L'Individuo è il fine ultimo ma la sua realizzazione viene vista da questa appartenenza alla realtà autogestionaria. L'autogestione dunque malgrado la sua connotazione a-statale, non esclude al suo interno forme decisionali di tipo democratico (maggioranza / minoranza) o di ampia delega. È su questa radice che si basa il federalismo "libertario" connaturato all'autogestione perché riconosciuto insito nelle mutevoli ma permanenti necessità consociative delle varie realtà consociative. Allo stesso modo che l'autogestione non esclude forme di ampia delega, il federalismo libertario non esclude forme di organizzazione statale ridotta alle funzioni essenziali e configura una costruzione dalla periferia al centro. Il federalismo anarchico parte anch'esso dall'autogestione e del resto è l'anarchismo a porne il concetto, ma non si limita ad essere a-statale. Il federalismo anarchico è antistatale perché pone come non ulteriore ma primario elemento autarchico l'individuo, che trova il legame con gli altri e le altre realtà non nel "bene comune" ma nella solidarietà volontaria. Rifiuta così non solo il concetto di governo dall'alto ma anche quello della democrazia e della delega. Il federalismo anarchico non riconosce maggioranze o minoranze ma solo l'oggettivo prevalere di una soluzione "tecnica" su altre ed il diritto per chi non condivide quella prevalente di provare la propria. Il concetto di autogestione e di federalismo diventa talmente peculiare nell'anarchismo da renderlo difficilmente compatibile con qualsiasi costruzione di tipo statico e assolutamente incompatibile con quella di tipo statale. Il suo federalismo non è una costruzione dal basso all'alto ma nemmeno dalla periferia al centro, è tendenzialmente una costruzione orizzontale.
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