1972
5 maggio - A Pisa, in uno scontro tra giovani extraparlamentari e forze di polizia, viene ridotto in fin di vita il giovane anarchico Franco Serantini. Il ragazzo, orfano dei genitori, era cresciuto nella miseria e nella brutalità delle pubbliche istituzioni; soltanto in un raggruppamento anarchico, cui si era accostato di recente, aveva trovato amicizia e calore umano. Arrestato e interrogato in carcere alla presenza del difensore d'ufficio dott. Cariello, viene praticamente lasciato morire nella cella nonostante lamenti dolori alla testa e implori un medico. Svanito il tentativo di sotterrarlo di nascosto, scoppia, per interessamento delle sinistre extraparlamentari di Pisa, il “caso Serantini”. Le forze di polizia verranno accusate di avere massacrato il giovane anarchico; la magistratura e l'autorità carceraria, di non avere provveduto al suo ricovero in ospedale nonostante le palesi gravissime condizioni.
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