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giovedì 11 aprile 2013

L’attentato alla Borsa di Parigi


L’anarchico Charles Gallo detto il bastardo (così veniva chiamato a scuola causa padre sconosciuto), preparò con fatica, con pericoli e rischi che non si possono descrivere, un litro all’incirca di acido prussico; si comprò con i suoi risparmi una buona rivoltella ed il 5 marzo 1886, penetrò alla Borsa di Parigi e, rovesciò il suo litro di acido sul lastrico della grande rotonda della Borsa, nel momento in cui ferveva più accesa l’avida competizione tra un gruppo di agenti di cambio e di banchieri impellicciati, fronteggiando a colpi di rivoltella i primi che tentavano sbarrargli il passo e non rinunciando, contro la violenza dei sopragiunti, numerosi ed inferociti, alla più aspra resistenza.
 “Mi sono proposto di dare agli aggiotatori una lezione che fosse anche un ammonimento togliendone di mezzo il maggior numero e dei più facinorosi. Voi, che dal vostro banco non misurate agli umili la pietà, giacché uffizio vostro, cittadino Presidente, è la giustizia e senza melanconie umanitarie-sentimentali, implacata ed inesorata, voi sapete che cosa sono gli aggiotatori, gli organizzatori impunitari del sacco alla pubblica fortuna, gli organizzatori delle crisi, del panico della fame e della rovina di tutti su cui accatastano la dovizia ladra ed invereconda. Voi li conoscete, cittadino Presidente, ne conoscete i misfatti, gli arrembaggi, i delitti, la corruzione, e se la vostra è coscienza onesta, quante volte non avete fremuto voi nell’accertare la vostra impotenza, l’impotenza della vostra legge ad attingere codeste scellerate associazioni di malfattori e di briganti da cui è costituito tutto il mondo venerato ed inchinato della finanza. Perché esso è fuori dalla  legge, poiché la legge la legge è per se stessa la più impudica delle frodi, la più cinica e più infausta delle menzogne perché, e nessuno lo sa meglio di voi, cittadino Presidente, essa, la vostra legge, esse, le vostre istituzioni, la vostra giustizia compresa non sono che la muraglia esosa con cui i ladri contendono ai derubati la ripresa del prodotto accumulato del loro lavoro. Ieri, oggi, domani hanno conteso e contenderanno, ma dopodomani? Non avevo di mira  poveri commessi, tirai nel gruppo degli agenti di cambio e dei cambieri; ma se taluni commessi ebbero le loro ferite inseguendomi, non me ne duole. Quando si nasce al di qua non si sta coll’animo, colla devozione, coll’accanimento dall’altra riva; non si ha diritto alla nostra solidarietà ed alla nostra pietà. Deve bastare ai mastini del capitale, siano sbirri o gendarmi, soldati o lacchè, la pietà dei padroni. Viva l’anarchia! viva la Rivoluzione sociale!” 

(Dichiarazione di Charles Gallo nell’udienza del 16 luglio 1886 al Presidente Dupont e a tutta la corte)

formula acido prussico

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