Bodo’s Project è un progetto di comunicazione “altra” per la creazione e la circolazione di scritti, foto e di video geneticamente sovversivi. La critica radicale per azzerare la società della merce; la decrescita, il primitivismo, la solidarietà per contrastare ogni forma di privatizzazione iniziando dall’acqua. Il piacere e la gioia di costruire una società dove tutti siano liberi ed uguali.
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giovedì 3 agosto 2017
Tolstoj, Gandhi e la satyàgraha
Nell’anarchismo, però, esiste anche una tradizione alternativa di non-violenza che risale al pacifismo di Tolstoj e all’azione diretta satyàgraha di Gandhi. Il termine satyàgraha, che deriva da due vocaboli gujarati (una delle lingue nazionali dell’India) che significano «verità» e «forza», indica la dottrina gandhiana di resistenza non-violenta come base del conflitto sociale. La satyàgraha serviva al sogno di Gandhi di un’india post-indipendenza dove non si sarebbero riprodotte le gerarchie di potere su cui si era basato il dominio britannico. L’indipendenza dalla Gran Bretagna non era un fine a sé stante, e in tal senso Gandhi non era nazionalista. Anzi, più volte si era dichiarato anarchico, intendendo evitare le utopie centralistiche del socialismo autoritario. Il sistema delle caste era solo l’aspetto più visibile di una società in cui il potere era ripartito in modo ineguale. Gandhi era contrario alla separazione religiosa tra hindu e musulmani, proprio perché voleva costruire una società senza discriminazioni sociali o religiose. Le proposte pratiche avanzate da Gandhi per un cambiamento nella vita dei centri rurali avevano lo scopo di preparare la via a una riconciliazione collettiva, realizzando l’autonomia economica per mezzo di un assetto localistico della produzione. Egli aveva una visione dell’india liberata non primitivista, bensì anarchica. «Lo Stato» diceva «è la violenza in forma concentrata e organizzata», e vedeva nel sistema economico decentrato, a base rurale, un modo alternativo di organizzare la produzione. In politica, Gandhi rifiutava il sistema parlamentare a favore di un sistema federale di funzionari eletti che avrebbero amministrato uno Stato decentrato e smilitarizzato: «Autogoverno significa lo sforzo continuo di liberarsi del controllo governativo, straniero o nazionale che sia». La dottrina satyàgraha e il programma gandhiano di rinnovamento sociale e politico coincidono in parte con le posizioni del movimento anti-capitalista, con il suo diffuso impegno per la non-violenza e la preferenza accordata al localismo contro il potere delle multinazionali.
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