1897
In opposizione alle tendenze fortemente centralizzatrici della socialdemocrazia tedesca, i Localisti formano la Freie Vereinigung Deutscher Gewerkschaften (Libera Lega dei Sindacati Operai Tedeschi). I suoi membri costituiscono l'ala sinistra del partito socialdemocratico, ma negli anni precedenti la prima guerra mondiale sotto l'influenza dell'anarco-sindacalismo francese romperanno decisamente con il parlamentarismo; nel 1908 Landauer fonderà la Sozialistische Bund evolvendo verso il comunismo consiliare. 22 aprile. Il giovane Pietro Acciarito cerca di pugnalare re Umberto che evita il colpo. L'anarchico viene arrestato e condannato all'ergastolo dopo un processo-farsa durato un giorno e mezzo. Acciarito dichiara di non avere complici. L'anarchico italiano Michele Angiolillo parte da Londra deciso a vendicare le centinaia di lavoratori torturati nella prigione di Montjuich (Barcellona) e i cinque di essi fatti garrottare, pur se palesemente innocenti, dal reazionario presidente del Consiglio spagnolo Antonio Canovas del Castillo. Dopo i massacri, gli scampati vengono deportati nella micidiale colonia africana del Rio d'Oro, e Canovas va a riposarsi nella cittadina termale dei Pirenei, Santa Aguada. Qui lo raggiunge e lo abbatte a rivoltellate l'anarchico italiano, che verrà a sua volta ucciso con il garrote. Cresce nel mondo la protesta contro la repressione spagnola.
1898
Maggio. Il generale Bava Beccaris, col pieno appoggio di re Umberto I, risponde con i cannoni ai milanesi che chiedono pane e lavoro. Cadono centinaia di popolani. A Milano vengono alzate le barricate, ma l'esercito ha la meglio con 2 sole perdite. Umberto decora Bava con la croce di Grand'Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia. 10 settembre. A Ginevra, sul viale che porta all'imbarcadero, di fronte all'Hotel Beau Rivage, l'anziana imperatrice Elisabetta d'Austria viene colpita a morte dall'anarchico italiano Luigi Luccheni, nato a Parigi nel 1873, che si serve di una lima triangolare, finissima. L'attentatore, condannato all'ergastolo, dichiara al processo di avere voluto «colpire in Elisabetta i persecutori degli operai».
1899
5 gennaio. Si apre a Teramo il processo contro i «complici» di Acciarito. Regista della macchinazione poliziesca è l'ispettore Doria, che per convincere Acciarito a chiedere la grazia per sé e i «complici» gli aveva fatto credere di essere padre di un bambino bisognoso di cure. Acciarito cade nel tranello, ma al processo scopre di non essere padre e furente racconta ai giudici l'incredibile vicenda.
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