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giovedì 13 dicembre 2012

L'età comunale di Petr A. Kropotkin


Secondo Kropotkin, se si osserva la genesi dell’età medievale si potrà agevolmente constatare la sostanziale identità dello spirito societario presente nella formazione dei Comuni. Si potrà altresì accertare la creatività popolare sotto il segno di una fiorente spontaneità comunitaria che pervase tutte le istituzioni cittadine. Le città, infatti, non furono organizzate secondo un piano prestabilito, per volontà esterna di un legislatore, fosse questi un capo militare, un politico o un religioso. Nacquero e si svilupparono, invece, in perfetta autonomia le une dalle altre, e ciò spiega la grande diversità di forme che le attraversa. E tuttavia queste creazioni indipendenti non possono nascondere l’universale tendenza dell’umanità che si palesa, ad esempio, nelle comuni istituzioni, dalle assemblee di popolo al defensor civitatis,  dalle corporazioni di mestiere alle organizzazioni di sussistenza. In esse è sempre operante una sostanziale identità d’origine, tanto che si può parlare delle città del medioevo come di una fase ben definita della storia dell’uomo.
L’età comunale raffigura, in generale, un modello societario fondato sull’autonomia e sulla decentralizzazione. Testimonia un epoca di libertà e creatività popolare, di autonoma iniziativa individuale e di spontanea edificazione collettiva, premesse fondamentali per una democrazia dal basso e per un esercizio effettivo del potere da parte del popolo. Lo stesso sentimento nazionale, inteso come senso di appartenenza organica ad una comunità etnica e culturale, nasce dalla libera federazione della città e dei Comuni. Non è il potere della spada secondo Kropotkin, a fondare la nazione, ma la spontanea coesione culturale sedimentatasi nel corso dei secoli. Ugualmente non sono le grandi personalità politiche, militari e religiose a costituire la linfa vitale della storia, la sua ricorrente fecondità creativa, ma, al contrario, le masse anonime popolari che con le loro migliaia di atti quotidiani di concreta e spontanea solidarietà collettiva contribuirono alla costruzione societaria, a stratificare, cioè, nel corso dei secoli, quella civiltà selezionata di pratiche, di consuetudini e di saperi che globalmente costituiscono il working in progress della perfettibilità umana.  

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