Dopo aver liberato un territorio esteso dal rio Cinca all'Ebro, la colonna Durruti priva di artiglieria pesante, deve arrestarsi il 28 luglio, a trenta chilometri da Saragozza. Durruti è il delegato responsabile di questa colonna, diretta da un Comitato di guerra assistito da un Consiglio Tecnico
Militare. La colonna è composta da raggruppamenti di 5 centurie, formate da 4 gruppi di 25 combattenti. Vi prendono parte anche un gruppo internazionale (400 tra francesi, tedeschi, italiani, inglesi, marocchini e americani) e alcuni gruppi di guerriglieri incaricati di compiere azioni dietro le linee nemiche,come i "Figli della notte"o i "Metalmeccanici". Ogni raggruppamento elegge un delegato revocabile in qualunque momento. Questa responsabilità non consente alcun privilegio gerarchico.
Il Comitato di guerra d'Aragona è formato da delegati delle colonne presenti sul fronte.
La colonna, forte di seimila uomini con tremila fucili, ma gravemente priva d'armi moderne, stabilisce una linea difensiva sul fronte di Saragozza lungo 70 km. I gruppi mobili dei guerriglieri, agendo di sorpresa, consentono di modificare la linea del fronte a scapito dei franchisti. La colonna parteciperà alla presa di Farlete, di MonteOscuro, etc.
Collettività agrarie incoraggiate dai combattenti delle colonne operaie si costituiscono nei 400 villaggi dell'area del fronte. I contadini di queste regioni proclamano la proprietà collettiva della terra e degli utensili. Le assemblee del villaggio designano dei consigli, responsabili di fronte ad esse in ogni momento. La disciplina all'interno della colonna viene liberamente adottata. I combattenti non si limitano ai compiti della guerra, ma aiutano anche i contadini nei campi o organizzano scuole e attività culturali.
All'inizio del novembre del 1936 la colonna lascia l'Aragona per Madrid, gravemente minacciata dalle truppe franchiste. Dopo sanguinosi combattimenti nel settore della città universitaria queste ultime sono respinte. La colonna vi perderà i tre quarti dei suoi effettivi tra cui il suo delegato responsabile.
Nell'aprile 1937 la colonna è trasformata in unità regolare dell'esercito repubblicano: la 26" divisione.
Il denaro non circola. Pur trovandosi nei comitati locali e interlocali è unicamente utilizzato nelle relazioni con quelle regioni dove il denaro è in circolazione come prima.
La retribuzione del lavoro avviene con dei buoni; tutti i membri della comune si trovano sul medesimo piano e non vi è alcun privilegio. La distribuzione avviene fra le cooperative create dopo la rivoluzione. Ogni membro della collettività prende secondo le sue necessità e paga in buoni. Il commercio al dettaglio non esiste più. Nei villaggi dove ai margini della collettività si trovano delle piccole proprietà contadine, la cooperativa scambia tutti i loro prodotti pagandoli con dei buoni e assicurando loro il necessario. Lo scambio tra le comuni avviene direttamente da collettività a collettività o attraverso l'intermediazione delle federazioni interlocali, sempre in natura.
Non esiste più la proprietà giuridica, tutto è di tutti: i mezzi di lavoro, le abitazioni ecc. I piccoli proprietari contadini hanno il diritto di coltivare la terra che possedevano prima, ma senza sfruttare il lavoro altrui. Nei villaggi interamente collettivizzati, e che sono la maggioranza tutto il bestiame delle famiglie, ad eccezione degli animali di cortile, è collocato in stalle comuni.
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