Secondo il neurologo americano Paul MacLean, nell’uomo esistono, stratificati uno sull’altro, tre tipi di cervelli: il cervello rettiliano o R-Complex, il cervello limbico, o Paleomammaliano o Sistema Limbico, la corteccia cerebrale o Neocortex. Ognuno di questi tre cervelli, svolge funzioni specifiche, ed interessa zone anatomiche differenti.
Il Cervello Rettiliano o R-Complex, presiede le funzioni legate alla sopravvivenza biologica dell’individuo, respirazione, battito cardiaco, funzioni involontarie corporee ed è fondamentale per le forme di comportamento stabilite geneticamente, quali scegliere il luogo dove abitare, prendere possesso del territorio, impegnarsi in vari tipi di parata [comportamenti dimostrativi], cacciare, ritornare alla propria dimora, accoppiarsi, [procreare], subire l’imprinting, formare gerarchie sociali e scegliere i capi.
Il Cervello limbico, presiede alle emozioni, mentre la corteccia cerebrale è deputata alle funzioni associative, superiori ed astratte, come il pensiero, la logica, la creatività, il ragionamento, il comportamento finalizzato, ecc.
Poiché c’è competizione per l’informazione in uscita, la forte attivazione dei cervelli limbico e rettiliano, disconnette (temporaneamente) la corteccia cerebrale, compromettendo anche seriamente, a seconda del livello di attivazione dei due cervelli, il funzionamento corticale. Il comportamento finale dell’individuo quindi ( se logico-razionale-creativo oppure legato all’istinto di sopravvivenza, attacco, paralisi o fuga) sarà determinato da quale tipo di cervello si attiva.
Dal punto di vista sociale, negli ultimi secoli, abbiamo potuto assistere al passaggio da una gestione del potere di tipo monarchica o comunque oligarchica, a democrazie basate sul consenso. In taluni ambienti, con sempre maggiore insistenza, si vocifera di un presunto controllo mentale di massa, e di operazioni di ingegneria sociale, volte al condizionamento di larghi strati della popolazione mondiale, se non della stragrande maggioranza dell’umanità. Lo scopo di questo controllo sociale di massa, sarebbe quello di creare una massa di persone non pensanti, docili e sottomesse, scopo ottenuto con strategie atte ad ostacolare il corretto funzionamento delle aree corticali, disconnettendo le facoltà razionali delle persone sottoposte a tale controllo e facendole agire, per usare una metafora, come un gregge di pecore ipnotizzate che, stordite ed incapaci di prendere decisioni logico-creative, si incammina ignaro verso una società gestita da un potere centralizzato, tecnologico, assoluto. Pertanto, per attivare l’istinto di sopravvivenza e disattivare le aree corticali, in particolare la corteccia pre-frontale, e quindi bloccare del tutto il giudizio critico o la capacità di pensare con lucidità o di escogitare soluzioni creative, occorre innescare il meccanismo di sopravvivenza biologica, insito in ciascun essere vivente. Come si attiva questo programma biologico, in modo sufficientemente intenso, da bloccare il corretto funzionamento delle aree corticali?
Ovviamente, tutto ciò che è in grado di minacciare la vita e la sicurezza dell’individuo, andrà ad attivare tale processo.
Elenchiamo due esempi di meccanismi attivatori, del programma biologico di sopravvivenza: paura per la propria incolumità fisica (atti di terrorismo, guerra, aggressione, violenza fisica, aggressività verbale comportamentale diffusa); minaccia alle basi biologiche dell’esistenza (carenza di cibo, assenza di un tetto, e per traslazione nella nostra società avanzata, recessione economica, perdita del lavoro, della casa, diminuzione significativa della capacità di acquisto, aumento del debito). Se gli attivatori sono sufficientemente intensi, scatta il meccanismo di sopravvivenza biologica che blocca l’uso di funzioni coscienti superiori e critiche ed il gioco è fatto.
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