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giovedì 15 marzo 2012

Il libero monatanaro di Elisee Reclus, 1880

Una delle grandi cause che hanno contribuito a mantenere l'indipendenza di alcune popolazioni di montagna è che il lavoro solitario e gli sforzi comuni sono di per se una necessita. Tutti sono utili  per ciascuno e ciascuno lo è per tutti.
Quando accade un disastro occorre che tutti si aiutino a vicenda per riparare il male, se la valanga ha ricoperto alcune capanne  tutti lavorano a sgomberare la neve, se la pioggia ha dilavato i campi coltivati a terrazza sui pendii tutti si adoperano a riprendere la terra franata sul fondo;  se il torrente tracimato ha riempito i campi di ciotoli tutti si impegnano a liberare i prati da quei detriti. D'inverno quando è pericoloso avventurasi fra le nevi contano sull'ospitalità reciproca. Sono tutti fratelli.
Quando perciò vengono assaliti resistono di comune accordo, mossi per così dire da un solo pensiero. D'altronde la vita di lotte incessanti di combattimenti senza tregua  contro pericoli di ogni genere forse anche l'aria pura, salubre che respirano ne fanno uomini arditi e sprezzanti della morte. Lavorano pacifici, non attaccano, ma sanno difendersi. 

1 commento:

  1. Che bello questo scritto, vero animo di montanaro, per certi versi ho un po' di quel sangue nelle vene.
    grazie

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