impersonato dai ribelli del popolo
va in giro per la città affollata
e privata del canto
corre sotterraneo, affiora in villaggi vicini e lontani.
Siede in caffè pieni di fumo
tra amici di città e campagna
circola tra i ragazzi di scuola
nelle vie saluta i passanti
in autobus parla con la gente
dei guai della giornata
va incontro agli impiegati
col cuore pieno di affanni
depone corone su gerarchie e regolamenti
nei quartieri popolari picchia i pugni
contro i muri della miseria
Allora a fianco della fatica
si fa sentire un canto
di sangue e di liberazione
allora la galera
è come se non ci fosse più
questa fortezza, questa mentalità tiranna
Non contano più niente
né quella cella né queste catene.
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