L’umanizzazione del pianeta, l’umanizzazione dell’uomo stesso, è la possibilità che abbiamo dinnanzi a noi oltre le formule della matematica finanziaria del collasso capitalista, oltre la mostruosità imposta al mondo e agli uomini da modelli di produzione che devastano i nostri territori ed espropriano gli esseri umani della loro stessa umanità. Modelli fondati sulla valorizzazione del falso, sulla mercificazione di ogni cosa, sul profitto, sul lavoro salariato, devono avere fine, o finirà ogni progetto umano.
Questa certezza realizza e incarna, i vari aspetti del movimento reale che si oppone un po’ ovunque alla non vita, alla sopraffazione, all'ingiustizia, all'arroganza, all'ineguaglianza, alla distruzione.
Il passaggio dalla speranza alla certezza, dalla coscienza alla esperienza compiutamente vissuta, dall'ignoranza alla vera conoscenza è dinnanzi a noi la transizione necessaria.
La certezza deve liberarsi da forme rivoluzionarie insufficienti trattenute ancora nelle gabbie dell'ideologia, la certezza di una vita vissuta interamente e compiutamente determinerà il naturale sovvertimento dello stato di cose esistente.
Saremo consapevoli sempre di più di nuovi principi traendoli dai principi stessi del mondo. Lotte di uomini hanno strappato ai sistemi di potere il segreto di un mondo finalmente possibile, hanno fatto propria la coscienza di una speranza il sogno di una cosa. Si tratta oggi di infrangere l’ultimo diaframma, di fare proprio il mondo stesso di prendere finalmente possesso della nostra vita.
Noi non temiamo le rovine, erediteremo la terra, questo è certo. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi illuminato dal fuoco che è in ciascuno di noi e questo fuoco ogni momento che passa cresce.
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