fondo, l’amicizia, la fede, la giustizia. Per questo, quando un portafoglio salterà fuori dalla discarica e un poliziotto molto pericoloso farà sapere che c’è una ricompensa per chi riesce a trovarlo, Rafael (Rickson Tevez), Gardo (Luis Eduardo) e Rato (Gabriel Weinstein) capiranno subito che la cosa più importante non è mettere le mani su quei soldi, ma risalire al proprietario, scoprire il suo segreto, ricostruire il mosaico di una storia misteriosa. Il regista decide di impacchettare, sotto forma di fiaba, la rivoluzione necessaria che parte dal basso, che parte dal popolo, ponendo la responsabilità utopica del cambiamento nelle mani dei tre giovani protagonisti, affiancati dalla figura di un missionario interpretato da Martin Sheen e dalla sua giovane volontaria, Rooney Mara, inconsciamente inserita nel loro piano. “Trash è un film sulla povertà e la corruzione. Un film sulla fede, la giustizia, l’amicizia e la speranza. I nostri tre protagonisti sono una fonte inesauribile di ottimismo. Hanno definito il tono, il linguaggio e il senso dell’umorismo del film stesso”. 

Tra denuncia e vitalismo, alternando scene forti, come quelle dell’arresto e della tortura del ragazzo che ha trovato il portafoglio, a inseguimenti acrobatici con i protagonisti che si muovono nei bassifondi di Rio con la magnifica leggerezza del ballerino Billy Elliot, Daldry costruisce un’odissea che da una parte rievoca la cronache più crude sui «meninos de rua», dall’altra si rifà alla tradizione magica delle novelle sudamericane: «Non credo che con il mio film contribuirò a cambiare il mondo e tantomeno che, come qualcuno mi chiede, questa storia avrà dei riflessi sulle elezioni brasiliane. Sui modi brutali delle forze dell’ordine e su certe condizioni di vita, si è molto parlato e i cineasti brasiliani hanno realizzato film e documentari». Girando Trash Daldry voleva testimoniare «il senso di moralità profondamente radicato, nonostante tutto, in questi ragazzi. Durante le riprese abbiamo cercato di costruire una struttura in cui si potessero muovere, esprimendo la loro fiducia e la loro speranza nella possibilità di trasformazione del Paese».





Lo Spirito Anarchico

L'anarchia, «è un' aspirazione umana, che non è fondata sopra nessuna vera o supposta necessità naturale, e che potrà realizzarsi secondo la volontà umana». Questa «aspirazione umana» si pone oltre ogni valenza razionale e teoretica perché deriva da «un sentimento, che è la molla motrice di tutti i sinceri riformatori sociali, e senza del quale il nostro anarchismo sarebbe una menzogna o un non senso. Questo sentimento è l'amore degli uomini, è il fatto di soffrire delle sofferenze altrui».

«Per spirito anarchico intendo quel sentimento largamente umano che aspira al bene di tutti, alla libertà ed alla giustizia per tutti, alla solidarietà ed all'amore fra tutti».

Detto in altri termini, l'anarchismo è prima di tutto un' etica che va al di là di ogni spiegazione razionale perché «è nato dalla rivolta morale contro le ingiustizie sociali». In quanto aspirazione umana verso la libertà universale, si pone oltre la necessità naturale, come ogni altra necessità storica o scientifica. L'anarchia infatti è una costruzione culturale e il concetto di libertà ne è la massima espressione, nel senso che testimonia la valenza tutta precaria e volontaria di tale conquista: «la libertà non si conquista e non si conserva se non attraverso lotte faticose e sacrifici crudeli, la libertà piena e completa è certamente la conquista essenziale, perché è la consacrazione della dignità umana».

giovedì 26 giugno 2025

L’Anarchia nel XX secolo – Parte LXXXIV

1969 

Nasce in Francia il Mouvement Communiste Libertaire, dall'incontro tra un gruppo dell'ex Fédération Communiste Libertaire,della Jeunesse  Anarchiste Communiste e del Groupe Action di Tours. 

1-2 novembre - Al convegno della FAI a Carrara duri scontri tra situazionisti e tradizionalisti, tra l'anarchismo dell'anziano Mario Mantovani e i «reichiani» di Napoli. L'«anziano» Gino Cerrito accusa i situazionisti di essere  borghesi teorici del classismo marxista. 

12 dicembre - Poco prima delle16 scoppia una bomba nella Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano, a pochi passi da piazza del Duomo. Le prime notizie di cronaca parlano di 14 morti e di feriti gravissimi. L'attentato s'inquadra nel clima di tensione generato dall'autunno caldo (resistenza padronale alle richieste operaie, scadenza dei contratti di lavoro, metodi di lotta ripresi dal Maggio francese, unità studenti-operai) e viene interpretato come l'inizio della reazione alla fase contestatrice aperta nel 1967-68. Nella stessa giornata esplode una bomba anche a Roma, all'Altare della Patria, senza provocare vittime. Notte tra il 15 e il 16 dicembre «Cade» dal quarto piano della Questura centrale di Milano l'anarchico Giuseppe Pinelli, ferroviere di 42 anni. Il «suicidio» della notizia ufficiale scatena dopo un primo momento d'incertezza vivissime polemiche. Trattenuto illegalmente in stato di fermo per tre giorni e sottoposto a interrogatorio in merito all'attentato di piazza Fontana, Pinelli, secondo la versione della polizia, vistosi scoperto, si sarebbe lanciato dalla finestra gridando: «Questa è la fine dell'anarchia!». La grottesca versione non convince, come non convince il tentativo di addossare agli anarchici il sanguinoso  attentato. Viene fermato, intanto, il 15 dicembre, un altro anarchico  milanese, Pietro  Valpreda, di qualche anno più giovane di  Pinelli. Valpreda, che aveva fondato a Roma il circolo 22  Marzo, viene trasportato in quella città. Da parecchi mesi il movimento anarchico subisce interrogatori e intimidazioni da parte della polizia e della magistratura in quanto ritenuto colpevole di esplosioni  avvenute a Milano alla Stazione Centrale e alla Fiera Campionaria il 25 aprile 1969, e che successivamente si riveleranno invece di matrice fascista. 


Alexander Skrjabin

Nato da una famiglia aristocratica, all'età di un anno perse la madre, una pianista, morta di tubercolosi. Alexander Skrjabin  è stato un visionario spesso ai limiti dell'allucinazione, completamente affascinato da esoterismo e teosofia. Per comprendere la portata della sua geniale fantasia, basta osservare la prima stesura del testo poetico e i molti schizzi preparatori che il musicista russo ha lasciato alla morte per Misterium, un'opera che avrebbe dovuto essere eseguita in un tempio emisferico sull'Himalaya per celebrare "la nascita di un nuovo mondo", con una grandiosa sintesi religiosa di tutte le arti: suoni, danze, luci, profumi, colore e poesia. Una teoria sostenuta da questo stesso autore poneva in stretta relazione i colori alle note musicali: lui stesso suonava addirittura su una tastiera per luci con i tasti opportunamente colorati di tinte diverse, intrecciando melodie al di fuori del senso comune, lasciandosi trascinare da questo o quel colore e non dalla nota in sé. L'amalgama di colori, texture e suoni che nelle sue composizioni attirano o allontanano l'ascoltatore è quello che lui stesso e la sua musica lo distinguono dagli altri: il suo DNA rinchiuso in quegli accordi atonali tonica-dominante che annullano la dicotomia modale maggiore-minore. La musica di Skrjabin conteneva estasi. Egli sosteneva che la fine del mondo sarebbe stata una orgia universale, voleva unire tutta l'umanità attraverso queste composizioni, una orgia di colori e suoni la Omni-Art, voleva eseguire un progetto multimediale sulle cime dell'Himalaya di sette giorni chiamata Mysterium. Nelle sue composizioni riesce a  far emergere la disordinata energia creatrice di un genio in perpetua agitazione, e che può passare da pagine di grottesca schizofrenia contrappuntistica (ad esempio la Nona sonata) a malinconiche evocazioni di paesaggi gotici che possono nascondere persino un castello medievale (la Terza sonata). Era una persona con diverse visioni del mondo ed è stato considerato uno dei principali compositori simbolisti russi a causa delle sue armonie insolite. Era un musicista mistico con influenze spirituali, sviluppò strutture musicali originali e armonie inusuali all'epoca. Skrjabin era tra i compositori più innovativi e più controversi del suo tempo, tra follia e genialità, la sua intera fisionomia spirituale e coscienza era condizionata dal satanismo, voleva portare gli elementi diabolici alla luce del giorno per sottoporli alle leggi della bellezza e della proporzione. Nel 1915 si ammalò a causa di una puntura d'insetto sul labbro superiore sotto i baffi. Per ovvie ragioni dell'epoca, i medici operarono con diverse incisioni, causandogli una infezione da streptococco stafilococco, avvelenamento del sangue. Si spense il 27 aprile 1915 all'età di 43 anni di setticemia.


Le strutture statali creano oppressione

Bakunin critica la visione mazziniana dello Stato in quanto forma di teologia politica: il suo progetto rivoluzionario non consiste nella semplice divisione tra Stato e Chiesa, ma nel loro annullamento in quanto entità dominatrici sulle masse popolari.

Le strutture statali creano oppressione, sono contrarie alla natura dell'uomo che non può fare a meno di vivere insieme agli altri suoi simili, essendo un essere sociale. Bakunin mira alla costituzione del comune popolare, in cui ogni cittadino sia libero di esprimere se stesso e le proprie qualità, contribuendo al libero progresso della collettività.

Sono questi i principi che l'anarchico russo ha sottolineato nel 1866 a Ginevra, in occasione del Congresso Internazionale dei lavoratori: "Distruggere l'influenza di ogni dispotismo in Europa, mediante l'applicazione del diritto di ogni popolo, grande o piccolo, debole o potente, civile o non civile, di disporre di se stesso e di organizzare spontaneamente, dal basso in alto attraverso la via di una completa libertà, al di fuori d'ogni influenza e d'ogni pretesa politica o diplomatica, indipendentemente da ogni forma di stato, imposta dall'alto in basso, da un'autorità qualunque, sia collettiva, sia individuale, sia indigena, sia straniera, e non accettando per basi e per leggi che i principi della democrazia socialista, della giustizia e solidarietà internazionale".

giovedì 19 giugno 2025

L’Anarchia nel XX secolo – Parte LXXXIII

1968 

I tempi del Maggio

27 giugno 

- Sul fondamento partecipazionista dell'autogestione si accendono discussioni in tutto il mondo. Su questa rivendicazione, parola d'ordine del Maggio, convergono i cattolici del dissenso,  diverse forze minoritarie di sinistra, oltre ai gruppi anarco-sindacalisti (che in Francia attaccano, da sinistra, la linea salariale della CGT), anarchici (in omaggio alla tradizione consiliare) e situazionisti, che cercano di immettere una tensione immaginifica nel «lavoro politico», che lentamente torna a farsi stagnante e dominato dagli apparati burocratici, in ripresa dopo il Maggio che li ha colti di sorpresa. 

- Gruppi neo-anarchici sorgono in tutta Europa e nel mondo occidentale nel corso del 1968-69, per iniziativa soprattutto di giovani attratti dal successo del 22 Marzo e in segno di protesta contro l'«immobilismo retorico» degli anziani. Nel contempo in tutti i gruppi della sinistra vecchia e nuova e nel movimento del dissenso cattolico si diffondono le parole d'ordine libertarie pubblicizzate dal Maggio, e la prassi dei comitati di collegamento studenti-operai. La repressione non si fa attendere: negli Stati Uniti durante scontri nei campus universitari vengono uccisi 2 studenti nello Stato di Jackson, 4 nello Stato di Kent; chiude il '68 lo spaventoso massacro  di Tlatelolco (Città di Messico), in cui ai primi di ottobre vengono uccisi 325 studenti che manifestano pacificamente. 

- Si costituisce nell'autunno a Carrara (Italia) l'Internazionale delle Federazioni anarchiche, per iniziativa della FAI di Carrara, del MLE-CNT spagnolo, della FACB (bulgara), della francese Organisation Révolutionnaire Anarchiste (ORA) e della Federación Anarquista Comunista d'Occitania (FACO), che praticano tutte la norma della responsabilità collettiva. Sotto l'influenza delle componenti più attive dell'IFA anche la FAI finisce per accettare in pratica il postulato organizzativo del «piattaformismo».