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giovedì 25 luglio 2024

Tecnologia per annientare le comunità libere

Tutte le tecnologie condividono la volontà di espansione del controllo sul vivente fino a raggiungere una dominazione totale sulla civiltà e sulle sue complessità  attraverso la creazione di una rete infinita di strutture di potere che alienano quotidianamente le nostre relazioni. La rivoluzione industriale porta in se un innalzamento della specializzazione e della centralizzazione. La tecnologia genetica rappresenta ora un nuovo salto qualitativo nello sviluppo del controllo del vivente. In agricoltura ad esempio i brevetti sulle sementi di alcune grandi multinazionali spingono l‘agricoltura verso una dipendenza assoluta, determinando la distruzione di ogni biodiversità. Ogni possibilità di un approvvigionamento autonomo è reso impossibile, fino a definire illegale qualsiasi iniziativa autonomista che tenda a questo. Non sono solo le multinazionali o gli Stati che ne portano la responsabilità, ma pure tutti coloro che credono alle loro menzogne e sostengono il loro sviluppo e che vi aderiscono. Un ruolo centrale in questa tendenza distruttrice è da attribuire agli scienziati che avvolti nei loro camici bianchi della «neutralità», nascosti dietro alla nozione di «ricerca fondamentale», lavorano alla legittimazione della tecnologia genetica. La natura di queste ricerche ci sembra chiara:  eseguire interessi economici attraverso l‘espansione assoluta del controllo sul vivente attraverso la determinata volontà di annientare le comunità libere e decentralizzate attraverso il loro annientamento fisico e culturale.


Appartengo anima e corpo alla comunità dei rivoluzionari

Io non sono un pentito, e neppure un dissociato, gli atti di cui i magistrati mi accusano ne sono la testimonianza. Appartengo anima e corpo alla comunità dei rivoluzionari incompatibili! Fin dalle prime parole la mia scrittura non ha cercato quindi di strapparmi a questa natura inespugnabile. Né a rendermi vendibile e perciò accettabile agli occhi di una folla di comparse che mi ha demonizzato e condannato perché la nostra lotta di rottura ha rivelato l’ampiezza della loro collusione con i regimi predatori dei centri imperialisti. Non sono un intellettuale e non mi porto dietro nessun bagaglio universitario. Clandestino precoce, la mia educazione l’hanno fatta la lotta e la galera. I vecchi parlavano giustamente dell’università del popolo. Solo la pratica e lo spirito di resistenza intrattengono e sviluppano la cultura antagonista degli oppressi. È in questo filone che iscrivo le mie parole. Descrivono condizioni di sfruttamento e di oppressione, cioè situazioni di classe. Sono testimonianze. Né un’immagine, né un bel ritornello mi allontanano da questo impegno. La scrittura di resistenza slegata dalla pratica reale non è nulla o è ben poca cosa. Solamente parole. Parole orfane, parole senza musica. Dopo più di 20 anni di galera, di cui 10 in isolamento totale e 10 in carcere di massima sicurezza, la mia scrittura non sa che farsene degli stati d’animo. Assume tutto il suo senso e la sua ragion d’essere nella mia condizione di attore e quindi di testimone principale. Descrivo i meccanismi e i disastri della prigione cellulare che io stesso vivo giorno per giorno e a cui resisto. Lo scritto partecipa al mio rifiuto di soccombere. E al rifiuto di dimenticare la nostra storia e il motivo della rivolta della nostra generazione.

… Così, ad ogni passo in avanti, la mia scrittura non mi allontana mai dalle cause profonde del mio impegno per un mondo senza classi… né prigioni. (Jean Marc Rouillan)


L’Anarchia nel XX secolo – Parte XXX

1930 

Gennaio - Camillo Berneri, esule dall'Italia dopo l'avvento del fascismo, viene espulso dal Belgio in seguito a una macchinazione ordita dalla polizia. Estradato in Francia, viene condannato a un anno di reclusione. 

30 giugno - Francesco Saverio  Merlino, avvocato, socialista (nel PSI dal 1901), proveniente dal movimento  anarchico, muore settantaquattrenne a Roma. A ventun anni aveva fatto parte del collegio di difesa della «banda del Matese» (Malatesta, Cafiero e altri 24 anarchici internazionalisti) alla Corte d'Assise di Benevento (14-25 agosto 1878). Tutti gli imputati vennero assolti dell'accusa di uccisione di un carabiniere e d'insurrezione (reato politico, compreso in un'amnistia). Nato a Napoli nel 1856, Merlino aveva aderito all'internazionalismo nell'anno del famoso processo. Riflessivo e moderato nel linguaggio, aveva iniziato a pubblicare nel 1879 a Napoli il settimanale anarchico "Il movimento  sociale"; esule, aveva militato nei movimenti anarchici d'Europa e d'America. Nel 1900 aveva difeso il regicida Bresci,  poi si era accostato al partito socialista. 

1931 

10 febbraio - Fucilazione di Severino Di Giovanni catturato dopo un conflitto a fuoco con la polizia. Il giorno dopo viene fucilato Paulino Scade), che si era autoaccusato di tutte le rapine commesse dal loro gruppo per condividere la sorte dell'amico. Di Giovanni aveva conosciuto  Durruti e appreso la tecnica dell'assalto alle banche per autofinanziamento. Nel 1930 aveva ristampato in edizione curatissima le opere di Elisée Reclus; lo stesso anno prendeva il potere il generale Uriburu che iniziava la fucilazione degli anarchici. 

14 aprile - Proclamazione della repubblica spagnola. La maggioranza repubblicana va dai socialisti agli autonomisti fino ai vecchi monarchici liberali. Fuori della maggioranza repubblicana resta la possente organizzazione anarco-sindacalista della CNT-FAI. 

29 maggio - Fucilazione a Roma (Forte Braschi) di Michele Schirru, anarchico nato a Padria (Sassari) nel 1899. Il giorno precedente il Tribunale speciale fascista lo aveva ritenuto colpevole di avere intenzione di uccidere Mussolini. 


4 novembre
- Muore a Caprigliola, nei pressi di Aulla, Luigi Galleani. Era nato a Vercelli nel 1861. Esule negli Stati Uniti, vi aveva fondato "Cronaca Sovversiva", da lui diretto per parecchi anni. 

1932 

Viene rovesciato in Spagna il presidente del consiglio Manuel Azafia, riformatore borghese; la popolarità sua e del suo partito, l'Izquierda repubblicana, era gravemente diminuita dopo la repressione di un  moto anarchico contadino della CNT-FAI a Casas Viejas. 

17 giugno - A Roma (Forte Bravetta) fucilazione dell'anarchico veneto Angelo Sbardellotto. Il tribunale speciale lo aveva condannato a morte, come già Schirru, per avere progettato un attentato contro Benito Mussolini. 

22 luglio - Muore a Roma Errico Malatesta, una grande figura dell'anarchismo italiano, e indubbiamente uno dei più profondi  pensatori libertari di questo secolo. Aveva 78 anni. 

1933 

11 maggio - Muore in un ospedale di New York l'anarchica italiana Virgilia D'Andrea, esule dall'Italia, col suo compagno Armando Borghi, dopo l'avvento del  fascismo. Nata 43 anni prima a Sulmona, aveva scritto poesie e propagandato in Europa e America gli ideali libertari. 

10 agosto - Scendono in sciopero i lavoratori dell'Avana. Il dittatore Machado fa sparare sugli scioperanti che si danno al sabotaggio e assaltano i depositi di viveri. Machado è costretto alla fuga meno di un mese dopo. 

21 agosto - Gli operai cubani occupano uno zuccherificio nella provincia di Camaguey; vengono successivamente occupati altri 35 stabilimenti. Ai primi di settembre il 30 per cento della produzione di zucchero è sotto controllo operaio. Nel frattempo fanno la loro apparizione Soviet contadini a Mabay, Jaronu, Senado, Santa Lucia e altri centri. I direttori degli stabilimenti sono dichiarati in arresto; operai  armati fanno la guardia alle fabbriche. E la più grande agitazione operaia a Cuba. Alla lotta partecipano tutte le forze della sinistra, dagli anarco-sindacalisti ai socialisti ai comunisti. Lo sciopero contribuisce all'eliminazione di Machado e all'avvento al potere di Ramòn Grau San Martin, il quale riconosce le leghe sindacali, il diritto all'assistenza, ad abitazioni migliori, mentre il padronato riconosce, in teoria, la giornata lavorativa di otto ore. I comunisti, che non avevano guidato lo sciopero né l'occupazione armata degli zuccherifici né i soviet rurali, s'inseriscono nella lotta operaia e si mettono alla testa del movimento sindacale. Durante i quattro  mesi del governo Grau (e in pratica fino al 1935) essi si rifiutano settariamente di collaborare con le altre formazioni di sinistra. Alla caduta di Grau adotteranno la linea del fronte popolare. Ma sarà ormai troppo tardi. Gli stalinisti passeranno cosi dalla parte di Batista, che sosterranno fino a quando Fidel Castro (da essi avversato come «piccolo borghese») caccerà il dittatore dall'isola (1959). Nel 1938 Batista, reazionario spietato con i lavoratori e le organizzazioni della sinistra, riammetterà nella legalità il partito comunista messo fuori legge ai tempi di Machado. In cambio Batista riceverà l'appoggio dei dirigenti stalinisti, i quali, nel giro delle complicità, in pratica avranno via libera nella classe operaia che cercheranno di mantenere separata dalla guerriglia scatenata da Castro e Ernesto "Che" Guevara. 



giovedì 18 luglio 2024

L’Anarchia nel XX secolo – Parte XXIX

1926

31 ottobre - I fascisti linciano a Bologna un ragazzo di 15 anni, Anteo  Zamboni, figlio dell'anarchico  Mammolo Zamboni. Il povero ragazzo era stato accusato dalla folla di avere attentato a Mussolini. Il padre e la zia di Anteo saranno condannati due anni dopo dal Tribunale speciale  per la difesa dello Stato a 30 anni di reclusione per complicità nell'attentato, nonostante le prove della loro estraneità. Saranno successivamente  graziati. 

Novembre - Prendendo spunto dall'attentato di Bologna  Mussolini emana leggi eccezionali che completano formalmente la copertura giuridica della dittatura. Viene istituito il Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Numerosi sono gli anarchici arrestati e inviati al confino. 

1927 

9 aprile - Viene confermata la condanna a morte di Sacco e Vanzetti. In tutto il mondo si rinnovano le manifestazioni per la liberazione dei due anarchici italiani imprigionati negli Stati Uniti. 

Luglio - Creazione, da parte dei gruppi anarchici di Spagna e Portogallo riuniti a Valencia, della Federaciòn Anarquista Ibérica (FAI), che fino al 1931 e al suo collegamento con la CNT, non avrà peso determinante nella vita sociale spagnola. Nel dicembre 1929 la FAI, con un manifesto firmato dal Comité peninsular, prenderà posizione sul «pericolo deviazionista» che minaccia il movimento operaio spagnolo e che porterà nello stesso mese allo scioglimento temporaneo della CNT. 

23 agosto - Nel penitenziario di Charleston (Massachusetts) vengono uccisi sulla sedia elettrica Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Violente dimostrazioni di protesta scoppiano in tutto il mondo. Nicola Sacco era nato nel 1891 a Torremaggiore (Foggia); era emigrato da ragazzo negli Stati Uniti. Contrario alla guerra, nel 1917 si rifugiò al Messico. Rientrato negli Stati Uniti, si distinse per la sua audacia nelle lotte e nell'attività di propaganda. Viene ucciso con Bartolomeo Vanzetti poco dopo la mezzanotte del 22 agosto, nonostante la protesta e la difesa ideale di tutto il mondo. Bartolomeo  Vanzetti era nato nel 1888 a Villafalletto (Cuneo); a vent'anni era emigrato negli Stati Uniti. Per vivere fece i mestieri più modesti; quando fu arrestato con Sacco sotto l'accusa di avere depredato e ucciso due impiegati di banca a Bridgewater, nel Massachusetts, faceva il pescivendolo. Aveva preso parte attivissima a tutte le lotte operaie. Per evitare la mobilitazione, nel 1917 s'era rifugiato al Messico. Rientrato a guerra finita, aveva ripreso l’azione di propaganda delle idee anarchiche. Condannato a morte con Sacco nonostante fosse risultata chiaramente la loro innocenza, scrisse in inglese, poche ore prima di morire, l'Ultimo discorso alla Corte che contiene espressioni di fierezza e di grande bontà, e che costituisce una sorta di testamento politico e umano. Esso  dice: 

Io voglio: Un  tetto per ogni  famiglia del pane per ogni bocca educazione per ogni cuore luce per ogni intelligenza. 

Anche le sue Lettere, raccolte in volume e, tradotte in diverse lingue, sono documenti semplici e commoventi di elevati, generosissimi sentimenti umani. A Buenos Aires scoppiano due bombe, al monumento a Washington e all'agenzia Ford. L'ambasciatore americano pubblica sui giornali un'inserzione a pagamento in cui sostiene che Sacco e Vanzetti sono due delinquenti comuni. Di fronte alla provocazione, gli anarchici dell'azione violenta (tra gli altri, Di Giovanni e i fratelli Scade.) reagiscono con una serie di attentati. La polizia li attribuisce tutti a Di Giovanni. In novembre un fabbricante di scarso buon gusto, Gurevich, lancia una nuova marca di sigarette per operai, chiamata «Sacco e Vanzetti»: una bomba gli fa cessare immediatamente la produzione. Il giorno di Natale salta la National City Bank. Due morti e 23 feriti tra i clienti americani e argentini. Il 3 maggio 1928, Di Giovanni fa saltare il consolato italiano, centro di delazione ai danni di antifascisti e anarchici: 9 morti e 34 feriti. Poco dopo l'anarchico italiano fa saltare la farmacia di un noto fascista, Beniamino Mastronardi, e la casa di un feroce torturatore di antifascisti in Italia, il colonnello Afeltra. 

1929 

In Argentina la FORA si fonde con la socialista Union General del Trabajo nella Confederaciòn General de Trabajadores di tendenze anarco-sindacaliste. 

Dicembre - Una violenta polemica interna sui principi e i compiti della Confederaciòn provoca le dimissioni del Comité nacional della CNT di Angel Pestafia (considerato «deviazionista» dai più fanatici assertori dell'azione diretta e dell'antiparlamentarismo) che proclama pubblicamente la morte della CNT. La CNT risorgerà in tutta la Spagna con vitalità ancora maggiore dopo la caduta della dittatura militare (28 gennaio 1930), quando la « Dicta blanda» del governo del generale Berenguer prenderà il posto della «Dicta-dura» di Primo de Rivera, e la CNT imporrà la riapertura dei suoi sindacati. 


PENSA AGLI ALTRI - Mahmoud Darwish

 

Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri,

non dimenticare il cibo delle colombe.

Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri,

non dimenticare coloro che chiedono la pace.

Mentre paghi la bolletta dell’acqua, pensa agli altri,

coloro che mungono le nuvole.

Mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa agli altri,

non dimenticare i popoli delle tende.

Mentre dormi contando i pianeti , pensa agli altri,

coloro che non trovano un posto dove dormire.

Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa agli altri,

coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.

Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso,

e dì: magari fossi una candela in mezzo al buio.


Noi non vogliamo più una scuola

Noi non vogliamo più una scuola in cui si impara a sopravvivere disimparando a vivere. La maggior parte degli uomini non sono stati altro che animali spiritualizzati, capaci di promuovere una tecnologia al servizio dei loro interessi predatori ma incapaci di affinare umanamente la vita e raggiungere così la propria specificità di uomo, di donna, di fanciullo. Al termine di una corsa frenetica verso il profitto, i topi in tuta e in giacca e cravatta scoprono che non resta più che una misera porzione del formaggio terrestre che hanno rosicchiato da ogni lato. Dovranno progredire nel deperimento, o operare una mutazione che li renderà umani. E' tempo che il memento vivere prenda il posto del memento mori che bollava le conoscenze sotto il  pretesto che niente è mai acquisito. Ci siamo lasciati troppo a lungo persuadere che non c'era da attendere altro dalla sorte comune che la  decadenza e la morte. É una visione da vegliardi prematuri, da golden boys caduti in senilità precoce perché hanno preferito il denaro all'infanzia. Che questi fantasmi di un presente coniugato al passato cessino di occultare la volontà di vivere che cerca in ciascuno di noi la via della sua sovranità! Per spezzare l'oppressione, la miseria, lo sfruttamento, non basta più una sovversione avvelenata dai valori morti che essa combatte. É venuta l'ora di scommettere sulla passione incomprimibile di ciò che è vivo, dell'amore, della conoscenza, dell'avventura che chiunque abbia deciso di crearsi secondo la sua "linea di cuore" inaugura ad ogni istante. La società nuova comincia dove comincia l'apprendistato di una vita onnipresente. Una vita da percepire e da comprendere nel minerale, nel vegetale, nell'animale, regni da cui l'uomo deriva e che porta in sé con tanta incoscienza e disprezzo. Ma anche una vita fondata sulla creatività, non sul lavoro; sull'autenticità, non sull'apparire; sull'esuberanza dei desideri, non sui meccanismi di rimozione e di sfogo. Una vita spogliata della paura, dell'obbligo, del senso di colpa, dello scambio, della dipendenza. Perché essa coniuga inseparabilmente la coscienza e il godimento di sé e del mondo. 


giovedì 11 luglio 2024

L’Anarchia nel XX secolo – Parte XXVIII

1926

Novembre - Appare in lingua russa e in francese, a Parigi, edito dalla Librairie internationale, un opuscolo di 32 pagine intitolato Plate-forme d'organisation de l'Union Générale des Anarchistes - Projet. Redatta probabilmente dal russo Piotr Arsinov, collaboratore di Makhno al tempo della guerriglia anarchica in Ucraina e con lui esule in Francia, questa «piattaforma» è stata discussa per vari anni da un numeroso gruppo di anarchici russi in esilio cui per qualche tempo si sono aggiunti dei giovani polacchi. Presentatore del progetto è il gruppo "Dielo Truda", formato da Arsinov, Makhno, Volevsky, Linsky e Ida Mett. La pubblicazione era stata preceduta da diversi articoli esplicativi, apparsi sul "Dielo Truda", di Arsinov, Makhno e altri, in favore di un'organizzazione anarchica nuova, più centralizzata e responsabilizzante, e in polemica con l'idea di organizzazione mista propugnata da un gruppo di anarchici russi tra cui primeggia Boris Volin (pseudonimo del poeta e intellettuale Vsevolod  „Mikhailovic Eichenbaum, liberato e autorizzato a lasciare la Russia all'inizio degli anni 20 per interessamento di Victor Serge), e dal vecchio libertario francese Sébastien Faure. Faure aveva fondato nel 1920 l'Union Anarchiste come organizzazione di «sintesi», ma nel congresso del novembre 1927 i piattaformisti ottenevano la maggioranza e trasformavano, con un programma più rapido di quello di Arsinov, la vecchia associazione nell'Union Anarchiste Communiste Révolutionnaire (UACR), sull'esempio della quale si formava l'Unione Anarco-Comunista italiana, rimasta di limitate proporzioni e osteggiata dagli altri anarchici fino alla sua scomparsa. In Francia i vecchi libertari costituivano l'Association des Fédéralistes Anarchistes, la cui teorizzazione è contenuta nell'opuscolo La Synthése anarchiste (Parigi 1928) con cui Faure rilanciava la sua concezione della libera intesa delle tre grandi correnti (anarco-sindacalista, comunista-libertaria, anarco-individualista). Alcuni «sintesisti» non avevano però seguito Faure, e lavorando tra i piattaformisti riusciranno nel 1930 a riprendere la maggioranza. La «piattaforma» diventerà invece la carta «costituzionale» della Federazione Anarchica Comunista Bulgara. Forti critiche alla piattaforma di Arsinov-Makhno vengono avanzate oltreché da Faure e Volin anche dalle figure più autorevoli e «storiche» dell'anarchismo internazionale, e in particolare da Malatesta, Fabbri, Maria Korn, dal noto storico

libertario austriaco Max Nettlau, sia pure con argomenti generici e non sempre convincenti. Assai più incalzante la lettera aperta intitolata  Due parole a Pietro Arsinov (pubblicata il 5 ottobre 1935 dall'"Adunata dei Refrattari", giornale anarchico di lingua italiana di New York che, come il più sindacalistico "Il Martello" diretto nella stessa città da Carlo Tresca, è anti-piattaformista). In essa Camillo Berneri commenta il «destino politico» di Arsinov, il quale nell'ottobre  1931 coll'articolo  L'anarchismo e la dittatura del proletariato dichiara apertamente di lasciare l'anarchismo e accetta «la necessità storica e inevitabile della nostra epoca, la dittatura del proletariato». E il primo concreto tentativo di avvicinamento ufficiale all'URSS compiuto da Arsinov, che il 30 giugno 1935 pubblica sul giornale sovietico "Izvestia" un articolo in cui rinuncia a ogni cautela anarchizzante e definisce «farsa tragicomica» il movimento makhnovista (da lui stesso esaltato in passato) e «atti terroristici e di espropriazione senza importanza» le azioni compiute dagli anarchici nella rivoluzione russa del 1905-1907. Scrive Berneri: «Quando Francesco Saverio Merlino si allontanò dall'anarchismo, credette giustamente che fosse dovere di dignità di pensatore e di scrittore giustificare seriamente il suo nuovo atteggiamento. Quello che voi scrivete a giustificazione vostra e ad incitamento agli anarchici a seguirvi è di una povertà pietosa. Lo stesso Makhno che agli  estranei del movimento anarchico ucraino pareva esser unito a voi da una profonda comunità di idee, vedeva nel vostro piattaformismo  una deviazione bolscevizzante. Makhno era anarchico; ed è per questo che, non sperando adescarlo e sapendolo tenacemente coerente nemico, la stampa bolscevica  lo ha sistematicamente diffamato in Russia e fuori di Russia». Berneri è l'unico a mettere acutamente in rilievo il momento storico scelto da Arsinov per passare all'URSS: «Mentre, in nome del fallimento della dittatura proletaria nell'URSS, dei bolscevichi hanno dato e danno la libertà o la vita, voi, neobolscevico, vi affrettate a incensare lo zar Stalin, e proprio in un momento politico in cui il possibilismo bolscevico sta degenerando nell'opportunismo più governamentale e nazionalista. Voi siete, inserito nel regime bolscevico, un suicida». Arsinov concluderà la sua vita, probabilmente nel 1936, in un campo di concentramento stalinista. Scrivendo da Roma in cui vive praticamente prigioniero della censura fascista, il vecchio Malatesta ribadisce, a proposito della «responsabilità collettiva come base di ogni seria organizzazione »,che «non si rimedierà a niente proclamando una "responsabilità collettiva" che, se non è la cieca sottomissione di tutti alla volontà di alcuni, è una assurdità morale in teoria, e, in pratica, la irresponsabilità generale. Già nella mia risposta a Makhno io dicevo: "Può darsi che, parlando di responsabilità collettiva, voi intendiate raccordo e la solidarietà che devono esistere tra i membri di una associazione. E se è così, la vostra espressione sarebbe secondo me una improprietà di linguaggio, ma in fondo si tratterebbe solo d'una questione di parole e saremmo vicini ad intenderci", (lettera al gruppo  anarchico del XVIII circondario di Parigi, piattaformista, del marzo 1930, pubblicata da "Le  Libertaire" di Parigi il 19 aprile successivo). Non si tratta però di una semplice questione di parole, come confermerà, al di là dei tragici errori di Arsinov, il declino del movimento anarchico nel mondo, incapace di organizzarsi nella mutata società di massa del periodo tra le due guerre mondiali. 



Universal Soldier – Buffy Sainte-Marie



È alto un metro e sessanta o uno e novanta

Combatte con missili o con spade

Ha già 31 anni, e ha solo 17 anni,

è un soldato da mille anni


È cattolico è indù, è ateo, è giainista,

è Buddista, battista ed ebreo

Sa che non deve ammazzare

E sa che sempre 

ucciderà te per me, amico mio, e me per te.



Combatte per il Canada,

Combatte per la Francia,

Combatte per gli USA,

Combatte per la Russia,

Combatte per il Giappone

E pensa che così metteremo fine alla guerra


Combatte per la democrazia,

Combatte per i rossi,

Dice che è per la pace di tutti

Ed è lui che deve decidere

Chi deve vivere e chi morire

E non vede mai le scritte sui muri


Ma senza di lui, 

come avrebbe fatto Hitler a condannarlo a Dachau, 

Senza di lui Cesare sarebbe rimasto solo

Lui è quello che dona il suo corpo

Come arma ad una guerra

E senza di lui il massacro non può continuare


È il soldato universale e ne ha davvero colpa 

Ma i suoi ordini non arrivano più da lontano

arrivano da lui, e da te e da me

E, fratelli, non capite?

non è questo il modo in cui porremo fine alla guerra.



La sola avventura possibile resta la soppressione di questa società

Lo sviluppo moderno del capitalismo ha generato un nuovo stadio di quest’alienazione: lo spettacolo, nel quale ogni comunicazione tra gli individui è mediata dalle immagini che sono presentate loro, dalle “informazioni” o dalle avventure vissute per procura fino alle lodi encomiastiche delle merci e dei burocrati. Ma questo sistema non ha risolto tutte le sue contraddizioni; nel corso degli ultimi due decenni sono apparse, in tutte le regioni del mondo, nuove lotte che mettono in causa diversi aspetti del sistema e che tendono a rifiutare la mediazione burocratica. Il progetto fondamentale implicitamente implicato in queste lotte, è l’abolizione dello Stato e di ogni potere gerarchico, dell’economia mercantile e del lavoro salariato. Le precondizioni tecnologiche per una simile trasformazione esistono già. La forma di organizzazione sociale capace di realizzarla è stata prefigurata dai consigli operai che apparvero durante le rivoluzioni represse nei primi decenni di questo secolo: assemblee generali democratiche degli operai e di tutti gli altri che si riconoscono nel loro progetto, assemblee che dissolvono ogni potere esterno e si federano a livello internazionale, eleggendo delegati incaricati di compiti precisi e che possono essere revocati in qualsiasi momento. Non si può contribuire a tale rivoluzione facendo ricorso ai metodi manipolatori che riproducono le relazioni gerarchiche dominanti. Il compito dei rivoluzionari è di favorire la coscienza, l’autonomia e la coerenza delle lotte radicali senza diventare una nuova “direzione” che le dominerebbe. Per questa ragione, ed anche perché l’opposizione “costruttiva” tende ad integrarsi nel sistema, le tattiche appropriate sono in grande misura “negative” o critiche: si tratta di attaccare le istituzioni e le ideologie che rafforzano la sottomissione al sistema, e di segnalare le possibilità ed i limiti delle lotte contro di esso, pur lasciando la gente libera di scegliere in che modo rispondere alle situazioni così esposte.

Si tratta di fronteggiare il mondo reale nel quale viviamo; di legare teoria e pratica in un’attività sperimentale, per resistere alla tendenza della teoria a pietrificarsi in ideologia. Tutto ciò che aveva qualche valore nell’arte o nella religione può essere realizzato soltanto superandole come sfere distinte, mettendo in gioco la creatività e la ricerca della realizzazione sul terreno della vita quotidiana. “In una società che ha soppresso ogni avventura, la sola avventura possibile resta la soppressione di questa società.”


giovedì 4 luglio 2024

L’Anarchia nel XX secolo – Parte XXVII

1925

15 aprile - Il terzo numero di "La  Révolution surréaliste" (fondata da  Pierre Naville e Benjamin Péret nel dicembre 1924 col motto: «Dobbiamo lavorare per una nuova dichiarazione dei diritti dell'uomo») contiene una polemica dichiarazione collettiva al papa, al Dalai Lama, alle professioni buddhiste, ai rettori di università europee e ai direttori di manicomi. 

1 maggio - La Commissione organizzativa dell'Unione anarchica italiana pubblica il numero unico "Il grido della libertà" con un appello ai lavoratori per la lotta al fascismo. 

6 giugno - Al grido di «Fascisti, assassini di Matteotti!» un gruppo di anarchici guidato dall'italiano Severino di Giovanni interrompe i festeggiamenti del venticinquesimo anniversario del regno di Vittorio Emanuele III, che la borghesia italiana di Buenos Aires celebra al teatro lirico Colon nonostante la monarchia si sia macchiata di complicità con Mussolini che esattamente un anno prima ha fatto assassinare a Roma il deputato socialista Giacomo Matteotti. Ai festeggiamenti partecipa il presidente Marcelo T. de AIyear, l'ambasciatore italiano e numerosi ministri argentini. Di Giovanni (nato a Chieti nel 1901 di famiglia poverissima, intellettuale-operaio, lavorava come tipografo al momento dell'avvento del fascismo; nel 1923 era emigrato in Argentina) viene  interrogato  e rilasciato. Scrive e stampa personalmente a Buenos Aires la pubblicazione anarchica "Culmine" che ha una sezione (intitolata "Faccia a faccia col nemico") dedicata alle notizie di attentati. Un anno dopo organizzerà una grande manifestazione per la liberazione di Sacco e Vanzetti, verrà arrestato per lo scoppio di una bomba all'ambasciata americana e nuovamente rilasciato per mancanza di prove. Entrerà cosi in contatto con due fratelli di origine italiana, Alejandro e Paulino Scarfò, coi quali passerà all'azione clandestina. 

13 luglio - Due marescialli federali riferiscono alla Northern District Court delI’lllinois che il 10 e l'11 luglio essi «hanno portato tutta la roba dell'IWW  all'immondezzaio comunale e l'hanno distrutta e bruciata usando benzina ecc. come stabilito dalla Corte». Viene cosi distrutta tutta la corrispondenza dell'IWW, libri e documenti sequestrati nel settembre 1917 a Chicago e presentati come prove a carico al processo di William D. Haywood e altri militanti (durante la prima guerra mondiale migliaia di wobblies vennero incarcerati, minatori aderenti all'IWW deportati nel deserto dell'Arizona). Pochi documenti sfuggirono alla razzia del 1917. 

1926 

Muore a Milano lo scrittore populista Paolo Valera, nato a Como nel 1850. Garibaldino nel 1866. Valera ha militato successivamente nel movimento anarchico e socialista, ha fondato e diretto giornali dai titoli significativi ("La Plebe", "La Folla"), è stato il poeta dei bassifondi di Milano e di Londra. Fortemente influenzato dallo scrittore «ribelle» francese Jules Vallès, il comunardo di cui erano usciti in Italia I refrattari (Milano 1874 e '84) e L'insorto (Milano 1916) cercò di dare forti contenuti sociali alla sua vena narrativa erotizzante e populista-naturalista. Nel 1924 aveva pubblicato Mussolini (cronache che accompagnano il duce dal 1912 al delitto Matteotti, dal socialismo alla dittatura fascista) che era stato immediatamente sequestrato dalle autorità. Le critiche ai dirigenti socialisti, cui l'autore rimproverava di non aver fermato il duce, provocarono l'espulsione di Valera dal partito socialista dopo quarant'anni di militanza. 

11 settembre - Gino Lucetti, anarchico di Carrara, lancia una bomba a mano contro Mussolini che passa in automobile per il piazzale di Porta Pia a Roma. L'attentato non provoca vittime. L'anno successivo Lucetti sarà condannato a 30 anni di carcere; Leandro Sono a 20 anni e Stefano Vatteroni a 19 anni e 9 mesi per complicità. 



The Trip – Roger Corman

Paul Groves, regista televisivo, attraversa un periodo di crisi professionale, e non lo aiuta a uscirne la separazione dalla moglie Sally, sorpresa in compagnia di un altro uomo. Per vedere chiaro in se stesso e nelle cose, Paul decide di far ricorso al LSD, e chiede a un santone suo amico, John di assisterlo nel viaggio. I due vanno a cercare lo spacciatore Max in un night-club psichedelico e, procuratasi la droga necessaria, tornano a casa di John , dove Paul prende l’acido. All’inizio, tutto sembra più bello: colori vivaci, paesaggi meravigliosi, un senso di pace. Poi cominciano ad apparire personaggi noti, come Sally e Glenn, una bionda conosciuta da Max. quindi i sogni diventano incubi: continuamente inseguito da misteriose figure incappucciate, Paul passa attraverso singolari rapporti sessuali, cupe rievocazioni di riti medievali e una serie di visioni paranoiche in cui egli sembra prendere su di sé tutte le colpe del mondo. Spaventato, chiede a John di fermarlo, ma questi lo convince a continuare: l’incubo progredisce fino alla visione della propria morte e sepoltura. Al suo risveglio Paul trova John ucciso, è preso dal panico lascia precipitosamente la casa, vagando senza méta attraverso la città che, con luci e suoni, prolunga la sensazione del viaggio. Ritrovato Max, viene a sapere che John è vivo e vegeto; sollevato va a casa di Glenn, dove trascorre gli ultimi spiccioli di influsso psichedelico facendo l’amore.

Il film ha una conclusione aperta, e il regista rifiuta di prendere posizione pro o contro la droga, ma l’A.I.P., casa produttrice del film, senza avvertire il regista aggiunse un prologo in cui una voce fuori campo avverte gli spettatori dei pericoli dell’LSD. 

A proposito del film The Trip, Roger Corman disse:"Decisi di fare in film onesto sulla droga, in particolare sull’LSD, cui venivano attribuiti poteri incredibili. Chiamai di nuovo Peter Fonda, Dennis Hopper, Jack Nicholson, che scrisse anche il copione, e Bruce Dern, che era l’unico attore insieme a me, che non aveva effettivamente provato l’LSD. Decisi di provare LSD prima di girare, e lessi il libro di Timothy Leary sull’argomento. Parlava di ambiente, che doveva essere un bel posto, e di trovarsi con degli amici: queste erano le condizioni per fare un buon trip. Decisi di andare a Big Sur, che secondo me è uno dei più bei posti del mondo, e dissi ad alcuni amici di riunirci li. Improvvisamente tutto il progetto si trasformò in una processione di macchine che andavano a Big Sur. La mia fu una esperienza meravigliosa, spettacolare. Galleggiavo in una specie di spazio alla volta di una grande nave, essa si avvicinava ed io sapevo di amarla e che la nave amava me. Mentre la nave si avvicinava mi accorgevo che le vele, che fluttuavano lentamente al vento galattico, erano in realtà il corpo di una donna, che si muoveva nello spazio, e mentre si avvicinava mi accorgevo che la nave era coperta di gioielli. Così questo corpo di donna, flessuoso e adorno di gioielli, in forma di veliero, navigava verso di me pieno di amore. Mentre stavo steso con la faccia a terra, ricordo di aver pensato che il modo per creare era stendersi a terra e aderirvi il più possibile. In questo modo potevi creare l’opera d’arte con la tua mente, e chi voleva essere partecipe di quell’arte poteva stendersi in terra in qualsiasi altro posto e l’immagine si sarebbe formata anche nella sua mente; sarebbe stata una forma d’arte pura, dalla mente del creatore a quella dello spettatore-partecipante, e ci sarebbero stati uno o due milioni di spettatori-partecipanti che prendevano parte alla creazione e alla fruizione dell’arte. Pensavo fosse una buona idea. Non sapevo esattamente come realizzarla.”



I BENI DI CONSUMO

I beni di consumo tendono a non avere più valore d’uso. La loro natura è di essere consumabili ad ogni prezzo. E come spiegava molto sinceramente il generale Dwight Eisenhower, l’economia attuale non può salvarsi che trasformando l’uomo in consumatore, identificandolo alla più grande quantità possibile di valori consumabili, vale a dire di non-valori o di valori vuoti fittizi, astratti. Dopo essere stato il capitale più prezioso, secondo la felice espressione di Stalin, l’uomo deve divenire il bene di consumo più apprezzato.

L’immagine, lo stereotipo della vedette, del povero, del comunista, dell’omicida per amore, dell’onesto cittadino, del ribelle, del borghese, si appresta a sostituire all’uomo un sistema di categorie meccano graficamente ordinate secondo la logica irrefutabile della robotizzazione. Già la nozione di teen-ager tende a confondere l’acquirente al prodotto acquistato, a ridurre la sua varietà a una gamma variata ma limitata di oggetti da vendere. Non si ha più l’età del cuore o della pelle, ma l’età di ciò che si acquista. Il tempo di produzione che, si diceva, è denaro, si avvia a diventare, misurandosi al ritmo di successione dei prodotti acquistati, usurati, buttati, un tempo di consumo e di consunzione, un tempo di invecchiamento precoce, che è l’eterna giovinezza degli alberi e delle pietre.

Lavorare per sopravvivere, sopravvivere consumando e per consumare, il ciclo infernale si è chiuso. Sopravvivere è nel regno dell’economismo, insieme necessario e sufficiente. È la verità prima che fonda l’era borghese. Ed è vero che una tappa storica fondata su una verità così antiumana non può che costituire una tappa di transizione, un passaggio dalla vita oscuramente vissuta dei signori feudali alla vita razionalmente e passionalmente costruita dei signori senza schiavi. Restano non molti anni per impedire che l’era transitoria degli schiavi senza padroni duri due secoli.