Dopo la Comune
Abbiamo detto sopra che l'originalità dell'anarcosindacalismo francese risiede anche nel concorso di alcune contingenze storiche particolari. Innanzitutto, con la disfatta della Comune di Parigi il movimento rivoluzionario francese dovette subire un lungo periodo di durissima repressione "La sezione francese dell'Internazionale dissolta, i rivoluzionari fucilati, inviati al bagno o condannati all'esilio, i club dispersi, le riunioni proibite; il terrore diffuso e paralizzante i rari uomini scappati al massacro: tale era la situazione all'indomani della Comune"
Le associazioni operaie ricostituite dopo alcuni anni presentavano caratteristiche moderate e corporative, condizione prima della tolleranza del governo, mentre al contrario l'organizzazione rivoluzionaria, perso o allentato il contatto con esse, si ripiegava su se stessa contribuendo in tal modo ad aumentare il distacco; distacco favorito anche dallo spostamento dei gruppi socialisti marxisti dal campo rivoluzionario a quello, più congeniale, politico-parlamentare. Dopo il 1880 questa situazione si aggravò con l'accentuarsi dell'isolamento del movimento anarchico rispetto alle associazioni operaie, isolamento che porterà una parte di esso a praticare la "propaganda del fatto".
È in questo quadro generale che si fa strada all'interno di alcuni ambienti operaie anarchici l'idea di ricostruire le associazioni operaie sulla base del principio fondamentale della Prima Internazionale: la lotta gestita dagli sfruttati stessi attraverso lo sviluppo delle loro organizzazioni. Era questa però una interpretazione leggermente distorta del programma della Prima Internazionale. Se infatti "l'emancipazione dei lavoratori deve essere opera dei lavoratori stessi" il programma non aggiungeva che tale emancipazione deve farsi per forza sulla base dello sviluppo delle loro organizzazioni.
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