In un paese delle Ande boliviane, un centro medico statunitense del cosiddetto “Corpo della Pace”, che dovrebbe fornire assistenza sanitaria alle donne indie partorienti, le sottopone in realtà a sterilizzazione. Il capo della comunità india, Ignacio, scopre questo inganno criminale e, alla testa dei compaesani, insorge contro i medici, mutilandoli. La repressione della polizia contro i contadini è feroce; Ignacio, gravemente ferito, viene trasportato dalla moglie Paulina in un ospedale di La Paz, ove muore senza essere adeguatamente curato perché suo fratello Sisto non riesce a procurarsi il plasma necessario per una trasfusione. Rivestito il costume della sua comunità, il contadino inurbato Sisto torna al paese per lottare con le armi contro il neocolonialismo imperialista.
| Jorge Sanjinés |
Se da un lato è di indubbia efficacia il dato ideologico, propagandistico, agitatorio del film, dall’altro pare assai interessante il modo in cui l’apparente tono veristico viene continuamente superato e negato dall’intelligente elaborazione stilistica di un realismo rigoroso. Un sapiente uso del montaggio scompone la dimensione temporale dell’intreccio; i bellissimi primi piani dei volti degli indios, mentre pongono in risalto l’intensità dello sguardo e della fisonomia delle persone, operano una stilizzazione delle figure umane che ha qualcosa di monumentale, che fa ricordare la grandezza della civiltà Inca. Tema autentico del film è dunque la proposta della cultura india quale vera “civiltà”, in contrapposizione alla barbarie importata dai colonizzatori europei e nordamericani. La reale e particolare opera di sterminio condotta dall’imperialismo statunitense contro la razza india assume così l’aspetto di una metafora della violenza che il capitalismo esercita e pianifica in ogni paese del Terzo Mondo per imporre ovunque il suo modello di sviluppo.
Da questo ritratto doloroso d’una civiltà prossima alla morte, emerge una prospettiva reale di mutamento: con la rivoluzione, rivolgendo le armi contro i colonizzatori, gli “ex-Inca” possono ritrovare la grandezza e la forza di un tempo, possono riconquistare le radici della loro cultura con piena coscienza del loro significato e del loro valore.
lo considero fra i migliori 10 films che abbia visto .
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