Il cui potere rinnova fra gli altri colori
Solo quelli che ancora la tenebra annulla,
Rimani sempre invariata allo sguardo.
E come oggetto sempre uguale all’occhio
Non ti trasformi di giorno, non ti nascondi la notte;
Quando tutti i colori che il mondo chiama vividi
E la vecchia poesia continuamente insegue
A tal punto di notte svaniscono e fuggono
Che non rimane traccia del loro passaggio,
Tu ti mantieni unica, e noi riconosciamo
Che la tua oscurità è una favilla di luce
Del tutto inaccessibile: è soltanto la nostra oscurità
A farci credere infatti che sei scura.
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