1 Maggio 1886.
Chicago. Sciopero generale. La polizia spara. Manifestazioni "sediziose" di protesta. Arresti. Cinque anarchici, G. Engel, A. Fischer, L. Lingg, A. Parsons, A. Spies, saranno condannati a morte. In onore dei cinque "martiri" di Chicago, il Primo Maggio verrà dichiarato giorno di Sciopero internazionale.
1 Maggio 1890.
Con l'organizzazione di scioperi in ogni parte del mondo, che testimoniano dell'unità di lotta di tutti gli sfruttati, inizia la serie di annuali manifestazioni di forza del proletariato organizzato. Manifestazioni minacciose, ribelli, cui i padroni rispondevano con la brutalità delle repressioni poliziesche. Lo sciopero periodico del primo maggio fu, per lunghi anni, una solenne ed energica rivendicazione dei diritti dei lavoratori che aveva, oltre alle caratteristiche della lotta di classe, anche "una accesa colorazione antireligiosa ed anticlericale" (Aggiornamenti Sociali, 1956, VI). La gente "per bene", in quel giorno "considerava prudente restarsene tappata in casa". (Civiltà Cattolica, 1892, II).
1 Maggio 1950.
Per la prima volta, in Italia, si festeggia con tutti i crismi della legalità il primo maggio, che è stato dichiarato dalla Repubblica "fondata sul lavoro" festività nazionale (legge 27 maggio 1949). Essa, a questo punto, non è più naturalmente la ricorrenza ribelle, la "festa" degli sfruttati. Essa è, almeno ufficialmente, divenuta una vaga e imprecisata "festa del lavoro". Il primo maggio continua, per forza di inerzia, ad essere per la massa dei lavoratori manuali, la "festa pagana della rivoluzione e del vino". Ma di rivoluzione, grazie agli sforzi congiunti di tutti i partiti e di tutti i sindacati, si parla sempre meno.
1 Maggio 1955.
Il papa "battezza" il primo maggio ed istituisce, per questa data, la festa di S. Giuseppe Lavoratore. Lo sciopero sovversivo dei lavoratori ribelli, la festa repubblicana del lavoro, sono divenuti addirittura una ricorrenza religiosa. Una folla di "aclisti" assiste "commossa" a questo battesimo cristiano del primo maggio. Dichiara un osservatore, cristiano naturalmente, "non si poteva, dinanzi a quella imponente massa di lavoratori... non esprimere il proprio affetto e la propria devozione alla Chiesa, assetata della parola del Papa, non essere presi da un senso di profonda commozione". O da conati di vomito!
1 Maggio 1971.
Così nell'occidente capitalistico e cristiano è finita la ricorrenza scomunicata e rivoluzionaria: il Papa fa discorsi commoventi e amorevoli ai suoi figliuoli lavoratori (che stiano buoni, però, perché "L'Italia sarebbe molto più avanti nel progresso e nell'evoluzione se non ci fossero state idee sovvertitrici che hanno turbato le menti dei lavoratori") - (Paolo VI, 1 maggio 1964); i padroni distribuiscono premi ai loro dipendenti più fedeli... c'è addirittura il "primo maggio tricolore" dei fascisti!... Intanto nei paesi che si proclamano "socialisti" e "proletari" le masse asservite dei lavoratori vengono fatte ammucchiare lungo i viali in cui - macabra parodia di celebrazione del primo maggio - sfilano lunghe parate di carri armati, di missili, di squallidi eserciti che marciano inquadrati, al passo dell'oca, e salutano sulle tribune d'onore i rappresentanti dei nuovi padroni, della nuova classe dirigente... Lo sciopero rivoluzionario è diventato, nelle cerimonie ufficiali dei governanti, dei preti, dei sindacalisti, dei politicanti, una festa reazionaria.