01 Febbraio: a Roma, picchiatori fascisti entrano nella città universitaria e si dividono in due gruppi: il primo va verso la facoltà di Legge, il secondo verso Lettere, sono armati e distribuiscono un volantino firmato FUAN-Caravella contro la riforma Malfatti, volano in frantumi vetrate a Legge, Scienze politiche e Scienze statistiche, l’altro gruppo si dirige verso Lettere urlando «Morte ai rossi», assaltano la facoltà e poi fuggono, è a questo punto che fanno uso di armi da fuoco, cade Guido Bellachioma, 22 anni, del collettivo di Lettere, una pallottola lo ha colpito alla nuca, al Policlinico lo giudicano subito gravissimo, è ferito anche Paolo Mangone. A Torino, continua la protesta degli universitari riuniti in assemblea permanente alle facoltà umanistiche di via S. Ottavio.
02 febbraio: a Torino, vetrine infrante, lancio di cinque molotov durante il corteo di protesta per la morte di Bellachioma, assaltati il bar Cetti di corso Re Umberto e la libreria Fogola di piazza Carlo Felice e due istituti privati tra cui l’istituto Cairoli in piazza Vittorio Veneto, bruciata una motoretta e un auto; nella stessa mattinata un gruppo di persone armate fa irruzione nello studio dell’onorevole Galasso (MSI), ferito il fratello dell'onorevole e bruciato uno schedario. A Roma, cinquantamila giovani manifestano all’interno dell’Università e organizzano un corteo che passa per il Policlinico, viene assaltata la sezione del Fronte della Gioventù di via Sommacampagna: sulla coda del corteo piomba una 127 bianca (è una macchina civetta della Questura), incomincia una sparatoria che, secondo alcune testimonianze, coinvolge alcune delle persone non del corteo, ferme sull’angolo di Piazza Indipendenza, l’agente Arboletti si accascia colpito alla testa, è gravissimo e rimarrà fra la vita e la morte per più di un mese, contemporaneamente l’autista della 127 impugna il mitra e fa fuoco contro le coda del corteo che si era disgregata dopo i primi colpi, vengono colpiti e feriti gravemente Daddo 22 anni, e Paolo 24 anni; nel quartiere Garbatella viene bruciata una sezione del MSI.
03 febbraio: a Napoli, prima grande manifestazione studentesca contro la riforma Malfatti. A Bari, viene occupata la facoltà di Lettere. A Milano e Firenze cortei per gli incidenti di Piazza Indipendenza. A Roma, quasi tutte le facoltà vengono occupate, al liceo Giulio Cesare viene distribuito «Urlo», un volantino firmato «I Sotterranei», poi confluiti negli Indiani Metropolitani. A Pisa, durante un corteo, viene assalito il negozio del figlio di un consigliere missino, un militante di Lotta Continua viene arrestato.
04 febbraio: a Torino, 66 studenti del Castellamonte sono stati sospesi per assemblea non autorizzata all’interno della scuola. A Napoli, il movimento studentesco decide per l’autogestione dell’università. A Roma, a Giurisprudenza, in un’affollatissima assemblea si scontrano per la prima volta le posizioni del Movimento con quelle della FGCI e dei sindacati; davanti al cinema Ritz vengono aggrediti tre giovani di destra.
05 febbraio: a Roma, la polizia assedia la città universitaria occupata e vieta ogni manifestazione; nella notte vengono lanciate decine di molotov contro macchine della polizia e di militanti missini, viene colpito anche l’autoparco del ministero dell’Interno.
06 febbraio: a Roma, l’università occupata diviene sede di una festa a cui partecipano migliaia di giovani e alcuni gruppi musicali e di Teatro Emarginato, fanno la loro prima comparsa gli indiani metropolitani.
07 febbraio: a Milano, viene occupato il Politecnico; una ventina di fascisti sparano all’uscita degli studenti della scuola Varalli; vengono trovati tre chili di esplosivo in una sezione del PCI. A Bologna viene occupata la facoltà di Lettere, di Giurisprudenza, Magistero, Scienze Politiche, Fisica e il DAMS. A Roma, nelle varie facoltà viene sconfitta la proposta della FGCI di disoccupare l’università.
8 febbraio: a Torino, bruciate nella notte due auto a dirigente Aeritalia. A Roma, la polizia carica i senzatetto di via Farini e piazza Esquilino, le case di proprietà del Vaticano vengono prima sgombrate, e poi rioccupate. A Genova, occupate le facoltà Umanistiche. A Cagliari, viene bloccata la didattica in tutte le facoltà.
9 febbraio: a Roma prima grande manifestazione di piazza del movimento romano, alcune decine di compagni arrivano col volto dipinto, raccolti in un settore coloratissimo e vivace, alla fine, coinvolgeranno l’intero corteo tanto che a Piazza Navona, al posto del previsto comizio, è un’esplosione di danza e di festa a concludere la giornata; nessun incidente salvo due spese proletarie compiute in due negozi durante il percorso del corteo, bottino, bombolette spray e giubbotti.
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