1930
Gennaio - Camillo Berneri, esule dall'Italia dopo l'avvento del fascismo, viene espulso dal Belgio in seguito a una macchinazione ordita dalla polizia. Estradato in Francia, viene condannato a un anno di reclusione.
30 giugno - Francesco Saverio Merlino, avvocato, socialista (nel PSI dal 1901), proveniente dal movimento anarchico, muore settantaquattrenne a Roma. A ventun anni aveva fatto parte del collegio di difesa della «banda del Matese» (Malatesta, Cafiero e altri 24 anarchici internazionalisti) alla Corte d'Assise di Benevento (14-25 agosto 1878). Tutti gli imputati vennero assolti dell'accusa di uccisione di un carabiniere e d'insurrezione (reato politico, compreso in un'amnistia). Nato a Napoli nel 1856, Merlino aveva aderito all'internazionalismo nell'anno del famoso processo. Riflessivo e moderato nel linguaggio, aveva iniziato a pubblicare nel 1879 a Napoli il settimanale anarchico "Il movimento sociale"; esule, aveva militato nei movimenti anarchici d'Europa e d'America. Nel 1900 aveva difeso il regicida Bresci, poi si era accostato al partito socialista.
1931
10 febbraio - Fucilazione di Severino Di Giovanni catturato dopo un conflitto a fuoco con la polizia. Il giorno dopo viene fucilato Paulino Scade), che si era autoaccusato di tutte le rapine commesse dal loro gruppo per condividere la sorte dell'amico. Di Giovanni aveva conosciuto Durruti e appreso la tecnica dell'assalto alle banche per autofinanziamento. Nel 1930 aveva ristampato in edizione curatissima le opere di Elisée Reclus; lo stesso anno prendeva il potere il generale Uriburu che iniziava la fucilazione degli anarchici.
14 aprile - Proclamazione della repubblica spagnola. La maggioranza repubblicana va dai socialisti agli autonomisti fino ai vecchi monarchici liberali. Fuori della maggioranza repubblicana resta la possente organizzazione anarco-sindacalista della CNT-FAI.
29 maggio - Fucilazione a Roma (Forte Braschi) di Michele Schirru, anarchico nato a Padria (Sassari) nel 1899. Il giorno precedente il Tribunale speciale fascista lo aveva ritenuto colpevole di avere intenzione di uccidere Mussolini.
4 novembre - Muore a Caprigliola, nei pressi di Aulla, Luigi Galleani. Era nato a Vercelli nel 1861. Esule negli Stati Uniti, vi aveva fondato "Cronaca Sovversiva", da lui diretto per parecchi anni.
1932
Viene rovesciato in Spagna il presidente del consiglio Manuel Azafia, riformatore borghese; la popolarità sua e del suo partito, l'Izquierda repubblicana, era gravemente diminuita dopo la repressione di un moto anarchico contadino della CNT-FAI a Casas Viejas.
17 giugno - A Roma (Forte Bravetta) fucilazione dell'anarchico veneto Angelo Sbardellotto. Il tribunale speciale lo aveva condannato a morte, come già Schirru, per avere progettato un attentato contro Benito Mussolini.
22 luglio - Muore a Roma Errico Malatesta, una grande figura dell'anarchismo italiano, e indubbiamente uno dei più profondi pensatori libertari di questo secolo. Aveva 78 anni.
1933
11 maggio - Muore in un ospedale di New York l'anarchica italiana Virgilia D'Andrea, esule dall'Italia, col suo compagno Armando Borghi, dopo l'avvento del fascismo. Nata 43 anni prima a Sulmona, aveva scritto poesie e propagandato in Europa e America gli ideali libertari.
10 agosto - Scendono in sciopero i lavoratori dell'Avana. Il dittatore Machado fa sparare sugli scioperanti che si danno al sabotaggio e assaltano i depositi di viveri. Machado è costretto alla fuga meno di un mese dopo.
21 agosto - Gli operai cubani occupano uno zuccherificio nella provincia di Camaguey; vengono successivamente occupati altri 35 stabilimenti. Ai primi di settembre il 30 per cento della produzione di zucchero è sotto controllo operaio. Nel frattempo fanno la loro apparizione Soviet contadini a Mabay, Jaronu, Senado, Santa Lucia e altri centri. I direttori degli stabilimenti sono dichiarati in arresto; operai armati fanno la guardia alle fabbriche. E la più grande agitazione operaia a Cuba. Alla lotta partecipano tutte le forze della sinistra, dagli anarco-sindacalisti ai socialisti ai comunisti. Lo sciopero contribuisce all'eliminazione di Machado e all'avvento al potere di Ramòn Grau San Martin, il quale riconosce le leghe sindacali, il diritto all'assistenza, ad abitazioni migliori, mentre il padronato riconosce, in teoria, la giornata lavorativa di otto ore. I comunisti, che non avevano guidato lo sciopero né l'occupazione armata degli zuccherifici né i soviet rurali, s'inseriscono nella lotta operaia e si mettono alla testa del movimento sindacale. Durante i quattro mesi del governo Grau (e in pratica fino al 1935) essi si rifiutano settariamente di collaborare con le altre formazioni di sinistra. Alla caduta di Grau adotteranno la linea del fronte popolare. Ma sarà ormai troppo tardi. Gli stalinisti passeranno cosi dalla parte di Batista, che sosterranno fino a quando Fidel Castro (da essi avversato come «piccolo borghese») caccerà il dittatore dall'isola (1959). Nel 1938 Batista, reazionario spietato con i lavoratori e le organizzazioni della sinistra, riammetterà nella legalità il partito comunista messo fuori legge ai tempi di Machado. In cambio Batista riceverà l'appoggio dei dirigenti stalinisti, i quali, nel giro delle complicità, in pratica avranno via libera nella classe operaia che cercheranno di mantenere separata dalla guerriglia scatenata da Castro e Ernesto "Che" Guevara.
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