Il timore suscitato dalla comparsa di un virus, insolito e prevedibile allo stesso tempo, è stato deliberatamente amplificato dal potere a fini ormai evidenti: Tentare di occultare le disastrose condizioni delle strutture sanitarie, diventate aziende a scopo lucrativo. Realizzare su scala planetaria un distanziamento sociale delle popolazioni che nessun regime totalitario era mai riuscito a imporre. La libertà, già ridotta al lavoro (arbeit macht frei) e al consumo, oggi è chiamata a uno scontro fittizio in cui la millanteria dei "negazionisti" del virus sfida l'isteria di chi, in preda al panico, ne esagera gli effetti. Stimolare lo sviluppo del settore della sicurezza, che alimenta i buoni affari del populismo di stampo fascista (razzismo, sessismo, paura dell'altro), e fa comodo anche a una sinistra, ben felice di dover lottare sul fronte delle ideologie piuttosto che su quello sociale, dove ha perso credibilità. Il terrore in cui ognuno si isola gioca a favore della principale preoccupazione dei governi: durare il più a lungo possibile, a costo di marcire sul posto.
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