Noi siam come l'aria che tutto circonda
Noi siam come il sole che penetra e inonda
Non visti qual Dio, potenti qual re.
Ci è culla, ci è patria, ci è tomba la terra,
Viviam per la lotta, viviam per la guerra,
Abbiamo nel nulla riposta ogni fè.
Strisciam come serpi, quai falchi voliamo
Or siam de' pigmei, giganti or siamo,
Abbiam mille braccia legati a un voler.
A cento si cade, si sorge a milioni;
Per noi non son ceppi, non sono prigioni;
Muor l'uom nella pugna, ne resta il pensier.
Dal Caucaso a Tobolsk, da Kiew all'Onega,
V'è un popolo che piange, che impreca, che prega,
Che vuoI la sua patria, che vuol libertà
Sia morte allo Zarre che il popolo opprime,
All'uomo sia gloria che il popol redime;
Giuriamo vendetta... vendetta sarà.
Per l'aule regali, di mezzo agli armati,
Nel grembo alla madre, ne' templi sacrati,
Tra feste e splendori, per terra e per mar.
Sapremo seguirlo, sgozzarlo sapremo;
Il dritto ne guida corriam... Vinceremo!
E' dolce, morendo, la Russia salvar!
Noi siam come l'aria che tutto circonda
Noi siam come il sole che penetra e inonda
Non visti qual Dio, potenti qual re.
Ci è culla, ci è patria, ci è tomba la terra,
Viviam per la lotta, viviam per la guerra,
Abbiamo nel nulla riposta ogni fè.
(Pubblicato sul Corriere del Mattino di Napoli del 16 marzo 1881, Versione dal russo di D. Ciàmpoli e W.E. Foulques)
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