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giovedì 11 marzo 2021

Per un'autodifesa energetica

Nel corso del suo sviluppo, il capitalismo industriale aveva  favorito il fiorire di nuove invenzioni (elettricità, macchina a vapore, ferrovia). Quel che  restava di ricerca indipendente è ormai  sottomesso all'esteso controllo degli interessi di mercato che gestiscono i bilanci. Il capitalismo finanziario  produce un vuoto della scienza e della coscienza. Questo vuoto "di cui la natura ha orrore", rivela altre vie possibili, incoraggia l'esplorazione di un sapere originato dalla vita e non più dalla sopravvivenza com'è stato finora. Fisica, biologia, arte, medicina sono in cerca di una rifondazione radicale. Mentre gli ambienti scientifici, sotto lo choc del coronavirus, hanno perso credibilità per la loro incompetenza, le loro menzogne e la loro arroganza, la curiosità e il gusto della ricerca sono in cerca di un nuovo dinamismo. Tenuti al margine dalle lobbie scientifiche, molti ricercatori aspirano alla libertà di pescare nella vita inesplorata quel che può migliorare la nostra esistenza quotidiana e il suo ambiente. 

a) Le collettività locali e regionali devono sostenere progetti che contribuiscano alla gratuità dell'elettricità e del riscaldamento. Solo l'ingegnosità e l'ostinazione permetteranno di soppiantare l'egemonia delle mafie verde-dollaro sulle energie rinnovabili. 

b) Lo stesso vale per l'autorganizzazione della mobilità che richiede la messa a punto di trasporti gratuiti e non inquinanti. Non tocca forse alle collettività locali il compito di reinventare quel che lo Stato e le mafie petrolifere hanno distrutto? 

c) Non c'è nessun bisogno di visioni apocalittiche per capire che siamo nel cuore di una mutazione di civiltà. Se tutto cambia di base, ciò significa anche che le decisioni da prendere in materia di ambiente dipendono esclusivamente dalle assemblee comunali e regionali, tralasciando referendum patrocinati dallo Stato inquinatore.


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