Il municipalismo libertario promuove un ideale sociale fondato su possibilità reali e concrete, in termini di effettivo cambiamento della società attuale, una possibilità politica pratica e realistica nelle città e nei territori.
Il municipalismo libertario non è né uno stratagemma propagandistico, né una «strategia» né una «tattica», l’intenzione è che diventi la forma assunta da una società razionale ed ecologica.
Si tratta della ridefinizione di una politica vitale che non si fonda esclusivamente sulle creazione di una democrazia partecipativa ma invita, con argomentazioni incalzanti, alla municipalizzazione dell'economia stessa.
Con ciò si dovrebbe intendere: l’acquisizione dei mezzi di sussistenza da parte della comunità, la gestione della vita economica, l’integrazione di aziende, negozi, terre, ecc...
Il controllo da parte della comunità secondo criteri confederali e antiautoritari.
Non l’idea marxista di economia nazionalizzata.
Non l’idea sindacale tradizionale di controllo operaio.
Non quella borghese di proprietà privata.
Una politica, e una prassi che chiama i gruppi locali a organizzarsi, a tracciare un programma politico che stimoli la democratizzazione delle città, dei quartieri, dei territori, che costruisca una nuova cultura politica di opposizione allo Stato in un ottica antiautoritaria.
La prospettiva municipalista libertaria di trasformare i villaggi, paesi , quartieri e città in una nuova sfera politica non può che stare in contrapposizione con lo Stato nazionale.
La nascita di nuove istituzioni democratiche di base, porterà inizialmente alla possibilità di esercitare un influenza prettamente di carattere morale non certamente strutturale; in seguito, partendo da queste basi istituzionali, o paraistituzionali si riuscirà a determinare effetti scismatici di vasta portata che condurranno a un'aperta opposizione al potere dello Stato.
E' auspicabile che le municipalità libertarie possano emergere numerose, dovrebbero in ogni caso perseguire la creazione di un'articolata rete federata che potrà renderle più forti, meno vulnerabili alla repressione che inevitabilmente dovranno sopportare. La creazione di reti solidali impedirà inoltre il realizzarsi del rischio di rinchiudersi in involuzioni localistiche e reazionarie.
Le municipalità libertarie come nuovo sistema economico, come nuova etica, come nuovo rapporto con l'ambiente, come nuovo rapporto fra gli esseri umani.
Esempi di questo genere seppure frammentati e talora certamente contraddittori stanno nascendo, iniziano sperimentarsi un po' ovunque sul nostro pianeta, a volte sono solo accenni, solo embrioni di municipalismi libertari, a volte nascono dall'esigenza di difendere i propri territori dall'aggressione della macchina speculatrice del capitalismo finanziario. E' il caso qui in Italia, dei Movimenti che si aggregano e resistono ai progetti distruttivi delle così dette grandi opere: è il caso del Movimento NOTAV che sperimentando forme di democrazia partecipativa molto avanzate, partendo da differenze e provenienze culturali a volte molto marcate, riesce a resistere da oltre 20 anni in Valsusa al progetto dell'alta velocità.
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