L’evidenza del disastro di cui il TAV è un tassello incomincia a far agire le persone, ad allargare il numero di quanti iniziano a rovesciare l’ansia sterile e sventurata per un proprio futuro di senzalavoro, senza merce, senza spettacolo, in riappropriazione del presente.
Questo fa paura. E agiscono cercando di sterilizzare, di recuperarci alle loro miserie, di dividere, di confondere e di reprimere.
Per il TAV cercano di occultare i disastri che stanno facendo e le rapine che hanno già fatto con le tangenti, uccidendo e imprigionando, spingendo i loro mezzi d’informazione a montare campagne criminalizzatrici per nascondere il rumore delle ruspe; incriminano e imprigionano per reclamare la militarizzazione dei territori e impedire ogni opposizione.
Il TAV è l’ennesima operazione per piegarci, per costringerci a muoverci alla loro velocità, per raggiungere più velocemente la miseria di Torino partendo da quella di Milano, Trieste o Napoli, tra paesaggi desolati, in una corsa sterile di uomini senza vita tra luoghi senza vita.
Non tutti sono disposti a salire su quel treno.
(Volantino distribuito da El Paso Nautilus Fottinprop Torino 04-04-1998)
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