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giovedì 17 ottobre 2013

KRONSTADT 1921

Gli anarchici hanno dato ampio contributo allo sviluppo della Rivoluzione in Russia perché da politica si trasformasse in sociale.
Eppure a Pietrogrado, nella primavera del 1921, lo stato d’assedio continuava ed era quasi impossibile aggirarsi per le strade. Pietrogrado sembrava una città morta; circolavano soltanto soldati e operai armati. Non si trovava un solo anarchico in libertà. solo a Mosca qualche gruppo viveva di vita stentata: la Federazione anarchica, il gruppo anarco-sindacalista Golos Truda, quello degli Universitari. Si vedevano qualche volta i militanti più famosi, come Emma Goldman appena giunta dagli Stati Uniti che l’avevano messa al bando, Aleksandr Berkman e altri che non facevano parte di nessun gruppo: ma erano sorvegliatissimi. Molti di questi anarchici avevano collaborato fino a quel momento col governo bolscevico. Che cosa era dunque successo? Due eventi storici gravissimi: la repressione in Ucraina contro i Maknovisti e la distruzione del Soviet dei marinai di Kronstadt, in cui erano rappresentati comunisti, anarchici e altre forze rivoluzionarie.
La città fortezza di Kronstadt, principale base della flotta russa nel Baltico, posta a difesa della capitale Pietrogrado, fu costruita nel 1710 da Pietro il Grande. Lungo tutta la storia del movimento rivoluzionario russo, e in particolare negli eventi che portarono alla vittoria la rivoluzione sovietica, la guarnigione di Kronstadt ebbe funzione di guida e di esempio. I marinai di Kronstadt, onore e gloria alla rivoluzione, come li aveva definiti Trotzki nel 1917, testimoni appassionati del logoramento dello spirito rivoluzionario e della fame terribile di cui pativano le masse lavoratrici russe, insorgono nel tentativo di restaurare la democrazia operaia  diretta nel partito. La rivolta dura dal 28 febbraio al 18 marzo 1921 e viene spietatamente repressa dall’Armata Rossa.
Con la parola d’ordine liberi Soviet i marinai della base navale del golfo di Finlandia si ribellarono contro il governo bolscevico, che pure avevano aiutato a conquistare il potere, e fondarono una comune rivoluzionaria che sopravvisse 18 giorni, prima di soccombere di fronte alle truppe inviate contro di loro attraverso il ghiaccio. I marinai avrebbero potuto difendersi bombardando e spezzando il ghiaccio, ma non lo fecero. La battaglia fu, comunque lunga e selvaggia e le perdite gravi da entrambe le parti.
Gli anarchici scampati al massacro sostengono che si tratta della prima gravissima manifestazione di terrore di tipo staliniano ai danni della sinistra rivoluzionaria, e sottolineano il fatto che gli stessi bolscevichi autori diretti o indiretti della repressione finiranno vittime della controrivoluzione stalinista.
E così decine e decine di vecchi bolscevichi, nomi noti e meno noti che accorsero a battersi contro i rivoltosi di Kronstadt convinti di difendere la rivoluzione, mentre in realtà aprivano la strada alla dittatura staliniana, che si impadroniva del partito approfittando della fame, dell’arricchimento dei contadini, della morte dei veri rivoluzionari nella guerra civile, e soprattutto delle condizioni in cui versava la Russia, sola e arretrata.   

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