01 marzo: a Torino, attentato nella notte all’auto del giudice istruttore Mario Griffey, molotov contro la Sassi-Superga, attentato contro la 24° sezione del PCI in corso Casale, incendiato il portone di Avanguardia Operaia in via Santorre di Santarosa. A Roma, migliaia di studenti manifestano davanti al Mamiani e al Castelnuovo occupato; al liceo Augusto un gruppo di missini aggredisce gli studenti con una fitta sassaiola.
02 marzo: a Torino, corteo da Piazza Solferino non meno di 6000 studenti, all’altezza del numero civico 65 di corso Vittorio Emanuele II, sede del circolo Monarchico un gruppo di manifestanti sale al secondo piano lanciando molotov e sparando alcuni colpi di pistola, lancio di molotov contro l’Hotel Suisse all’angolo con via Sacchi, altre molotov in via Po contro la sede di Comunione Liberazione, arrivati a Palazzo Nuovo sede delle Facoltà Umanistiche nuovo scontro tra FGCI e movimento; incendio doloso alla Fiat Mirafiori. A Firenze, un ordigno esplosivo è lanciato contro la stazione dei carabinieri di Rovezzano. A Roma, nove fascisti del MSI di piazza Tuscolo, sparano contro gli studenti dell’Istituto Magistrale Margherita di Savoia, nel quartiere Appio-Tuscolano, la polizia arresta otto persone tra cui Angelino Rossi guardaspalle di Almirante; nell’aula magna di Chimica le autonome del MLDA cacciano dall’assemblea le femministe del UDI; un collettivo di donne di Torre Spaccata, vicine al Centro Primo Maggio, il circolo autonomo della zona, dopo aver trovato dei volantini firmati NOC (nuclei orgiastici clandestini), processa e picchia un giovane anarchico di 19 anni. A Milano, alla Cattolica viene scoperto un ordigno a base di clorato di potassio collegato ad una sveglia. A Padova, è bloccato l’intero ateneo. A Perugia, vengono occupate le facoltà umanistiche.
03 marzo: a Torino, a Palazzo Nuovo assemblea, i giovani comunisti della FGCI e operai legato al PCI per motivi di sicurezza perquisiscono tutti quelli che vogliono entrare nel palazzo, il movimento al grido di: “Via, via la nuova polizia” si ribella, tafferugli e teste insanguinate, intervento della polizia il movimento si raduna nell’Istituto Avogadro di Corso San Maurizio occupandolo, nuovo intervento della polizia, Corso S. Maurizio diventa un campo di battaglia, vengono sparati diversi colpi di pistola, venti i giovani fermati, tre in possesso di coltelli sono arrestati; alla Fiat Mirafiori sciopero degli autisti, i lavoratori circondata la palazzina delle presse, impediscono l’uscita degli impiegati. A Roma, si conclude il processo a Fabrizio Panzieri e Alvaro Lojacono, Lojacono è assolto, Panzieri è condannato per concorso morale nell’omicidio dello studente greco di estrema destra Mikis Mantakas a 9 anni e 4 mesi, la polizia carica i militanti del movimento che aspettano fuori dall’aula la conclusione del processo. A Milano, la polizia carica i picchetti di autonomi che protestano davanti all’ospedale di Niguarda.
04 marzo: a Milano, un commando formato da tre donne e da due uomini fa irruzione negli uffici di via Varese dell’azienda Mondial Lus (penne a sfera, articoli di cancelleria ditta appaltatrice di lavoro all’interno del carcere S. Vittore), dopo aver legato e imbavagliato i quattro impiegati presenti, le tre ragazze gettano acido sulle macchine da scrivere, sulle calcolatrici e sui telefoni, su un muro lasciano scritte contro il lavoro nero firmandole Donne Combattenti per il Comunismo. A Roma, cortei per l’occupazione della facoltà di Fisica.
05 marzo: a Torino, diecimila persone partecipano alla manifestazione del movimento studentesco da piazza Solferino a Palazzo Nuovo senza incidenti. A Roma, la questura vieta la manifestazione scatenando la guerriglia urbana: la polizia spara lacrimogeni contro il corteo che si è formato all’interno della città universitaria, partono le prime cariche ma, mentre la retroguardia tiene impegnate le forze di polizia, la maggior parte dei compagni le aggira e si dirige in corteo verso il centro, 10.000 compagni attraversano tutta la città, solo a piazza Argentina i gipponi riescono a raggiungere il corteo che viene violentemente caricato, per tutta la sera, nella zona di piazza Navona a Trastevere, militanti del movimento, di tutto il movimento, dal PdUP agli autonomi, tengono testa alla polizia. Gran parte della cittadinanza, già colpita per la condanna a Panzieri, solidarizza con gli studenti; sette persone sono tratte in arresto: Massimo Turani, Gaetano Piccirillo, Giglio Del Bordo vengono imputati di tentato omicidio e incendio doloso, Riccardo Velini di detenzione di arma da fuoco, Alvise Zucconi, Gennaro Cicala e Antonia Ciaffi di adunata sediziosa, violenza, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale. A Milano, durante il corteo contro la sentenza Panzieri, vengono assaltate 3 scuole private frequentate da fascisti; al collegio San Carlo sassi e molotov vengono lanciati contro un convegno della DC contro l’aborto.
06 marzo: a Roma, il rettore Ruberti e il Senato accademico decidono di chiudere l’Università fino all’11 marzo.
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