1943
16 maggio - Mentre il regime fascista si avvia al crollo militare e i partiti politici italiani pensano alla successione, un gruppo di anarchici della Toscana, della Liguria, dell'Emilia e del Lazio si riunisce a Firenze per impostare la ripresa del movimento. Partecipano tra gli altri: Pasquale Binazzi, Giovanni Grassini, Pozzo, Del Carpio e Augusto Boccone, a casa del quale si tiene la riunione.
25 luglio - In seguito alla pressione delle sconfitte militari e del malcontento popolare, una congiura di palazzo guidata dalla monarchia rovescia Mussolini. Lo sostituisce il maresciallo Pietro Badoglio, un carrierista che ha saputo profittare del fascismo senza compromettersi troppo, e che ora si trova a capo della coalizione antifascista.
Agosto - Il governo Badoglio libera i detenuti politici e i confinati appartenenti a tutti i partiti italiani. Gli anarchici relegati all'isola di Ventotene vengono invece concentrati nel campo d'internamento di Renicci, presso Anghiari (Arezzo).
9 settembre - All'indomani dell'armistizio tra il governo di Badoglio e gli anglo-americani, nel marasma provocato dalla fuga degli alti ufficiali dell'esercito, quasi tutti gli anarchici internati a Renicci riescono a evadere.
15 settembre - Muore all'isola d'Ischia colpito dai tedeschi l'anarchico carrarino Gino Lucetti, da poco liberato dal penitenziario di Santo Stefano ove aveva trascorso 17 anni dopo l'attentato a Mussolini.
Dicembre - Muore nella campagna inglese Simone Weil. Nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, normalista, insegna filosofia nei licei e milita nel gruppo anarco-sindacalista di «Révolution prolétarienne ». Vive con salario operaio, lavora per un anno (1935) come fresatrice nelle officine Renault (esperienza raccontata in La condizione operaia) e nel 1936 va a combattere in Spagna contro Franco nelle file della colonna Durruti. Una crisi religiosa la porta al cristianesimo. Costretta alla fuga dalle leggi razziali, da Marsiglia raggiunge New York e quindi Londra, ove aderisce alla resistenza gollista. Muore di stenti, per solidarietà coi francesi rimasti in patria.
1944
5 marzo - Muore a La Spezia Pasquale Binazzi, fondatore e direttore (1903-1924) del settimanale "Il Libertario". Era nato nel 1873, nella stessa città ove aveva organizzato il sindacato degli arsenalotti ed era stato segretario della Camera del lavoro. Nel 1922 aveva cercato di convincere l'ambasciatore sovietico Cicerin a intervenire in favore degli anarchici perseguitati dai bolscevichi. Autore di diversi opuscoli di propaganda. - Esce clandestinamente a Firenze il giornale anarchico "Umanità Nova". Il tipografo incaricato, Lato Latini, noto individualista e pertanto non del tutto d'accordo con l'indirizzo del giornale, viene arrestato.
23 luglio - Muore esule ad Amsterdam lo storico Max Nettlau. Nato a Neuwaldeg (Vienna) nel 1865 di antica famiglia prussiana, studioso di lingue, si formò nel movimento socialista restando però sempre estraneo a ogni influsso marxista. Esordi su "Freiheit", la rivista diretta da Johann Most, nel 1890 con uno studio su Joseph Déjacque, precursore dell'anarco-sindacalismo. Nel 1895, incitato da Élisée Reclus, compilò la Bibliografia dell'anarchia. Non uomo d'azione ma ricercatore nato, Nettlau visse nel luglio '36 il trionfo anarchico di Barcellona, continuando a scrivere la sua Grande storia dell'anarchia. I nazisti gli asportarono i suoi immensi archivi raccolti ad Amsterdam.
10-11 settembre - Delegazioni dei gruppi libertari del Lazio, della Puglia, della Lucania, dell'Umbria e della Toscana si riuniscono a Napoli. Sono presenti tra gli altri un rappresentante della CNT, Giovanna Berneri (vedova di Camillo Berneri), Cesare Zaccaria e Pio Turroni. Nelle risoluzioni approvate si ribadisce la necessità di «dedicarsi da una parte a combattere lo Stato e la Chiesa ed ogni forma o tendenza autoritaria della vita sociale, e per l'altra a portare contributi positivi per la ricostruzione del nostro paese, con studi e realizzazioni di libere associazioni, di gestioni pubbliche, di gestioni collettive, tendendo con costanza alla rivoluzione sociale, da cui deve nascere il Libero Comune ed il lavoro senza salariato». I gruppi libertari, inoltre, «esaminata la situazione sindacale: considerato che l'unità sindacale propugnata dai funzionari di Partito, autonominatisi al centro della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) non è altro che la prosecuzione dello pseudo-sindacalismo totalitario ed oppressivo del fascismo; affermano che il sindacato, come alleanza di tutti i lavoratori sul terreno specifico del loro lavoro, non può nascere che dal basso e dai liberi accordi e deve poter ammettere in sé uomini e donne di qualsiasi pensiero politico, concordi nella volontà di liberarsi dalla schiavitù del salariato; deliberano di costituire rapidamente, dove possibile, dei sindacati dissidenti per tutte le organizzazioni aderenti alla CGIL». - Fuggiti dalle carceri e dal confino, numerosi anarchici partecipano alla lotta armata contro i fascisti. Tra le formazioni più importanti sono le bande anarchiche che operano nell'Apuania, in provincia di Piacenza e in Liguria. In Lombardia è particolarmente attiva la formazione «Bruzzi». Pietro Bruzzi, nato a Maleo (Milano) nel 1888, è fucilato dai nazi-fascisti a Melegnano il 17 febbraio 1944. Militante anarchico fin dalla giovinezza, persona assai colta, Bruzzi era stato nel 1921 in Russia, aveva poi vissuto lunghi anni in Francia, dove fece parte del Comitato Pro Vittime creatosi a Parigi. Catturato dopo avere partecipato alla guerra di Spagna, era stato deportato in Italia e confinato per cinque anni nell'isola di Ponza. Tra i primi a partecipare alla lotta dopo l'8 settembre 1943, pubblica e diffonde a Milano il giornale anarchico clandestino "L'Adunata dei Libertari". Arrestato dai fascisti, è fucilato come ostaggio. Le formazioni lombarde «Errico Malatesta» e «Pietro Bruzzi» sono incorporate nelle brigate socialiste «Matteotti».
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