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giovedì 28 gennaio 2021

Alle origini dell’anarchia – Parte ventiseiesima e ultima

Aprile. Nella logica di un anarchismo culturalista e «ragionevole» che disgusta gli anarchici più giovani e combattivi, ammiratori di Albert "Libertad", il tipografo ed  ex calzolaio Jean Grave ha l'idea di organizzare conferenze a pagamento con tombola per sostenere il giornale "Les Temps nouveaux". In gioventù Grave era stato per l'azione violenta e al congresso anarchico di  Lione del 1880 aveva sostenuto l'espropriazione di tutti i mezzi  di produzione, «del suolo e del sottosuolo e di tutto ciò che costituisce la proprietà individuale e che deve essere messo a profitto della società con la forza, cioè a colpi di fucile». Si era poi  espresso contro l'espropriazione individuale e dopo il «ravacholismo» si era dedicato alla stampa che eseguiva a mano in un minuscolo sottoscala di rue Mouffetard a Parigi. La prima tombola rende, dedotte le spese, 950 franchi, e Grave entusiasta la ripete con regolarità. I premi sono forniti da simpatizzanti: si può vincere un acquerello di Signac, un disegno di Van Dongen, tavole di Francis Jourdan; contribuisce alle sottoscrizioni anche Léon Daudet, che tra  poco si sposterà verso il federalismo monarchico. Un dottore offre un «accouchement gratuit dans le périmètre de Paris» (un parto gratuito in Parigi). E il  momento in cui l'anarchia gode delle simpatie generali tra gli intellettuali e gli artisti anche borghesi. Sia prima sia dopo le persecuzioni del 1893-94, la propaganda con gli scritti e con la parola svolge una considerevole funzione educativa. Nel corso del 1895 sono ricomparse le pubblicazioni anarchiche: tra le più note, "Les Temps nouveaux" (fondato dal «pontefice» Jean Grave a Parigi il 4 maggio 1895 per continuare l'opera di "Le Révolte e "La Révolte"), che uscirà fino al 1° agosto 1914;  "Le  Libertaire" (fondato da Sébastien Faure il 16 novembre 1895) e "La Sociale" (diretto da Emile Pouget, sindacalista rivoluzionario, dal maggio 1895 all'ottobre 1896). Dal 1905 gli individualisti avranno un loro organo particolare, "L'Anarchie",  fondato da Libertad il 13 aprile; cesserà le pubblicazioni il 16 luglio 1914.

1900 

29 luglio. L'operaio tessitore Gaetano Bresci, di Prato, giunto in Italia da Paterson, New Jersey, dove lavorava come stampatore serico alla Hamil and Both, colpisce con tre colpi di pistola Umberto I in visita a Monza. La morte è immediata. Bresci è condannato all'ergastolo: morirà nel penitenziario di Santo Stefano, in circostanze non ancora chiarite (ma probabilmente «suicidato» dalla polizia)  il 22 maggio 1901. Non è estraneo al «suicidio di Stato» l'ispettore Alessandro Doria, che se l'era cavata brillantemente al processo dei «complici» di Acciarito scaricando su un collega la  responsabilità dei mezzi adottati per far parlare l'anarchico. Un mese dopo la morte di Bresci, Doria è promosso alla Direzione generale delle carceri del regno, e il suo stipendio passa di colpo da 4500 lire a 9500 lire annue. —  Con i fratelli Jestis e Enrique, Ricardo Flores Magòn, uno dei padri della Rivoluzione messicana, fonda il giornale anarco-sindacalista "Regeneración" che avrà un peso notevole negli avvenimenti del paese sollevando la classe operaia urbana contro  la dittatura di Diaz. I fratelli Flores Magòn passano lunghi anni in esilio, e per la loro attività libertaria sono ripetutamente  imprigionati negli Stati Uniti, ove Ricardo morirà nel 1922.



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