Stanotte il tentativo di aprire il cantiere
alla Maddalena di Chiomonte è fallito
In alta Valle di Susa stanotte vi è stato il tentativo – per ora fallito – di installare il cantiere alla Maddalena di Chiomonte che dovrà realizzare la galleria geognostica.
Oggi il territorio è ancora saldamente in mano ai suoi abitanti.
Dopo un tentativo respinto di posizionare le macchine operatrici a ridosso dei guard rail dell'A32 e una lunga sosta dei mezzi della polizia all'interno della galleria prospiciente al punto prescelto per l'entrata sui terreni, un muro di donne e di uomini ha sconsigliato alle forse dell’ordine di provare ulteriori forzature.
Tutte le strade di accesso sono difese da imponenti barricate. Sicuramente si tratterà di consolidare questi primi risultati favorevoli. Occorre prepararsi a una resistenza lunga, difficile e intelligente. L'A32 è rimasta chiusa al traffico fino alle ore sette di questa mattina e non è dato sapersi dove sono finiti i blindati e le macchine operatrici.
E’ stato dimostrato contro tutte le aspettative giornalistiche che vi è determinazione e sufficienti energie dopo il primo impatto di quella che Virano ha chiamato "la madre di tutte le battaglie".
Domani è un altro giorno e chi ha riposato questa notte faccia un giro alla Maddalena, si respira una bella aria di libertà.
Nello stesso momento si è costituita un Unità di Crisi presso la Comunità Montana della Valle Susa e Val Sangone a Bussoleno.
Questa decisione dei Sindaci rappresenta un passo eccezionale perché esprime il radicale dissenso del territorio che i Sindaci rappresentano ad un'opera inutile, dannosa e devastante.
Il fatto che si stia ricomponendo un Comitato Istituzionale, che vede il Movimento No TAV con le Istituzioni perfettamente in sintonia nella difesa della Valle Susa e di tutti i territori che dovrebbero essere attraversati dalla nuova linea ferroviaria Torino Lione, significa che la nostra gente è in piedi pronta a resistere come nel 2005 a Venaus.
L’Europa lo deve sapere: la Valle e gli altri territori attraversati
non danno alcun consenso alla loro distruzione.
Ci attendiamo un forte richiamo da parte dei MEPs che hanno firmato l’Interrogazione scritta a Siim Kallas alla Commissione Europea e al Governo Italiano per l’immediato ristabilimento delle condizioni di un confronto “non militare” attraverso un autentico dialogo con le istituzioni locali (Comuni e Comunità Montana) da tempo escluse e con le popolazioni.
“né qui né altrove”
Un’opera inutile costosa devastante per quel territorio, per tutti i territori.
Un opera la cui utilità è solo per i mestatori di interessi ambigui, di enormi masse di denaro che necessitano di riciclo per mafie colluse al potere politico tutto: di destra, di centro di sinistra.
Un opera nata sulla menzogna, sull’inganno
che vive attraverso la falsificazione , la distorsione della realtà in ogni suo aspetto.
Rifiutiamo gli inganni le bugie, le falsità di questi infami e dei loro servi.
Rifiutiamo la disumanizzazione, difendere la propria terra è difendere la dignità umana che non è mercificabile.
Respingere il progetto tav è affermare la vita, contro la morte, la gioia, contro la desolazione, la speranza contro la disperazione.
In ogni luogo della terra nascano i popoli, le genti dei NO
No alla mercificazione della vita
No alla distruzione della terra
No al cemento, alla acciaio, ai cristalli
No alle Cattedrali celebranti il Dio denaro
No al potere di pochi sulla vita di tutti
No a questo modello di sviluppo insostenibile per gli esseri umani, per il pianeta, incompatibile con la vita stessa
No allo spettacolo di una vita apparente
No alla finzione del benessere
No all’inganno del PIL
No alla mistificazione delle crisi
Affermiamo la vita vera che non può che nascere e continuare nel suo rapporto naturale con la terra,
Affermiamo l'armonia naturale non gerarchica con l’esistente
Affermiamo la necessita di fondare un nuovo contratto fra gli esseri umani, circolare, senza gerarchie, senza prevaricazioni, nel rispetto di tutti
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