Translate

giovedì 24 settembre 2015

Identità tra malattia e capitale

La malattia è la condizione essenziale del processo di produzione capitalista, il preliminare ed il risultato. Il processo di produzione capitalista è un processo di distruzione della vita. Continuamente si distrugge la vita e si produce capitale. L'accumulazione è infatti l'unico scopo del capitale. La malattia si produce collettivamente: il lavoratore produce collettivamente il suo isolamento nei processi di lavoro e questo isolamento aumenta con l'apparizione dei primi  sintomi della malattia. 
L'organizzazione sanitaria, infatti, interpreta la malattia non come un destino collettivo, ma come una defaillance individuale. Il capitalismo produce la malattia che è l'arma più pericolosa per la sua esistenza. E' per questo che il capitale si scatena contro il momento progressista della malattia con tutte le armi disponibili (polizia, organizzazione sanitaria, ecc.). Il malato è perciò sfruttato due volte: quando cessa di essere sfruttabile sul luogo di lavoro, viene isolato e destinato al ruolo di consumatore dei prodotti farmaceutici. Il momento progressista della malattia, la protesta, viene soffocato; il suo momento reazionario, l'inibizione, è riprodotto nel momento della guarigione. Si toglie al malato il suo bisogno di trasformazione. Vivere significa trasformare, lottare contro la violenza della natura e per la sua appropriazione produttiva. Opponendosi alla trasfrormazione, la società capitalista si oppone alla vita stessa e si rende colpevole di un assassinio permanente e organizzato, chiamato educazione, famiglia, scuola, il cui unico scopo è il soffocamento di ogni esigenza umana in favore della violenza naturale, l'accumulazione capitalistica. 

Nessun commento:

Posta un commento