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giovedì 4 dicembre 2025

STRANGE DAYS – Kathryn Bigelow

Los Angeles, 30 dicembre 1999. La vigilia del millennio, il ventunesimo compleanno della civiltà. La tensione sale in tutto il mondo nelle ultime ore del secolo e l'umanità è col fiato sospeso, in attesa del conto alla rovescia che la porterà nell'anno 2000. E la fine del mondo o l'inizio di uno nuovo? La tecnologia digitale di contrabbando ha sviluppato quello che è considerato il massimo del divertimento illecito: l'esperienza umana nella sua forma più pura e integra, direttamente dalla corteccia cerebrale. Lenny Nero, traffichino, ex-poliziotto, è l'accattone di questi sogni rubati. È il Babbo Natale del subconscio dove l'esperienza reale e disperata di qualcuno diventa il Technicolor di qualcun altro.

La forza di Strange Days sta proprio nella sua genesi a metà degli anni Novanta con cui gettare un occhio critico alla fine della decade di riferimento. Un near-future quindi, che non guarda a dieci/vent’anni in avanti, piuttosto a poco meno di quattro anni dopo. In un domani mascherato da presente o di giorni di un futuro (ormai) passato da cui la Bigelow delinea una distopia feroce, amara, cupissima che cova al suo interno una riflessione critica della sua epoca.

Strange Days dopo 30 anni rimane uno dei momenti cinematografici più importanti degli anni ‘90. Kathryn Bigelow in quel giro di boa del decennio, ci regalò un sontuoso affresco distopico, un’istantanea perfetta di ciò che sarebbe stato il nostro mondo da quel momento in poi. Apparenza, egoismo, solitudine, il trionfo di un capitalismo selvaggio che ha nel voyeurismo la propria espressione più dominante, da quel 1995 sono diventati tristemente familiari.

Strange Days affronta il tema della solitudine, della differenza tra immagine e realtà artificiale, dell'imminente tecnocrazia che ci dominerà. Al centro, Lenny Nero, ex poliziotto che spaccia chiavette di memoria dentro cui ci sono le esperienze di altre persone, da rivivere sotto forma di realtà virtuale. Questo grazie allo SQUID, uno specifico lettore che nel mercato nero è richiestissimo e che Nero usa per rivivere i momenti più belli vissuti con la sua ex Faith, che l'ha lasciato per il losco producer discografico Philo Gant e con cui sogna ancora di ritornare. Lo SQUID ha creato anche un piccolo mercato di snuff movies. Uno di questi mostrerà a Lenny lo stupro e l'omicidio di Iris, una prostituta di sua conoscenza.

"Non è come la TV, solo meglio" spiega Lenny Nero e in quello SQUID in quella penetrazione dello sguardo altrui, c'è la grande rivoluzione, la grande profezia di Strange Days, c'è ciò che siamo diventati oggi, con i social media, con tutto ciò che internet ha tolto di personale all'esperienza, ora sottomessa ad una invasione della privacy, alla mercificazione per gli altri, poco importa che sia volontaria o meno. La memoria non vi inganni, era cominciato tutto proprio in quel periodo, anzi quell'anno, con il sex tape di Pamela Anderson e Tommy Lee. La prima volta che uno SQUID per così dire ci arrivò dritto in faccia, la prima volta che la vita, la semplice vita degli altri, bella o brutta che fosse, ci venisse offerta in pasto senza il consenso altrui. Da lì a pochi anni cominceranno i reality show, poi verrà il tempo dei social media che fanno ciò che Strange Days ci mostra qui: rendono spettacolo tutto. La società dello spettacolo, ecco cosa Strange Days ci ha offerto, ci ha predetto, ci ha mostrato aprendo uno squarcio sul XXI secolo.



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