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Allo spossessamento culturale si è accompagnato, ancor più violento, lo sradicamento sociale. La grande maggioranza dei contadini non era in grado di reggere le spese di esercizio di quella nuova agricoltura e abbandonava le campagne. D'altra parte, per applicare in piena efficienza economica il pacchetto tecnologico, occorreva puntare sulle grandi aziende, accorpare le piccole proprietà coltivatrici, abolire le agricolture miste (che garantivano l'autosufficienza alimentare delle famiglie), estendere le monoculture. Era il trionfo della agricoltura industriale, con pochi addetti (in regioni del mondo affamate di lavoro) che aumentava significativamente la produzione globale dei vari Paesi, ma spingeva milioni di contadini ad abbandonare la terra, costringendoli a comprare il modesto cibo quotidiano che prima producevano con le proprie mani. Ma quei contadini non hanno trovato fonti di reddito alternative, diversamente da quanto è accaduto in Europa e negli Stati Uniti. Hanno creato un nuovo esercito di poveri. La crescita delle megalopoli asiatiche e latinoamericane, la diffusione delle baraccopoli in Africa e in varie altre regioni del mondo, nel secolo scorso, sono in gran parte l'esito di queste migrazioni rurali. E qui la fame trionfa.
Riportiamo qui di seguito alcuni dati sulla alimentazione, i prodotti agroalimentari e il loro costo, che in molti paesi li rende inaccessibili alla povera gente.
In meno di un anno il grano ha triplicato il suo prezzo, il riso è salito del 47%, il mais del 35%. mediamente una famiglia europea o nordamericana spende il 16% dei propri redditi per l'alimentazione. Le famiglie nigeriane ne spendono il 73%, i Vietnamiti il 65%, gli Indonesiani la metà. Il Presidente della banca mondiale, ha avvertito che 33 nazioni sono a rischio di crisi sociale per l'aumento dei prezzi dei cereali: "per i paesi in cui la alimentazione occupa dal 50 al 75% della spesa non c'è possibilità di sopravvivenza".
Gli Stati Uniti hanno dato 6 miliardi di dollari di sovvenzioni pubbliche a favore dei biocarburanti. In questo modo hanno tolto dal mercato alimentare 138 milioni di tonnellate di mais. Il pieno di un SUV di biocarburante equivale al consumo di cereali di un anno per una persona.
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