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giovedì 17 agosto 2017

Quarant'anni fa... il '77 (capitolo XIX)

08 maggio: a Torino, scontri in piazza Solferino, una trentina di fascisti manganella un corteo di ospedalieri. A Ravenna, dal carcere cittadino evadono cinque detenuti. A Bergamo, tre detenuti prendono due guardie in ostaggio e ottengono il trasferimento in altre carceri.
09 maggio: a Torino, alla Fiat di Rivalta, viene bloccato per diverse ore tutto il reparto della carrozzeria. A Roma, gli Orsottantotto, un gruppo di indiani metropolitani occupano la “casa del desiderio” in uno stabile di via dell’Orso al n. 88, vicino a piazza Navona.
10 maggio: a Milano, una banda armata di giovani proletari assale in pieno giorno gli uffici commerciali della casa editrice Rizzoli in piazza Duca d’Aosta, nel centro della città, sei giovani col volto coperto e armi in pugno irrompono negli uffici, chiudono in un locale gli impiegati ed alcuni clienti, sistemano due ordigni incendiari nella stanza del capoufficio, sul pianerottolo antistanti gli uffici viene rinvenuto un volantino, si legge tra l’altro: “i covi del lavoro nero si chiudono col fuoco”; Marco Verona redattore di Radio Alternativa Popolare viene arrestato dal nucleo speciale dei carabinieri con l’accusa di aver partecipato ad una espropriazione di armi da un’armeria avvenuta il 28 aprile. A Roma, sul campo sportivo dell’Istituto Don Orione, dove la squadra del liceo Azzarita gioca contro una formazione di studenti pariolini, tra cui spiccano alcuni noti fascisti, poco prima della fine della partita, improvvisamente il campo viene invaso da una cinquantina di giovani della sinistra extraparlamentare, che protestano perché poco prima uno di loro è stato malmenato da alcuni spettatori appartenenti all’estrema destra, dopo un breve scambio di invettive le due parti passano ai pugni e alle sassate, secondo alcune testimonianze, dai bordi del campo vengono sparati alcuni colpi di pistola, dopo l’intervento di un vigile che riporta alcune contusioni, arriva la polizia, che arresta undici giovani, sette di sinistra e quattro di destra.
11 maggio: Ad Alghero, viene evitata per un caso una strage, per un attentato con tritolo contro i carabinieri. A Roma, viene arrestato un esponente fiorentino di Autonomia Operaia, Antonio Ruta.
12 maggio: a Roma, nonostante il divieto di manifestare il Partito Radicale organizza un sit-in in piazza Navona a cui aderisce il movimento, Il palco per gli interventi e per i gruppi musicali viene eretto in mattinata in piazza Navona, già controllata da polizia e carabinieri, alle 13 viene sequestrata l’amplificazione e la piazza viene isolata dal resto della città, alle 15 la polizia incomincia a sparare lacrimogeni contro qualsiasi gruppo numeroso che si aggiri per il centro di Roma, chi manifesta per le strade usa l’arma dello slogan, dei piccoli cortei che partono spontaneamente in tutte le direzioni, che sfuggono allo scontro frontale con la polizia, la polizia, invece, si muove con nuovi mezzi blindati, migliaia di granate lacrimogene, centinaia di colpi di pistola e raffiche di mitra sparate in direzione dei manifestanti che costellano di buchi i muri del centro di Roma, il deputato Marco Pannella e quello di Lotta Continua, Mimmo Pinto, vengono aggrediti nonostante godano dell’immunità parlamentare, le squadre speciali della Questura in borghese, tentano di infiltrarsi tra i compagni, intervenendo armi alla mano, dalle 15 alle 18,30 tutto il centro di Roma è teatro di queste aggressioni a spese di chiunque si muova, alle 18,30 un’improvvisata assemblea in mezzo ai fumi dei lacrimogeni decide disciogliere la manifestazione e di convocare per le 19,30 un’assemblea alla Casa dello studente. La decisione viene comunicata immediatamente a tute le radio libere che la diffondono, la notizia non raggiunge tutti e la polizia ha tempo di creare un cul-de-sac intorno a piazza Navona, qui si continua a manifestare difendendosi con mezzi di fortuna fino a che una delegazione di giornalisti non riesce a contrattare una tregua con la polizia, una via d’uscita è lasciata libera verso Trastevere, attraverso ponte Garibaldi, qui alle 20 la polizia interviene sparando e cade, mentre fugge, Giorgiana Masi, muore quasi senza che la gente che sta lì intorno e il compagno che era con lei se ne accorgano, ha 19 anni. Vengono assolti due neofascisti, arrestati il il 5 maggio dopo una aggressione al liceo Cannizzaro. A Milano, nell’ambito delle indagini sui NAP vengono arrestati altri due avvocati di Soccorso Rosso, Giovanni Cappelli e Sergio Spazzali.
13 maggio: a Torino, in mattinata durante un corteo di protesta per i fatti di Roma, viene assaltato il bar Motta di piazza Castello e prese a sassate le vetrine del cinema Faro, il corteo si chiude a Palazzo Nuovo in assemblea; nel pomeriggio un corteo dei circoli giovanili ha bloccato verso le 16 per alcune ore corso Francia per poi ritirarsi al parco della Tesoriera, intorno alle 10 di sera. Durante un raduno del Partito Radicale al Parco della tesoriera in corso Francia, gruppi di autonomi hanno sparato contro la polizia e lanciando una decina di molotov, la polizia a sua volta a reagito sparando tra il fuggi fuggi generale, al termine degli scontri 5 persone sono state portate in questura e due arrestate per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale. Arrestati 5 militanti di Prima Linea e scoperto una base a Pino Torinese; tre bottiglie incendiarie scagliate contro la Xª sezione Dc e contro la stazione dei carabinieri di via Vanchiglia. A Napoli, tre operai della Montefibre vengono arrestati, sono accusati di aver partecipato ad un blocco ferroviario nel maggio del 1975. A Roma, un ordigno ad altissimo potenziale esplode, verso le due del mattino, davanti al cancello dell’autoparco della polizia, in via Giordano Bruno, la bomba distrugge quattro macchine della polizia e ne danneggia altre otto, parcheggiate lungo il marciapiede; mezzora dopo la polizia intercetta un’Alfasud in via Cibele, nella zona di Torpignattara;  vengono arrestati per porto di esplosivo i tre giovani che sono a bordo dell’auto, tra cui Raul Tavani, del collettivo autonomo di via dei Volsci; nel pomeriggio, quattro  cortei si snodano in zone periferiche dela città: da Don Bosco all’ Alberone , da Testaccio alla Garbatella, da Valmelaina a Montesacro, da piazzale degli Eroi per tutta la zona circostante piazza Risorgimento, durante la manifestazione in Prati, nei pressi di via Ottaviano, un gruppo d autonomi impegna una sparatoria con fascisti che presidiano la loro sezione vicino a piazza Risorgimento, delle cariche violente della polizia disperdono il corteo della Garbatella quando alcune bottiglie incendiarie vengono lanciate contro la caserma dei carabinieri.

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