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giovedì 11 marzo 2021

Bakunin e i poeti: Georg Herwegh

In Occidente è iniziata  la più tragica  lotta della storia, quella che oppone la forza delle braccia, la dignità dell'individuo alla potenza nascosta  del denaro. In Germania  si mettono in luce dei nomi: Bauer, Becher, Hess, Marx, Wettling e altri ancora: dei tecnici che si interessano al pauperismo avanzando delle idee economiche, sociali, politiche. Michele, si interroga: come concretizzare l'amore ch'egli proclama? Se lo studio della povertà è campo di studio degli statistici, dei pensatori, degli osservatori, la voce stessa della  miseria s'innalza anche per bocca di un poeta: Giorgio Herwegh. Questi è nato nel 1817. A dodici anni scriveva sul giornalino scolastico che il professore è il docile servitore dello Stato, e che non ha altro scopo che quello di formare una nuova generazione di docili servitori. A vent'anni afferma che il poeta è in opposizione con lo Stato e che è ormai passato il tempo della poesia feudale. Ora, ventiquattrenne, è sul  punto di portare a termine a Zurigo una raccolta: Poesia di un vivente. Nelle sue riflessioni sull'arte, Herwegh considera che la bellezza è il vero veicolo del pensiero. Il messaggio politico, per essere inteso da tutti e in ogni tempo, deve essere anch'esso esposto in una forma perfetta. E' con questa perfezione ch'egli compone il suo Canto dell'odio. In esso dichiara: 

L'amore non può salvarci 

e  Tu, Odio, spezza le nostre catene! 

Assaliamo con ardimento i tiranni 

là dove  ce ne sono ancora … 

E scrive ancora: 

Fino a che  la nostra mano non cede 

non abbandoni la spada. 

Per troppo tempo noi abbiamo amato, 

noi vogliamo infine odiare 

In una forma altrettanto perfetta egli redige lo sconvolgente poema Die Kranke Lise, di cui ecco un breve estratto: 

I vostri principi hanno per i loro teneri nervi 

dei cuscini imbottiti di piume; 

io devo partorire in un fossato... 

è così che il popolo viene al mondo. 

Herwegh è giovane, bello e stimato. Beniamino dei salotti parigini, egli li abbandona per intraprendere un viaggio in Germania. Ovunque gli studenti e i democratici  avanzati organizzano delle manifestazioni in suo onore, fra cui quella di Colonia,  preparata da Hess e da Marx. Scrollare il giogo dei tiranni, liberare il popolo dalla miseria sono gli obiettivi capaci di orientare la vita di Bakunin. In giugno Varvara ritorna in Russia. Paul, che aveva raggiunto il proprio fratello e la sorella durante l'estate del 1841, se ne andrà poco dopo. Michele si  dirige verso Dresda dove era già stato per discutere con Ruge le modalità della sua collaborazione alla rivista Deutsche Jahrbücher für Wissenschaft und Kunst (Annali tedeschi di scienza ed arte). Nell'arco di pochi giorni, fra il 17 e il 21 ottobre 1842, nei numeri 247-250, appariva il suo geniale articolo: La reazione in Germania, firmato, come noto, Elysard, nome patronimico che vagamente ricorda la Kranke Lise. Nel testo è definita la situazione interna del partito conservatore di fronte al partito democratico e, inversamente, la situazione dei  partiti di sinistra di fronte al conservatorismo. Questo è il "positivo"  che  deve annullare il "negativo". La missione di quest'ultimo, precisa Bakunin, è «la distruzione senza pietà di  tutto ciò che costituisce il positivo». Nella vita di Bakunin, questo articolo è l'elemento cardine;  d'un uomo che fino allora poteva essere definito col termine di moralista, esso ne fa un uomo di lotta, un rivoluzionario. La prima parola del testo: "Libertà! "; l'ultima frase: «Il desiderio di distruggere è al tempo stesso un desiderio creatore». In Bakunin, si tratta di un rovesciamento quasi dogmatico. La concezione bakuniniana della libertà come espressione dell'amore non può stabilirsi che attraverso la distruzione del suo contrario, di ciò che, sotto tutte le sue forme, ostacola la libertà. Solo, rispetto alla natura dello scopo da raggiungere: la giustizia  può superare questo paradosso. In questo modo Bakunin si apre ai problemi sociali contemporanei. Egli scrive: «L'aria è pesante, tira vento di tempesta!». Herwegh e lui si ricongiungono nelle profondità del loro spirito. Si vedono in casa  di Ruge, a Dresda, da dove raggiungeranno la Svizzera. Sono insieme a Parigi, insieme nelle  lotte del 1848-49, insieme nel 1865, insieme nel 1871, accomunati da un disgusto per la barbarie tedesca. I pensieri incisivi, espressi nei poemi di Herwegh, hanno trovato un'eco che  nell'opera di Bakunin si plasma in un contesto politico e sociale. I rapporti che li legano, sia nel  pensiero come nelle azioni, non possono che costituire l'oggetto di uno studio particolareggiato. Nella vita pre-rivoluzionaria di Bakunin, tre poeti: il primo lo libera dalle coercizioni del suo ambiente; il secondo lo  conduce alla rinuncia personale; il terzo gli  addita la strada sempre aperta della rivoluzione.


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