Translate

giovedì 5 dicembre 2024

L’Anarchia nel XX secolo – Parte XLV

1940 

Muore nel Canada Emma Goldman, anarchica russa (era nata nel 1869) emigrata a 17 anni negli Stati Uniti. Legata sentimentalmente ad Aleksandr Berkman, anch'egli d'origine ebraico-russa, fu con lui l'animatrice dell'anarchismo americano alla fine del secolo e nei primi decenni del Novecento. Nel 1906, mentre Berkman stava scontando una lunga pena detentiva (22 anni di carcere) per aver sparato a un magnate della metallurgia americana noto per il suo atteggiamento anti-operaio, la Goldman ridiede impulso al movimento libertario perseguitato e fondò con altri compagni, a New York, la rivista  "Mother Earth" che esercitò un'influenza notevole sul pensiero anti-conformista statunitense. Deportata dagli Stati Uniti nel 1919 nel clima di isterismo reazionario del dopoguerra che sfruttava i contingenti sentimenti nazionalistici ai fini di rafforzamento del sistema, rientrò in Russia con Berkman, ebbe contatti con Zinoviev e altri esponenti della rivoluzione, ma non poté raggiungere l'Ucraina di Nestor Makhno e anzi riservò duri giudizi al movimento makhnovista che non conobbe comunque di prima mano. Delusa infine dal contrasto tra i suoi antichi ideali e la nuova realtà per lei incomprensibile del regime sovietico, centralizzatore oltre che in economia, anche nel campo delle idee, della cultura e delle ideologie politiche, emigrò nuovamente, prima in Inghilterra e successivamente in Canada, ove si stabili. Fece visita  alla CNT di Madrid durante la guerra civile spagnola. Col suo idealismo schematico e ottocentesco mantenne sempre un atteggiamento rigidamente antimarxista e di chiusura nei confronti non solo della dittatura staliniana ma anche dell'opposizione comunista  di sinistra di tendenza trotzkista o comunque bolscevica. A lei e a Berkman spetta una parte notevole di responsabilità per la   divisione tra marxisti e libertari. È scomparsa da circa un decennio anche "Mother Jones" (Mamma Jones), agitatrice e organizzatrice operaia americana. Attiva soprattutto nelle zone carbonifere della Pennsylvania e del West Virginia e nei distretti di estrazione dei minerali di ferro del West e del Southwest, a oltre 80 anni aveva cercato di raggiungere i minatori del Colorado in sciopero (gennaio 1914) ed era stata rinchiusa in una cella infame infestata dai topi. A oltre 90 anni militava ancora nel movimento operaio, e si era iscritta al Farmer-Labor Party, un raggruppamento di organizzazioni operaie e contadine indipendenti dai grandi sindacati di mestiere, fondato nel 1919 e scioltosi  poco prima della seconda guerra mondiale. Nel 1905 era stata delegata, come leader stimata dei minatori, alla prima «convention» dell'IWW, quella della fondazione in Chicago, cui partecipò al fianco di Lucy Parsons, vedova del martire anarchico Albert Parsons, direttore di "Alarm" impiccato a Chicago nel 1887. Nel 1925 aveva pubblicato a Chicago The Autobiography of  Mother Jones. Autentica  proletaria  americana, senza dubbi né retorica, ma anche senza filosofia, si era posta gli obiettivi più moderati («more pay and less hours», paga più alta e meno ore di lavoro) che aveva cercato di raggiungere con mezzi audaci e rivoluzionari. Sia la Goldman col suo razionalismo elementare e col suo individualismo eroico nutrito dalle letture di Kropotkin, Nietzsche e Ibsen, sia Mother Jones col suo primitivo empirismo rispecchiano una fase dello sviluppo americano. 

1943 

11 gennaio - Misterioso assassinio, a Manhattan (New York) dell'anarchico di origine italiana  Carlo Tresca. Nato nel 1879 a Sulmona, a vent'anni aveva abbandonato la ricca famiglia ed era diventato socialista e segretario dell'appena fondato sindacato ferrovieri. Per aver pubblicato un foglio d'agitazione intitolato "Il germe" con cui denunciava le malefatte dei potenti, fu processato; dimostrò che le cose da lui pubblicate erano vere,ma venne ugualmente condannato. A ventiquattro anni era già esule in Svizzera. Della colonia italiana faceva parte un chiacchierone esagitato, dagli occhi spiritati, magro come un chiodo: Benito Mussolini, allora socialista massimalista. Tresca un giorno gli diede del posatore, del ciarlatano. Mussolini urlò come un forsennato: «Tu non sei abbastanza rivoluzionario!». «Staremo a vedere», ribatté calmo Tresca. Mussolini diventerà il capo del fascismo, della nuova destra violenta. Tresca, emigrato nel 1904 come tanti altri italiani poveri negli Stati Uniti, divenne un abile e coraggioso organizzatore sindacale a Pittsburg, tra i minatori e i lavoratori delle acciaierie. Creò un giornale d'agitazione in lingua italiana, "La Plebe", e l'anno successivo aderi all'IWW, l'associazione degli Industrial Workers  of  the World, fondata a Chicago il 27 giugno 1905 da "Big" Bill Haywood, Eugene V. Debs, Daniel De Leon e altri con un programma di sindacalismo rivoluzionario. Tresca era già allora quello  che sarebbe rimasto per tutta la vita: un uomo alto, forte, un paladino dei deboli e degli sfruttati. Nell'America dell'inizio del secolo tra i più deboli e sfruttati erano gli emigranti italiani. Carlo si dedicò alla loro organizzazione, perché potessero meglio difendere i loro diritti. Ma erano diritti da strappare con dure lotte a un padrone  disposto a tutto pur di non riconoscere alla «plebe» la possibilità di una vita  umana.


Nessun commento:

Posta un commento