E' ancora un illusione pensare che il sistema del capitale, a una certa soglia di riproduzione allargata, passi irreversibilmente da una strategia della penuria a una strategia dell'abbondanza. La crisi attuale dimostra che questa strategia è reversibile. L'illusione derivava ancora da una fede ingenua in una realtà della penuria o in una realtà dell'abbondanza, e quindi dall'illusione d'una opposizione reale tra i due termini. Mentre questi due termini sono semplicemente alternativi e la definizione strategica del neo capitalismo non è quella di passare alla fase dell'abbondanza (dei consumi, della desublimazione repressiva, della liberazione sessuale, etc.), ma alla fase della alternanza sistematica tra i due termini - penuria e abbondanza - perché essi non hanno più nessuna referenza, né quindi una realtà antagonistica, e perché quindi il sistema può servirsi indifferentemente dell'uno e dell'altro. Questo rappresenta lo stadio perfetto della riproduzione. Nel campo politico, questo stadio è raggiunto quando, neutralizzato qualsiasi antagonismo fra la destra e la sinistra, l'esercizio del potere può servirsi dell'alternanza dell'uno e dell'altra.
E' questa indeterminazione dei termini, questa neutralizzazione d'una opposizione dialettica in una pura e semplice alternanza strutturale che produce questo effetto così caratteristico d'incertezza sulla realtà della crisi.
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