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giovedì 11 novembre 2021
Kropotkin e il mutuo appoggio – parte prima
L’anarchico russo sulla base di indagini etologiche condotte personalmente sul campo e sulla scorta di altri studi affini, cerca di dimostrare che nell’evoluzione animale il ruolo della competizione e del conflitto va notevolmente ridimensionato. La sua valenza, poi è assolutamente insignificante qualora si considera il fenomeno evolutivo all’interno di una stessa specie. Secondo lo scienziato russo, infatti, il processo evolutivo rende manifesto il dispiegarsi di un logos assai più determinante: il mutuo appoggio. I fattori che hanno permesso l’evoluzione della specie, la sopravvivenza di alcune e la scomparsa di altre, sono i meccanismi di collaborazione e aiuto reciproco che avevamo permesso alla specie, e ai singoli componenti di ciascuna di essa, di sopravvivere e riprodursi. Si tratta, per il principe ribelle, di dimostrare scientificamente non solo la possibilità della socievolezza come condizione del vivere sociale, ma anche chiarire come la socievolezza sia già in atto nel mondo della natura e nello sviluppo dell’uomo. Rifiutando sia il pessimismo Darwiniano sia l’ottimismo di Rousseau, Kropotkin dà vita ad un grande affresco del mondo animale ed umano con il chiaro intento di mostrare che la “sociabilità è una legge di natura tanto quanto la lotta tra simili” ma allo stesso tempo che “come fattore dell’evoluzione, la prima ha probabilmente un’importanza molto maggiore, in quanto favorisce lo sviluppo delle abitudini dei caratteri eminentemente atti ad assicurare la conservazione e lo sviluppo della specie; essa procura inoltre, con minor perdita di energia, una maggiore somma di benessere e di felicità a ciascun individuo.” Grazie agli studi del valente zoologo russo Kessler e alla sua attività di geologo, Kropotkin giunge alla conclusione che la legge di natura è una legge di cooperazione, di mutuo appoggio, piuttosto che di lotta. La vita delle formiche, delle api, delle termiti, degli uccelli, nei mammiferi, delle scimmie e di altri animali, minuziosamente analizzate dall’anarchico russo nel Mutuo Appoggio, dimostrano che nell’evoluzione del regno animale il mutuo appoggio e l’iniziativa individuale sono due fattori infinitamente più importanti della lotta reciproca, ed inoltre che la vita in società è l’arma più potente per sopravvivere in quanto “la vita in comune rende i più deboli insetti, i più deboli mammiferi, capaci di lottare e di proteggersi contro i più terribili carnivori e contro gli uccelli rapaci; essa favorisce la longevità; rende le diverse specie capaci di allevare la loro prole con un minimo di perdita di energia”79. L’anarchico russo ritiene che la principale causa della diminuzione della popolazione animale, non sia la competizione, ma la forte influenza degli ostacoli naturali; le terribili tormente di neve che si abbattono al Nord dell’Eurasia alla fine dell’inverno, i geli e le tormente di neve che ritornano ogni anno nella sperduta terra siberiana, le piogge torrenziali, dovute ai monsoni, che piombano sulle regioni più temperate, le terribili condizioni in cui si dibatte la vita animale nell’Asia Settentrionale, sono la massima testimonianza che i più grandi nemici degli animali sono i bruschi cambiamenti climatici, le malattie contagiose, la siccità e le carestie. Quelli che Darwin descrive come ‘gli ostacoli naturali’ all’eccessiva moltiplicazione hanno una valenza superiore alla lotta per i mezzi di esistenza; coloro che sopravvivono a questi ostacoli naturali non sono, per Kropotkin, i più forti o i più sani ma solo i dotati di maggiore resistenza nell’affrontare un mondo di privazioni. Gli ostacoli naturali da affrontare nel vivere quotidiano sono già così tanti che “nella grande lotta per la vita - per la più grande pienezza e per la più grande intensità di vita, con la minore perdita di energia - la selezione naturale cerca sempre i mezzi di evitare la competizione quando è possibile”.
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