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giovedì 4 febbraio 2016

LA ESCUELA MODERNA SECONDO LE PAROLE DI FERRER

Non siamo semplicemente un altra scuola, siamo la prima e per ora l’unica che rifiuta la sottomissione al potente, che eleva i diseredati,che afferma l’uguaglianza delle classi e dei sessi, che mette alla portata dei bambini e bambine la conoscenza della natura e delle ultime scoperte scientifiche  come omaggio dovuto alla verità e alla giustizia.
ll fine massimo prevedibile cui la civiltà dell’uomo può giungere è la libertà dell’individuo nella società retta soltanto da liberi e sempre recidibili patti.
Il fanciullo nasce senza idee preconcette e il suo migliore educatore sarebbe soltanto colui che meglio fosse in grado di rispettare la volontà fisica, morale ed intellettuale del fanciullo, anche contro lo stesso educatore.
La scuola deve avere un carattere apertamente rivoluzionario contro l’autorità della chiesa e dello stato intimamente coalizzati al potere.
Vogliamo uomini capaci di evolversi senza posa, capaci di distruggere e rinnovare il proprio ambiente senza posa, rinnovando se stessi.
Si comincia a comprendere quanto inutili siano le cognizioni apprese alla scuola, coi sistemi di educazione attualmente in pratica; ci si accorge che si è atteso e sperato troppo.
Francisco Ferrer
L’organizzazione della scuola oggi, fa dell'istruzione il più potente mezzo di asservimento nelle mani dei dirigenti. I maestri sono gli strumenti coscienti o incoscienti della loro volontà; elevati del resto secondo i loro principi. I maestri di scuola fin dalla più giovane età sono educati negli istituti a subire la disciplina dell'autorità; e ben rari sono quelli che sfuggono al suo dominio e quelli che ci riescono rimangono nell'impotenza, poiché la ferrea organizzazione scolastica li avvince in modo da rendere impossibile ogni cosciente disobbedienza. Io non voglio far qui il processo dell'attuale organizzazione scolastica. Essa è abbastanza conosciuta perché si possa caratterizzarla, senza timore di smentita, con una sola parola: coazione. La scuola imprigiona i fanciulli fisicamente, intellettualmente e moralmente, per dirigere lo sviluppo delle loro facoltà nel senso voluto; li priva del contatto della natura per poterli modellare a sua guisa. E qui sta la spiegazione di tutto ciò che ho detto fin qui, la preoccupazione dei governi di dirigere l'educazione dei popoli, in modo che siano frustrate le speranze degli uomini di libertà. L'educazione non è oggi che una formazione materiale di strumenti per un dato scopo. Non credo affatto che i sistemi impiegati a tal scopo siano stati combinati apposta con esatta conoscenza di cause, per ottenere i risultati voluti; ciò sarebbe troppo geniale, per quanto cattivo. Ma le cose vanno esattamente come se quest'educazione rispondesse a un vasto disegno complesso realmente concepito. Non si poteva far di meglio e per realizzarlo è bastato inspirarsi semplicemente ai principi di disciplina e di autorità che hanno guidato gli organizzatori sociali di tutti i tempi.


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