La distruzione della macchina è un modello di lotta che inizia, in quanto fenomeno rilevante, nel XVII secolo e continua fino al 1830 circa.
Vi erano almeno due generi di distruttori di macchine. Al primo appartenevano coloro che non provavano alcuna ostilità specifica nei confronti di esse, ma divenivano distruttori per esercitare pressioni sugli imprenditori o sui mercati capitalisti. I luddisti del Nottinghamshire, del Leicestershire e del Derbyshire si servivano degli attacchi contro le macchine, vecchie o nuove che fossero, come mezzo per costringere gli imprenditori a fare concessioni salariali o di altro genere. Tale tipo di distruzioni rientrava nella tattica tradizionale e ormai affermata dei conflitti di lavoro del periodo del sistema domestico e manifatturiero e dei primi stadi dello sviluppo industriale e minerario. Gli attacchi non erano diretti esclusivamente contro il macchinario, ma anche contro i beni personali dell’imprenditore. Distruggere era semplicemente una tecnica del sindacalismo nel periodo precedente alla rivoluzione industriale e nel corso delle sue prime fasi.
La tecnica distruttiva aveva anche un altro scopo. Occorre tempo per assimilare il costume della solidarietà, ed in una situazione dove sia gli uomini che le donne erano mal pagati e privi di fondi per gli scioperi, il pericolo del crumiraggio era sempre presente. Distruggere le macchine rappresentava il metodo migliore per vincere questa debolezza.
Al secondo genere di distruttori di macchine appartenevano coloro che intendevano esprimere l’ostilità della classe lavoratrice nei confronti delle nuove macchine introdotte con la rivoluzione industriale, in special modo quelle che facevano risparmiare mano d’opera. Questa pratica non era limitata agli operai ma era condivisa dalla grande massa dei lavoratori.
Distruggere le macchine significava impedire la disoccupazione e mantenere contemporaneamente il tradizionale sistema di vita che comprendeva sia fattori non economici, come la libertà e la dignità personale, sia il salario: l’avvento delle macchine avrebbe mutato i rapporti sociali di produzione.
L’obiettivo dei Luddisti era il controllo del mercato del lavoro e della produzione. In alcuni casi l’ostilità nei confronti della macchina fu chiaramente ostilità nei confronti della macchina nelle mani dei capitalisti.
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