02 luglio: a Torino, un commando irrompe nel bar “Mele” in via Piazzi 2 alla Crocetta, fracassando i mobili e incendiando il bancone con una bottiglia molotov e rubando circa 300 mila lire. L’azione è rivendicata dall’organizzazione Lotta Proletaria Antifascista. A Roma, si conclude in piazza il convegno antinucleare. Si conclude anche il convegno al Policlinico degli autonomi sul bilancio del 1° semestre 1977; il documento conclusivo ribadisce la linea di condotta e il terreno della lotta di classe. A Napoli, una ventina di disoccupati hanno occupato la cappella di San Gennaro nel duomo.
04 luglio: a Roma, due bottiglie incendiarie vengono lanciate nella notte contro la caserma dei sotto-ufficiali della guardia di finanza di Ostia. Al Gianicolense, due giovani in vespa sparano colpi di pistola, calibro 38 special, contro neofascisti davanti la sezione dell’MSI. A Milano, un capannone viene bruciato, con danni per miliardi. Un altro attentato viene compiuto contro un’azienda metallurgica, con 700 milioni di danni, le azioni vengono rivendicate con una telefonata: “ I roghi di Marghera e Corsico illuminano la salma di Antonio Lo Muscio…”.
06 luglio: a Roma, fallisce un attentato ad un diplomatico, un ordigno esplosivo, collocato sulla rampa di un garage privato dell’ambasciatore colombiano presso la Santa Sede viene disinnescato dagli artificieri dell’esercito, avvertiti dal portiere dello stabile. A Basilea, una bomba scoppia nella notte, nella villetta di Rudolf Rupp, vicepresidente del gruppo multinazionale “ Hoffmann La Roche”. L’attentato viene rivendicato dal Commando 10 Luglio. Rupp è l’ingegnere incaricato dalla multinazionale di coordinare l’indennizzo dei danni provocati dalla fuga di diossina nella zona di Seveso e domenica 10 luglio cade il primo anniversario della contaminazione del terreno attorno all’ICMESA. A Livorno, attentato alla caserma dei carabinieri in relazione
all’esecuzione del compagno Antonio Lo Muscio a Roma. L’azione è rivendicata dal Gruppo Combattente Comunista.
7 luglio: a Torino, attentato contro la Standa di via Terni 19, un ordigno rudimentale è stato collocato davanti alla vetrina principale. L’attentato è stato rivendicato dall’organizzazione Fronte Armato per i Comunismo. A Parigi, viene arrestato Franco Berardi “Bifo”. Viene chiesta la sua estradizione. A Padova, nella mattina, viene ferito con cinque colpi di pistola alle gambe, dal Fronte Comunista Combattente, Antonio Garzotto, cronista giudiziario del Gazzettino. A Roma, le Unità Comuniste Combattenti rivendicano l’attentato incendiario contro un deposito dei Vigili Urbani in via Scauro. A Bari, i NAP rivendicano il sequestro del concessionario FIAT Giuseppe Pedone.
8 luglio: a Reggio Calabria, sfilano in trentamila per l’occupazione. A Bari, i NAP affermano di aver giustiziato Giuseppe Pedone. A Padova, viene fermato un giovane di 29 anni per l’attentato a Garzotto. A Roma, la corte d’Assise assolve la guardia di custodia Domenico Velluto, accusato dell’omicidio di Mario Salvi. Verso le 22 nella trattoria “Sora Assunta”, vicino a Campo de’ fiori, a poche ore dalla sentenza, tre o quattro colpi di pistola vengono sparati contro l’agente. I proiettili colpiscono però un giovane che siede accanto a Velluto, Mauro Amato, che muore dopo pochi minuti.
9 luglio: a Londra, viene arrestato Clemente Graziani, il fondatore di Ordine Nuovo. A Bologna 500 grammi di esplosivo e 5 metri di miccia vengono trovate in casa di Dalia Guasco, una studentessa di 21 anni, amica di Bifo.
10 luglio: A Bologna il sindaco Renato Zangheri risponde all’appello degli intellettuali francesi con la dichiarazione «In questo luogo di Europa»: “Se Lotta Continua ci accusa di organizzare la repressione, e così alcuni rispettabili intellettuali (persino parigini!) che non hanno mai visto Bologna e non sanno di che cosa parlano, rispondo dentro di me che provino a trovarla una città più libera”. A Napoli, è arrestato Luigi De Laurentis fratello dei nappisti Pasquale ed Antonio. È accusato di aver fatto evadere, nel gennaio scorso, Maria Pia Vianale e Franca Salerno dal carcere femminile di Pozzuoli.
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