Crediamo che la partita del futuro si giocherà tutta intorno alla neuroplasticità. Cartografare l'attività del cervello sarà la principale sfida scientifica dei prossimi decenni, mentre l'equivalente per la tecnologia sarà cablare l'attività del cervello collettivo. La nuova alternativa emergerà su questo piano: tra definitiva automazione del cervello collettivo e autonomia consapevole dell'intelletto generale.
I lavoratori cognitivi - particolarmente scienziati, artisti e ingegneri - saranno gli attori di questa nuova partita. Ma nel frattempo dobbiamo disegnare le linee di una nuova etica, per poter essere umani nella transizione post-umana.
Una nuova forma di neuro-totalitarismo definitivo oppure una nuova forma di umanesimo transumano? Questo è l'orizzonte della prossima alternativa. Sarà l'intelletto generale sottomesso alla macchina automatica che connetti i cervelli operativi individuali privati di ogni autonomia e singolarità, oppure la congiunzione cosciente di singolarità sensibili e sensuali sarà in grado di autorganizzarsi, e di trovare percorsi di simpatia, condivisione e collaborazione?
Sarà l'intelletto generale codificato in maniera permanente dalla Matrice e trasformato in uno sciame connettivo oppure sarà in grado di congiungersi con il suo corpo sociale e creare le condizioni per l'autonomia e l'indipendenza della Matrice stessa?
Il campo principale del contendere sarà l'attività della mente.
Il materiale organico, il cervello, e l'attività della mente come software cognitivo diverranno il nucleo della ricerca intellettuale e del conflitto politico.
L'alternativa che possiamo immaginare per il futuro è dunque questa: sottomissione della mente alle regola della neuro-macchina globale secondo il principio competitivo della economia capitalista, oppure l'emancipazione della potenza autonoma dell'intelletto generale.
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