Voi tutti, giovani sinceri, uomini e donne, contadini, operai, impiegati, soldati, voi comprenderete i vostri diritti e verrete con noi! Voi verrete coi vostri fratelli a preparare quella rivoluzione che abolirà tutte le schiavitù, spezzerà tutte le catene, romperà le vecchie tradizioni, aprirà all'umanità nuovi orizzonti e stabilirà finalmente nella società umana la vera uguaglianza, la vera libertà, il lavoro di tutti e per tutti il pieno godimento per tutti dei frutti del lavoro, il pieno godimento di tutte le facoltà, la vita razionale, libera e felice!
E non venite a dirci che siamo un piccolo manipolo, troppo debole per raggiungere il grande scopo che ci proponiamo. Contiamoci e vediamo in quanti siamo a sopportare l'ingiustizia. Contadini, che lavoriamo la terra degli altri facendolo fruttare per ingrassare i proprietari, noi siamo milioni di uomini; siamo così numerosi che noi soli forniamo la gran massa del popolo. Operai, che tessiamo la tela e il velluto per vestirci di cenci noi pure siamo moltitudine immense; e quando il fischio delle sirene ci permette un momento di riposo, noi inondiamo le vie e le piazze come un mare muggente. Soldati, che siamo condotti con il bastone che riceviamo le palle mentre gli ufficiali ricevono le medaglie, noi, poveri imbecilli, che finora non abbiamo saputo che fucilare i nostri fratelli, ci basterà fare dietro-front per vedere impallidire di paura quei pochi uomini gallonati che ci comandano. Noi tutti che soffriamo oltraggiati, noi siamo la turba immensa, noi siamo il mare che può tutto inghiottire. Quando lo vorremo basterà un momento e giustizia sarà fatta.
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