Ma cos’è lo Stato? Ogni sua teoria logica e conseguente è fondata essenzialmente sul principio di autorità, che è idea eminentemente teologica, metafisica e politica. Lo Stato è l’autorità, la forza, l’ostentazione della forza e l’infatuazione per essa. Lo Stato non è la società, ma una sua forma storica tanto brutale quanto astratta. È nato storicamente in tutti i paesi dal matrimonio tra la violenza, la rapina, il saccheggio, in breve la guerra, la conquista, e gli dei creati dalla fantasia teologica delle nazioni. Esso è la sanzione divina della forza bruta e dell’iniquità trionfante, la storica consacrazione di ogni dispotismo e privilegio, la ragione politica di ogni servitù economica e sociale, il centro e l’essenza stessa di ogni reazione. Come suprema impersonificazione del principio di autorità sulla terra, lo Stato è per natura ente assoluto, espressione intrinseca della sovranità tout-court. In quanto astrazione politica è la negazione generale della società e degli interessi positivi delle regioni, dei comuni, delle associazioni e del più gran numero degli individui. Esso è un’universalità divorante, un’astrazione distruttrice della comunità vivente e dunque un grande macello e un immenso cimitero, ove generosamente, serenamente, vengono a lasciarsi immolare e seppellire tutte le aspirazioni reali, tutte le forze vive di un paese.
Il rapporto tra Stato e società è dunque un rapporto alienato, che scaturisce precisamente dalla natura astratta dell’entità statale rispetto alla concretezza reale della vita sociale. In virtù di questo Logos intrinseco, lo Stato esprime la sua profonda vocazione nell’espansione interna ed esterna: interna verso la società, esterna verso gli altri Stati sovrani. Verso la società perché la domina e tende ad assorbirla completamente, verso gli altri Stati sovrani perché vorrebbe espandersi a spese loro, con la conseguenza di una permanente tensione di guerra. L’esistenza di uno Stato sovrano ed esclusivo presuppone infatti l’esistenza e, se necessario, provoca la formazione di altri Stati similari, poiché è ovviamente naturale che gli individui al di fuori di esso e da esso minacciati nella loro esistenza e nella loro libertà, si associno, a loro volta, contro di lui. Abbiamo così l’umanità divisa in un numero indefinito di Stati stranieri, tutti ostili e minacciosi tra loro, per cui si deve concludere che Lo Stato è la più flagrante, la più cinica, la più completa negazione dell’umanità. Esso frantuma la solidarietà universale di tutte le persone sulla terra e li spinge all’associazione al solo scopo di distruggere, conquistare e rendere schiavi tutti gli altri.
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