Nel 1912, la Hardegger dovette rispondere a numerose accuse legate alle sue frequentazioni anarchiche. Dopo tre mesi di prigione, venne rilasciata con il pretesto di un precario stato di salute mentale. Margarethe abbandonò la Lega per dedicarsi interamente alla militanza politica. Nonostante si fosse allontanata anche da Landauer, portò avanti gli ideali libertari condivisi con lui trasformando la sua abitazione, ereditata dal padre appena scomparso, in una comune. La sua battaglia attiva in difesa dell’aborto e del controllo delle nascite portò nuovamente la cattiva anarchica in prigione nel 1915, dove vi trascorse un anno. Nel 1918 la Hardegger fece parte a Coira di un movimento femminile. Poi, con il suo nuovo compagno, Hans Brunner, diede vita a un altro insediamento comunitario nei pressi di Zurigo. Trasferitasi a Minusio, nel Canton Ticino, dalla figlia maggiore, tentò un esperimento simile in un vecchio mulino (il Villino Graziella, vicino alla Baronata). Sul muro esterno compariva un detto di Landauer: “Il socialismo è la tensione della volontà di persone unite nel voler realizzare un ideale nuovo”. La sua attività libertaria continuò fino alla morte, avvenuta il 26 settembre 1963.
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giovedì 17 dicembre 2015
Margarethe Hardegger
Nel 1912, la Hardegger dovette rispondere a numerose accuse legate alle sue frequentazioni anarchiche. Dopo tre mesi di prigione, venne rilasciata con il pretesto di un precario stato di salute mentale. Margarethe abbandonò la Lega per dedicarsi interamente alla militanza politica. Nonostante si fosse allontanata anche da Landauer, portò avanti gli ideali libertari condivisi con lui trasformando la sua abitazione, ereditata dal padre appena scomparso, in una comune. La sua battaglia attiva in difesa dell’aborto e del controllo delle nascite portò nuovamente la cattiva anarchica in prigione nel 1915, dove vi trascorse un anno. Nel 1918 la Hardegger fece parte a Coira di un movimento femminile. Poi, con il suo nuovo compagno, Hans Brunner, diede vita a un altro insediamento comunitario nei pressi di Zurigo. Trasferitasi a Minusio, nel Canton Ticino, dalla figlia maggiore, tentò un esperimento simile in un vecchio mulino (il Villino Graziella, vicino alla Baronata). Sul muro esterno compariva un detto di Landauer: “Il socialismo è la tensione della volontà di persone unite nel voler realizzare un ideale nuovo”. La sua attività libertaria continuò fino alla morte, avvenuta il 26 settembre 1963.
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