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giovedì 10 aprile 2025

L’Anarchia nel XX secolo – Parte LXXIII

1964-66 

Joan Baez e Bob Dylan, cantanti pacifisti e anti-autoritari, sono gli idoli degli studenti in questa prima fase tendenzialmente hippy e beat della contestazione giovanile ai modi di vita autoritari e violenti.  È caratterizzata dalle marce antimilitariste, dalla protesta pacifica, dalle reazioni passive agli attacchi polizieschi. In America l'opposizione alla guerra nel Vietnam si radicalizzerà via via in assalti ai centri di arruolamento, nel fenomeno della diserzione, nell'incendio delle cartoline-precetto ecc. Si sviluppa in questi anni anche il movimento contestatore dei giovani olandesi, detti Provos (dalla  parola  provocazione). I Provos si rifanno in modo esplicito all'anarchismo degli antimilitaristi olandesi del passato, da Ferdinand Domela Nieuwenhuis a Bart de Ligt. (Quest'ultimo è l'autore di un manuale di resistenza passiva, La conquista della violenza, molto diffuso tra i pacifisti americani e inglesi degli anni trenta che furono da esso attratti su posizioni anarchiche.) Per mezzo di azioni esemplari essi intendono «provocare» i borghesi e tutti coloro che vivono immersi nella consuetudine senza rendersi conto di essere alienati. Se il borghese scambia l'alienazione per uno stato di natura (e non lo vede per quello che è, una risultante storico-economica), bisogna aprirgli gli occhi. Non tanto con la violenza, quanto con l'appello all'immaginazione, da risvegliare con rumorose  dimostrazioni, happenings, eccentricità nel vestire e nei modi di vita (ripudio del tabacco e dell'alcool e adozione delle droghe leggere, per esempio). Inizialmente fraterno, il movimento trova che le sue predicazioni dell'aiuto reciproco si perdono nell'indifferenza o nell'utilizzo parziale da parte della società consumistica. Esso ricorre quindi, in un tentativo di estrema sdrammatizzazione, a scontri stradali, che per qualche tempo mobilitano la polizia contro i giovani. L'apparente bonomia della società del benessere deve cosi mostrare il suo volto feroce, repressivo e intollerante. Incapace di darsi continuità e strutture politiche, il movimento si scioglie nel 1967, confluendo in parte nella nuova contestazione più «politicizzata» del 1968, in parte rifluendo verso gli istituti tradizionali della rappresentatività locale (comuni ecc.). Quest'ultima tendenza ad accettare il sistema elettorale riaffiorerà ad Amsterdam all'inizio degli Anni Settanta nel movimento dei Kabouters-Goblins. 



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