Mosca 1917 e la morte di Pyotr Kropotkin
Dopo aver lavorato come medico in Iran per molti anni, Atabekian si recò a Mosca nel 1917. Si sa poco ai suoi anni in Iran. Pare che lì incontrò il comunista Iraniano-Armeno Ardeshir Avanessian, il quale lavorava per lungo tempo nella farmacia di Atabekian (Iran Socialist and Communist Parties, Organization and Groups 1917-1991).
Atabekian partecipò al dibattito sulla Rivoluzione d'Ottobre sulle pagine del giornale "Anarxia" (l'organo della Federazione Anarchica). Vi scrisse 30 articoli in cui esprimeva le sue speranze di trasformare la Rivoluzione d'Ottobre in una rivoluzione anarchica e le sue critiche alla presa del governo da parte dei bolscevichi. Nel Novembre 1917, quando i Bolscevichi presero il controllo del governo, Kropotkin disse per la prima volta al suo caro amico Atabekian: "E' la fine della rivoluzione".
Atabekian e G. Sandomirsku misero su nel 1918 una tipografia che era organizzata su basi cooperative. Pubblicarono "Pocin", il primo periodico anarco-cooperativo di Mosca. Tutto il lavoro di composizione ed impaginazione di Pocin era sulle spalle di Atabekian. Il periodico pubblicava le memorie e le lettere di Kropotkin che era molto amico di Atabek e da questo davvero stimato. Ne uscirono 11 numeri e su 5 di essi comparvero articoli di Atabekian riguardo l'Iran ed il Medio Oriente.
Nel gennaio 1921, insieme a Kropotkin morente nella sua casa di Dimitrov, c'erano Atabekian ed il suo dottore. Atabekian non lo lasciò solo un attimo fino all'ultimo respiro.
Kropotkin morì il 13 Aprile 1921. La cerimonia di stato preparata dai bolscevichi venne declinata dalla famiglia. Il suo funerale venne organizzato da un comitato anarchico di cui faceva parte Atabekian. Il funerale di Kropotkin fu l'ultima e più grande manifestazione anarchica in Russia.
Un mese dopo la morte di Kropotkin, la dittatura Bolscevica represse crudelmente la rivolta di Kronstadt. Furono avviate una serie di operazioni contro gli anarchici in tutta la Russia. Nelle prigioni segrete della Ceka (la polizia segreta russa) decine di anarchici venivano fucilati ed uccisi. centinaia di anarchici venivano imprigionati o costretti all'esilio in Cecenia e Kyrgyzstan. Anche Alexander Atabekian non sfuggì alla tirannia bolscevica. Venne arrestato dalla Ceka nel 1920 con l'accusa di aver violato la Legge sulla Stampa. Venne condannato a 6 mesi di campo di concentramento. Nel 1921, quando venne di nuovo arrestato, venne condannato all'esilio nel Caucaso. Grazie all'intervento della famiglia di Kropotkin, la sentenza venne sospesa. (Repression de I’anarchie en Russie sovietiste, Editions de la "Librairie Sociale" Paris).
Cosa ne fu di Atabekian in seguito? Un completo enigma. Le fonti in Amsterdam ci dicono che egli morì in un lager sovietico nel 1940, mentre A.Burkov (di Yerevan) sostiene che egli morì a Mosca. Secondo le fonti francesi venne mandato in esilio. Un'altra fonte, l'autore di "Anarchici nella Rivoluzione Russa", Paul Avrich asserisce che Atabekian, come altri anarchici russi, risulti disperso.
E' poco nota l'ampia letteratura costituita da Greci, Ebrei ed Armeni, come Atabekian "in questa geografia". Oltre al fatto che molte di queste pubblicazioni si trovano in diversi paesi, quei rari e pochi reperti rimasti in Turchia non sono stati ancora né raccolti né classificati. Il discorso di "questa geografia" o di "queste terre" che sembra essere "perfetto" dovrebbe essere liberato dalle pregiudiziali politiche d'ora in avanti.






