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giovedì 27 ottobre 2016

Disprezzo delle credenze e della cultura dei domesticati

La domesticazione sociale progredisce, da un punto di vista antropologico, nei modi più insospettati. A partire dal 1492, l'espansione del mondo occidentale ha alterato le lingue del pianeta terra in modo irreversibile. Oggi, metà dei sei miliardi di individui che popolano il pianeta parlano una lingua indo-europea come lingua materna. Questa osservazione introduce due interrogativi: quali furono i vantaggi che permisero a questa lingua di trionfare, quali quelli che si acquisirono? In cinquecento anni l'inglese e lo spagnolo hanno supplito alla maggior parte delle lingue indigene di America e di Australia. Una tale espansione è il risultato di una superiorità, che ha negli strumenti della domesticazione i suoi capisaldi: armi da fuoco, diffusione più o meno deliberata di germi infettivi, uso del ferro e dei suoi derivati, organizzazione politica, disprezzo delle credenze e della cultura dei domesticati. Gli emigrati bianchi non sono stati i primi colonizzatori dell'Australia, cinquantamila anni prima lo furono quelli che oggi sono chiamati aborigeni o neri. Con l'installazione degli inglesi la maggior parte di loro fu uccisa come conseguenza, diretta o indiretta, della colonizzazione. Così, nel 1988, il bicentenario della nascita di questo paese, poteva festeggiare il fatto che era divenuto bianco.

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