Le borse del lavoro
Questa ricostituzione avviene per gradi. Nel 1886 si costituisce la Federazione nazionale dei sindacati, organizzata sul raggruppamento per mestieri, ad indirizzo inizialmente moderato e riformista. Un anno dopo a Parigi viene fondata la prima Borsa del lavoro, negli anni seguenti altre ne verranno fondate in altre città francesi. Esse formeranno una federazione a partire dal febbraio 1892 con il loro congresso svoltosi a Saint-Etienne. Le Borse, a differenza dei sindacati, svolgono diverse funzioni, oltre a sviluppare la resistenza al padronato: ufficio di collocamento, cassa di disoccupazione, aiuto economico agli operai di passaggio e agli emigranti stranieri, ricerca e studio statistico dell'economia locale nazionale, diffusione della cultura scientifica ed umanistica attraverso conferenze, servizio di biblioteca, ecc..
Sebbene all'inizio avessero avuto l'appoggio delle autorità locali municipali e a volte dirette sovvenzioni governative, con l'entrata di molti anarchici esse finirono per diventare veri centri operai rivoluzionari. La loro azione, dopo il 1892, si farà sempre più autonoma rispetto ad ogni ingerenza politica e governativa, e dal 1895, con la nomina di Pelloutier a segretario generale, esse diverranno di ispirazione decisamente anarcosindacalista.
Nello stesso anno viene fondata la Confederazione Generale del Lavoro, prodotto dell'unione di molti sindacati nazionali; le Borse, però, vi aderiranno solamente nel 1902. Anche la Federazione dei sindacati nazionali era venuta, negli anni precedenti, ad un atteggiamento sempre più autonomo rispetto alle "scuole" e a partiti politici. Nel 1888 con il congresso di Bouscat, e nel 1892, con quello di Marsiglia, vengono ripetutamente affermati i temi dell'autonomia operaia e dello sciopero generale. Due anni dopo nel 1894, al congresso di Nantes, presenti anche alcuni delegati delle Borse, i guesdisti di ispirazione marxista che avevano proposto la strumentalizzazione delle lotte economico-sindacali per la conquista del potere, vengono clamorosamente battuti. È proprio il discorso della anarchico Pelloutier a fare riapprovare lo sciopero generale. Dal 1895 con la costituzione della C.G.T. e l'influenza anarchica delle Borse, inizia il vero periodo anarcosindacalista del movimento operaio francese, periodo che si concluderà dopo il 1908 per il fallimento di alcuni tentativi di sciopero generale, per lo scontro feroce e l'epilogo sanguinoso di parecchie lotte sociali, per la diversa situazione politica ed economica della Francia.
Comunque in questo periodo, definito eroico dallo storico francese Dolleans, la classe operaia si viene ad organizzare federalisticamente attraverso l'esperienza delle lotte. La propaganda anarcosindacalista porterà le camere sindacali, che nel decennio 1880-1890 erano passate da 500 a 1000, a salire, nel decennio 1890-1900 da 1000 a 2685 con 492.647 iscritti.
Sebbene esse organizzassero una parte minima del proletariato francese (nel 1902 su 3.285.911 operai dell'industria solo 614.000 sono organizzati) la loro opera di stimolo, portata avanti soprattutto dalle Borse, contribuì a sviluppare un entusiasmo ed un ottimismo prima sconosciuto. A rendere più intransigente la condotta della lotta operaia contribuiva in quegli anni anche la politica, parlamentare, legale e moderata della socialdemocrazia francese ed europea. È questo un altro motivo non indifferente dell'innesto dell'anarchismo nelle associazioni operaie, sulla scia di un ritorno originale, anche se male interpretato, allo spirito e agli insegnamenti della Prima Internazionale.
La pratica libertaria nella lotta economica, l'entrata consistente di molti anarchici nei sindacati, il decentramento federalistico e la gestione conseguente delle Borse del lavoro, l'asprezza dello scontro sociale di quegli anni, lo spirito di sacrificio e di eroismo di molti esponenti anarcosindacalisti, ecc., queste le ragioni della nascita e dello sviluppo anarcosindacalista. Su queste esperienze, per certi versi originali e proprie solo del movimento operaio francese, si viene ad elaborare una teoria conseguente che accamperà la pretesa di essere autenticamente unica ed autosufficiente.
In parte essa lo fu, perché caratteri di estremismo teorico culminante con la "Carta d'Amiens" delle 1906, non si ritroveranno nelle organizzazioni anarcosindacaliste di altri paesi, come Spagna, Italia, Argentina, ecc.. Vediamo quindi più da vicino questa teoria.
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