“Guarda guarda la macchina girare,
guarda guarda il cervello saltare,
guarda guarda il riccone tremare
Urrà, corna-in-culo, viva Ubù!”
Quando la commedia “Ubù re” viene rappresentata per la prima volta nel 1896 esplode l’entusiasmo e nasce un mito. Il senso eversivo ed anarchico della commedia, la critica delle istituzioni sono troppo simbolicamente vere per essere perdonate. Jarry è celebre, ma povero in canna. Nessuno vuole pubblicare o rappresentare cose sue. Sarà inevitabile per lui, che è ben lontano dall’accettare una vita incanalata nell’ordine della banalità, convivere con la miseria e la fame prima di morire in ospedale a 34 anni. Senza negarsi un ultimo sberleffo. In punto di morte, al medico che gli chiedeva se c’era qualche cosa che avrebbe potuto fargli piacere, risponde: “si, uno stuzzicadenti”.
le biciclette e le armi di Jarry |
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