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giovedì 26 maggio 2011

LIBERTA’ e RIVOLUZIONE

















L'obiettivo della rivoluzione è l' estirpazione del principio di autorità, comunque esso si manifesti, sia esso religioso, metafisico e dottrinario alla maniera borghese, o perfino rivoluzionario alla maniera giacobina, perché non ci interessa che l'autorità si chiami Chiesa, monarchia, Stato costituzionale, repubblica borghese, oppure dittatura rivoluzionaria.
La rivoluzione ha come scopo la radicale dissoluzione di tutte le organizzazioni, e istituzioni religiose, politiche, economiche attualmente esistenti, in modo tale che non rimanga pietra su pietra, in Europa e nel resto del mondo, del presente ordine di cose fondato sulla proprietà, sullo sfruttamento e sul dominio.
Noi intendiamo la rivoluzione come un rivolgimento radicale, come la sostituzione di tutte senza eccezione le forme della vita europea contemporanea con altre nuove, completamente opposte.
Noi vogliamo distruggere tutti gli Stati e tutte le Chiese, con tutte le loro istituzioni e le loro leggi religiose, politiche, finanziarie, giuridiche, poliziesche, educative, economiche e sociali, cosicché milioni di esseri umani ingannati, tenuti in servitù, torturati, sfruttati, possano respirare in completa libertà.
Ponendo l'esclusione assoluta di ogni principio di autorità e di ragione di Stato, noi miriamo per conseguenza alla abolizione delle classi, dei ceti, dei privilegi e di ogni specie di distinzione» e quindi, ancora una volta, all' abolizione,alla dissoluzione e alla bancarotta morale, politica, burocratica e giuridica dello Stato tutelare, trascendente, centralista, doppione e alter ego della Chiesa.

NUOVO PUNK STORY

La trama di Nuovo Punk Story è molto semplice. Peggy Gravel un' isterica dell' alta borghesia viene rilasciata da un ospedale psichiatrico per finire a tormentare il suo goffo marito e maltrattare i suoi bambini terrorizzati. La sua cameriera di 180 chili, Grizelda, sua complice, uccide il marito di Peggy sedendosi sopra e schiacciandolo. Peggy e Grizelda abbandonano Baltimora ma vengono fatte prigioniere da un poliziotto in motocicletta fuori di testa, feticista di biancheria intima, che parla loro di Mortville, una città fantastica dove i criminali possono esistere a patto che si sottomettano alle umilianti condizioni di vita imposte dalla tirannica regina Carlotta, adoratrice di Idi Amin, e dalla sua banda di sicari prezzolati.
Arrivate a Mortville per ottenere l'amnistia dal crimine, Peggy e Grizelda affittano una camera da Mole McHenry, una lottatrice di wrestling ultramascolina, e dalla sua fidanzata cinquantenne, Muffy StoJacques, una assassina ossessionata dal sesso, accusata di aver soffocato la sua babysitter spingendole la faccia dentro a una ciotola di cibo per cani. Nel frattempo, la malvagia regina Carlotta, va su tutte le furie per cercare di impedire alla figlia ribelle, la principessa Coo-Coo, di avere una storia d'amore con Herbert, un custode del campo nudista del luogo. Dopo che Grizelda viene uccisa durante una lotta di karaté con i sicari fascisti, Peggy, presa dal panico, passa dalla parte della regina. Sperando di ottenere potere politico, si unisce alla regina nel folle progetto di infettare di rabbia tutti gli abitanti di Mortville.
Mole vince la lotteria del Maryland e quindi fugge di nascosto verso Baltimora per comprare dei fucili e cambiare sesso. Al suo ritorno Muffy e le altre donne di Mortville progettano un colpo di stato, salgono al potete, cucinano e mangiano la regina e trasformano Mortville, da quel buco infernale che era, in una vera città americana.
I film di Waters sono grottesche «soap opera», farse non rassicuranti che provocano il riso e l'imbarazzo. Miscugli satirici di violenza e di pornografia che mettono in tensione e cercano il disagio dello spettatore. Sono film di un orrore ridanciano che costringe il pubblico a scegliere una reazione: di piacere o di disgusto, di voyeurismo allo stato puro o di fuga o di rabbia. Waters non cerca consensi unanimi, getta in faccia al pubblico i suoi escrementi, i suoi sputi, i suoi vomiti. Irride con le sue provocazioni e le sue scorie. Il suo cinema è, senza doppi sensi e ammiccamenti intellettuali, spazzatura.
Dai film di lohn Waters si può ricavare uno spaccato di provincia americana, dell'immaginario e dei valori che essa produce. Waters riprende e ribalta tutte le convenzioni del perbenismo americano, i «valori» della middle class: la Famiglia, la Religione, il Mito del Buon Vicinato, la Normalità della provincia e della comunità.
In mano a John, la famiglia diventa una fucina di follia e di perversione, la religione un oggetto di scherno, il «prossimo» un nemico da eliminare, la normalità una galleria di orrori.

GENTE NO TAV

Stanotte il tentativo di aprire il cantiere 
alla Maddalena di Chiomonte è fallito

In alta Valle di Susa stanotte vi è stato il tentativo – per ora fallito – di installare il cantiere alla Maddalena di Chiomonte che dovrà realizzare la galleria geognostica.
Oggi il territorio è ancora saldamente in mano ai suoi abitanti.
Dopo un tentativo respinto di posizionare le macchine operatrici a ridosso dei guard rail dell'A32 e una lunga sosta dei mezzi della polizia all'interno della galleria prospiciente al punto prescelto per l'entrata sui terreni, un muro di donne e di uomini ha sconsigliato alle forse dell’ordine di provare ulteriori forzature.
Tutte le strade di accesso sono difese da imponenti barricate. Sicuramente si tratterà di consolidare questi primi risultati favorevoli. Occorre prepararsi a una resistenza lunga, difficile e intelligente. L'A32 è rimasta chiusa al traffico fino alle ore sette di questa mattina e non è dato sapersi dove sono finiti i blindati e le macchine operatrici.
E’ stato dimostrato contro tutte le aspettative giornalistiche che vi è determinazione e sufficienti energie dopo il primo impatto di quella che Virano ha chiamato "la madre di tutte le battaglie".
Domani è un altro giorno e chi ha riposato questa notte faccia un giro alla Maddalena, si respira una bella aria di libertà.
Nello stesso momento si è costituita un Unità di Crisi presso la Comunità Montana della Valle Susa e Val Sangone a Bussoleno.
Questa decisione dei Sindaci rappresenta un passo eccezionale perché esprime il radicale dissenso del territorio  che i Sindaci rappresentano ad un'opera inutile, dannosa e devastante.
Il fatto che si stia ricomponendo un Comitato Istituzionale, che vede il Movimento No TAV con le Istituzioni perfettamente in sintonia nella difesa della Valle Susa e di tutti i territori che dovrebbero essere attraversati dalla nuova linea ferroviaria Torino Lione, significa che la nostra gente è in piedi pronta a resistere come nel 2005 a Venaus.
L’Europa lo deve sapere: la Valle e gli altri territori attraversati
non danno alcun consenso alla loro distruzione.
Ci attendiamo un forte richiamo da parte dei MEPs che hanno firmato l’Interrogazione scritta a Siim Kallas alla Commissione Europea e al Governo Italiano per l’immediato ristabilimento delle condizioni di un confronto “non militare” attraverso un autentico dialogo con le istituzioni locali (Comuni e Comunità Montana) da tempo escluse e con le popolazioni.
“né qui né altrove”

Un’opera inutile costosa devastante per quel territorio, per tutti i territori.

Un opera la cui utilità è solo per i  mestatori di interessi  ambigui,  di enormi masse di denaro che necessitano di riciclo per mafie colluse al potere politico tutto: di destra, di centro  di sinistra.
Un opera nata sulla menzogna, sull’inganno 
che vive attraverso la falsificazione , la distorsione della realtà in ogni suo aspetto.  


Rifiutiamo gli inganni le bugie, le falsità  di questi  infami e dei  loro servi.

Rifiutiamo la disumanizzazione, difendere la propria terra è difendere la dignità  umana che non è mercificabile.
Respingere il progetto tav è affermare  la vita, contro la morte, la gioia, contro la desolazione, la speranza contro la disperazione.
In ogni luogo della terra nascano i popoli, le genti dei  NO

No alla mercificazione della vita
No alla distruzione della terra
No al cemento, alla acciaio, ai cristalli
No alle  Cattedrali  celebranti il Dio denaro
No al potere di pochi sulla vita di tutti
No a questo modello di sviluppo insostenibile per gli esseri umani, per il pianeta, incompatibile con la vita stessa  
No allo spettacolo di una vita apparente 
No alla finzione del benessere  
No all’inganno del PIL  
No alla mistificazione delle crisi    

Affermiamo la vita vera che non può che nascere e continuare nel suo rapporto naturale con la terra, 
Affermiamo l'armonia naturale non gerarchica con l’esistente
Affermiamo  la necessita di  fondare  un nuovo contratto  fra  gli esseri umani, circolare, senza gerarchie, senza prevaricazioni, nel rispetto di tutti          

giovedì 19 maggio 2011

DETOURNEMENT

Detournement, si impiega per abbreviazione della formula: étournementdi elementi estetici precostituiti. Integrazione di produzioni attuali o passate delle arti in una costruzione superiore dell'ambiente. In questo senso, non può esserci pittura o musica situazionista, ma un uso situazionista di questi mezzi.
In un senso più primitivo, il détournement all'interno delle antiche sfere culturali è un metodo di propaganda, che testimonia l’usura e la perdita d’importanza di queste sfere.

Il détournement, ovvero il riutilizzo in una nuova unità di elementi artistici preesistenti, è una tendenza permanente dell'attuale avanguardia, precedente alla costituzione dell' I.S. sia successiva.
Le due leggi fondamentali del détournement sono la perdita di importanza (che giunge fino alla dispersione del suo significato primo) di ogni elemento autonomo detourné e, allo stesso tempo, l'organizzazione di un altro insieme significante, che conferisce ad ogni elemento la sua nuova portata. Vi è una forza specifica nel détournement,che attiene evidentemente all'arricchimento della maggior parte dei termini attraverso la coesistenza in essi del loro significato antico e immediato: il loro doppio fondo. Vi è un'utilità pratica attraverso la semplicità d'uso e le inestinguibili virtualità di riutilizzo; a proposito del minimo sforzo permesso dal détournement, abbiamo già scritto (Mode d'emploi du détournement, maggio 1956): «Il basso costo dei suoi prodotti è l'artiglieria pesante con la quale si battono in breccia tutte le muraglie cinesi dell'intelligenza.»
Tuttavia, questi punti in sé non giustificano il ricorso al procedimento che la frase precedente mostrava «scontrarsi con tutte le convenzioni mondane e giuridiche.» C'è un senso storico del détournement.
Qual è? 
«Il détournement è un gioco dovuto alla capacità di devalorizzazione», scrive Jorn, nel suo studio Peinture détournée (maggio 1959) ed aggiunge che tutti gli elementi del passato culturale devono essere «reinvestiti» o scomparire. Il détournement si rivela così innanzitutto come la negazione del valore dell'organizzazione precedente dell'espressione. Nasce e si rafforza sempre più nel periodo storico del deperimento dell'espressione artistica. Ma, contemporaneamente, i tentativi di riutilizzo del «blocco détournable», come materiale per un altro insieme esprimono la ricerca di una costruzione più vasta ad un livello di riferimento superiore, come una nuova unità monetaria della creazione. 

L'uso del détournement nell'architettura come nella costruzione di situazioni, segna il reinvestimento di prodotti che occorre sottrarre ai fini dell'attuale organizzazione economico-sociale, e la rottura con la preoccupazione formalista di creare astrattamente qualcosa di sconosciuto.
Si tratta di liberare dapprima i desideri esistenti e di svolgerli nelle nuove dimensioni di una realizzazione sconosciuta.

Il détournement stesso è divisibile secondo due posizioni che è necessario distinguere nel corso della deriva, a seconda che si incontri un'opposizione passiva o attiva al movimento: resistenza o reazione. Il détournement è l'effetto necessario imposto da un ostacolo. Tale ostacolo può essere psichico o fisico, ma il momento del détournement vittorioso è necessariamente quello di un incontro sorprendente, strano, già definito da Rimbaud. Nel movimento mentale, il détournement è immediatamente il capovolgimento di una catena di associazioni normali, attraverso lo spostamento completo del concetto possibile legato all'oggetto imposto (impossibilità di identificazione precisa). È così che il détournement permette di leggere testi di cui l'abitudine dominante impediva la comprensione elementare. Il campo della deriva è un complesso, o un reticolo,


Il détournement, che Lautréamont chiamava plagio, conferma la tesi, da tempo affermata dall'arte moderna, della non sottomissione delle parole, dell'impossibilità per il potere di recuperare totalmente i sensi creati, di fissare una volta per tutte il senso esistente, insomma l'impossibilità oggettiva di una «neolingua»
La nuova teoria rivoluzionaria non può avanzare senza una ridefinizione dei principali concetti che la sostengono. “Le idee migliorano,” - dice Lautréamont – “il senso delle parole ne partecipa. Il plagio è necessario. Il progresso lo implica. Stringe da presso la frase di un autore, si serve, delle sue espressioni, cancella un'idea falsa, la sostituisce con l'idea giusta".

Nella fase di guerra civile in cui ci troviamo, l'arte e la creazione in generale dovrebbero servire esclusivamente motivi partigiani, e ciò è necessario per finirla con qualsiasi nozione di proprietà privata in queste aree. Detournement è la libera appropriazione delle creazioni altrui. Detournement è decontestualizzazione. Va da sé che uno non è limitato al correggere lavori esistenti o integrare diversi frammenti di lavori scaduti in una nuova opera: si può altresì alterare il significato di questi frammenti in qualunque modo, lasciando gli imbecilli al loro profuso mantenimento delle virgolette. 

sabato 14 maggio 2011

CANZONE DI GUERRA n° 1


Per favore non fatemi vedere le vittime
Serviranno solo a crearne altre
Per favore non fatemi vedere donne violentate
Serviranno solo a violentarne altre
Per favore non fatemi credere che esistano i buoni e i cattivi
In guerra solo il male ha un senso e una ragione
Abbiate il coraggio di guardare il lato oscuro del Sole!
Che una bomba la lanci un aereo costato miliardi
O la depositi con disinvoltura la mano umana
Non fa differenza per il bambino rimasto sotto le macerie
Per i giornali sì
La differenza fra un aviatore e un terrorista
Per favore non cercate di apparire buoni
Tanto non ci riuscite
Non mi parlate di religioni, etnie, Nazioni e autodeterminazioni
Coglioni!
Fate i conti in tasca al vostro vicino di casa
E forse capirete perché vi sta sparando
E ricordatevi:
L’unico governante buono è quello da poco defunto
Gli altri emanano cattivi odori!

Primitivismo e Civiltà

Gli ecoanarchici tendono a considerare la civiltà come
la logica, le istituzioni e l'apparato materiale dell'addomesticamento, del controllo e del dominio.
Anche se i diversi individui e gruppi danno priorità ad aspetti distinti della civiltà (per esempio i primitivisti si concentrano tipicamente sulla questione delle origini, le femministe essenzialmente sulle radici e sulle manifestazioni del patriarcato e gli insurrezionalisti
principalmente sulla distruzione delle attuali istituzioni di controllo), la maggioranza degli ecoanarchici concorda sul fatto che essa è il problema di fondo o l'origine dell'oppressione e deve essere smantellata. 
L'avanzamento della civiltà può essere descritto a grandi linee come il passaggio,nel corso degli ultimi 10.000 anni, da un'esistenza integrata e profondamente collegata alla trama della vita a un'esistenza separata che controlla il resto della vita.
Prima della civilizzazione, si disponeva di abbondante tempo da dedicare ai propri interessi e piaceri e vi era notevole autonomia e uguaglianza fra i sessi, un atteggiamento non distruttivo nei confronti del mondo naturale, l'assenza di violenza organizzata, nessuna mediazione o istituzione formale, buona salute e robustezza fisica. La civiltà ha inaugurato la guerra, la sottomissione delle donne, la crescita della popolazione, il lavoro di fatica, il concetto di proprietà, le gerarchie costituite e praticamente ogni malattia nota, per nominare solo alcuni dei suoi derivati devastanti. 
La civilizzazione comincia con e si basa su una rinuncia forzata alla libertà istintiva. 
La civiltà non può essere riformata ed è quindi nostra nemica.

giovedì 5 maggio 2011

CRASS - do they owe us a living

CRASS - do they owe us a living

Che i politici vadano a farsi fottere! / 
Questo è quanto io voglio dire sullo stato della nazione /
Su come siamo trattati al giorno d'oggi /
Alla scuola ti danno soltanto merda / 
Fanno di tutto per farti cadere in trappola / 
E tu che provi, provi, provi ad uscirne... / 
E non ci riesci perché ti hanno proprio incastrato... /
Ecco: tu sei solo un piccolo esempio di come loro non devono essere / 
Solo un piccolo esempio per mostrarti quello che ti hanno
fatto /
E ci permettono di vivere cosi? Oh, certo, certo che lo fanno /
E ci permettono di vivere? Oh, si, cazzo se lo fanno! /
Non mi vogliono più con loro perché ho gettato via quello che mi hanno offerto / 
Mi hanno chiamato con parole dolci e gentili, ma io non voglio essere il giocattolo di nessuno /
E adesso, che ho scoperto di essere diverso da loro,
vorrebbero schiacciarmi la testa / 
Vorrebbero cacciarmi in prigione, 
vorrebbero vedermi morto / 
E ci permettono di vivere? Certo che lo fanno, certo... /
E ci permettono di vivere? Oh, si, cazzo se lo fanno! / 
Non riuscirò mai a vivere nel modo
in cui loro dicono che è giusto / 
Sono riusciti a fottere il mondo / 
Ti faranno una lobotomia per le colpe che non hai mai commesso /
Ti incolperanno e ti puniranno per tutto ciò che secondo
loro non va dritto / 
Non far caso a quello che dice la gente, sono tutti assuefatti alla televisione / 
Non vogliono imparare a pensare / 
Ti vogliono usare come bersaglio / 
Ti interrogheranno e ti minacceranno
quando non vorrai ascoltarli /
Ti diranno che
sei finito...